Maggie Moores - Un omicidio di troppo - Film (2023)

Noir con qualche sprazzo pulp e umoristico che paga pegno al cinema dei Coen e a cose tipo U-Turn, molto novantiano nell'approccio; lo spunto tutto sommato semplice viene sviluppato in una vicenda che mantiene una sua coerenza narrativa e che finisce per coinvolgere, anche grazie a personaggi bizzarri e alla classica, ma sempre funzionale, ambientazione di provincia. Non passerà alla storia, essendo fondamentalmente tutto già visto prima e non potendo competere con registi più dotati, ma offre un'ora e mezza d'intrattenimento senza pretese e una confezione low-budget ma decorosa.

Un truffaldino gestore di una tavola calda implicato in affari piuttosto loschi assolda un sicario per arginare i sospetti della moglie, ma le cose prenderanno una piega più tragica del previsto. Una gradevole thriller-comedy diretta