Mon crime - La colpevole sono io - Film (2023)

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Mon crime - La colpevole sono io
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Mon crime
Anno: 2023
Genere: commedia (colore)
Note: Il film è un libero adattamento dell'opera teatrale "Mon Crime" di Georges Berr e Louis Verneuil (1934), già trasposta su grande schermo nel 1937 ("La moglie bugiarda") e nel 1946 ("Bionda fra le sbarre").

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il delitto si consuma nella prima scena, quando vediamo una giovane donna uscire dalla lussuosa villa di un ricco produttore di Parigi. Non sappiamo ancora esattamente cosa sia successo, ma a spiegarcelo è poco dopo la polizia, che suona a casa di Madeleine (Tereszkiewicz). Facilmente risaliti a lei, ora vogliono sapere cosa ci facesse lì, e il giudice Rabusset (Luchini) è già convinto che sia lei la colpevole e il caso sia da chiudere in fretta.

Chi è Madeleine? Il regista ce lo fa scoprire lentamente, mostrandoci dapprima l'appartamento dove abita e poi Pauline (Marder), l'avvocatessa con cui convive, ugualmente squattrinata, con il proprietario che...Leggi tutto le bracca per avere i soldi dell'affitto. Madeleine ha i tratti della sognatrice, ma si accorge che tutti quelli che incontra per lavoro pretendono da lei prima di ogni cosa la sua disponibilità sessuale. Al processo la giovane si difenderà ricorrendo naturalmente all'aiuto di Pauline; e anche di un affarista marsigliese (Boon), chiaramente attratto da lei. Come lo è André (Sulpice), un coetaneo della ragazza con nessuna voglia di lavorare e che per guadagnare ha deciso di sposare una ricca e brutta signora in modo da poter poi tenere Madeleine come amante.

Situazioni bizzarre che nella metà degli Anni Trenta (al cinema si va a vedere AMORE CHE REDIME, l'unico film francese di Billy Wilder) vengono raccontate attraverso una ricca ricostruzione scenografica e toni da commedia d'altri tempi, dai quali però Ozon si affranca utilizzando uno stile eccentrico ma riconoscibile e moderno, accattivante, sostenuto dalle belle prove di un cast scelto mirabilmente (c'è anche Dussollier nei panni di padre di André, mentre la Huppert ricopre un ruolo chiave). Le due donne al centro della storia si fanno forza l'un l'altra e in una delicata scelta "femminista" combattono contro i riconosciuti soprusi del maschilismo sfruttando le loro armi migliori in tribunale.

La sentenza non è un colpo di scena: arriva già a metà film o poco più avanti; contano piuttosto la sfarzosità della messa in scena, i graziosi duetti tra ottimi attori (una sorpresa a suo modo anche Dany Boon, perfettamente calato in un ruolo brillante ma non certo comico). I difetti sono invece rappresentati da qualche autocompiacimento di troppo che si traduce in una confezione molto leccata e in una narrazione non particolarmente incalzante o interessante. Si guarda per ammirare il lavoro di un regista che sa comunque distinguersi, ma nel complesso lascia poco e mostra una certa superficialità nell'approcciare un tema scottante e attuale.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/05/23 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/10/23
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Cotola 8/05/23 19:03 - 9060 commenti

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Un'attricetta squattrinata si autoaccusa, ingiustamente, dell'omicidio di un vecchio produttore: la sorte le arriderà ma... Simpatica commedia che può contare su un ritmo vivace e spigliato e che, a tratti, sa divertire pur non offrendo guizzi particolari. Il cast contribuisce al discreto risultato con i vecchi che gigioneggiano e (si) divertono, ma anche i giovani tengono bene botta. C'è anche qualche blando, ormai banale, innesto di satira sociale che però lascia il tempo che trova. Discreta la caratterizzazione dei personaggi. Regia corretta ma nulla più, come il film.
MEMORABILE: I divertenti titoli di coda che informano lo spettatore circa la sorte dei vari personaggi.

Caesars 7/06/23 10:30 - 3797 commenti

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Garbata commedia francese che riesce a divertire, pur se fra alti e bassi. La parte iniziale è la migliore, con le indagini dell'ispettore e le elucubrazioni di Fabrice Luchini, tutte impostate a trovare velocemente un colpevole. Purtroppo a questa fase ne segue una di "stanca" (tutta la parte del processo, e oltre) che si ravviva con l'entrata in scena di una Huppert cla quale, visibilmente, si diverte nell'eccedere nell'interpretazione del suo personaggio. La regia è corretta, gli interpreti tutti bravi e i titoli di coda sono assai simpatici. Gradevole.

Myvincent 15/07/23 02:26 - 3746 commenti

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Una giovane attrice squattrinata si incolpa di un delitto non suo per dimostrare le proprie doti di attrice e aiutare un’amica avvocato a lanciarsi nel mondo delle toghe. Ozon insiste con lo stile teatrale, ricorrendo a una recitazione sopra le righe che alla fine toglie naturalezza alla storia. Un riferimento al celebre caso Weinstein è più che scoperto, mentre men che superlativa è l’entrata in scena divistica di Isabelle Huppert. Il risultato si traduce in qualche risata strappata senza grandi slanci. Impeccabili trucco e parrucco.

Lythops 21/09/23 14:56 - 1019 commenti

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Di questi tempi, un film raro per l'umorismo fine, l'intelligenza della sceneggiatura e la caratterizzazione dei personaggi, con una grande Isabelle Huppert impegnata nell'interpretazione caricata di un'attrice incapace di rassegnarsi al proprio declino. Pecca nella scenografia con un palazzo d'epoca ripreso in carrellata di fianco a una palazzina chiaramente fine anni '90. Si ride e sorride in un film funzionale allo scopo, anche se Ozon ha indubbiamente fatto di meglio.
MEMORABILE: Il cancelliere e il giudice istruttore.

Capannelle 28/09/23 23:51 - 4412 commenti

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Gradevole commedia che carbura specialmente nella seconda parte dopo l'entrata in scena della Huppert. Prima la messinscena scontava un eccesso di melodramma e un che di artifiicale nel rapporto tra le due protagoniste. In seguito tutto diventa più corale, l'ironia è più incisiva e il ritmo si assesta su discreti livelli. Da apprezzare scenografie e arredi mentre le musiche accompagnano bene la narrazione.

Daniela 5/10/23 23:38 - 12673 commenti

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Sospettata ingiustamente di aver assassinato un produttore che aveva allungato troppo le mani, un'attricetta disoccupata si dichiara colpevole conquistando così gli onori della cronaca... Da una pièce già trasposta sugli schermi tra gli anni '30 e '40, una commedia divertente soprattutto nella parte delle indagini, più fiacca in quella processuale, con gli attori della vecchia guardia che si divertono a gigioneggiare mentre le giovani promesse stanno al gioco. Nel complesso, un'operina gradevole e garbata ma piuttosto inconsistente, da annoversi tra le minori del regista.
MEMORABILE: I battibecchi tra il giudice e il cancelliere.

Pinhead80 22/03/24 17:08 - 4773 commenti

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Un'attrice giovane e squattrinata si ritrova suo malgrado coinvolta nell'omicidio di un importante produttore che ha il vizio di allungare un po' troppo le mani sulle donne. Si farà difendere dalla sua migliore amica nonché coinquilina. Commedia logorroica che ha il pregio di risultare davvero simpatica nella prima parte, ma che a lungo andare finisce per tediare nonostante un cast ben assortito costituito da ottimi attori francesi. La mano di Ozon è ben visibile e riesce a dare un tocco di originalità all'impianto, ma nonostante ciò l'opera non riesce a convincere del tutto.

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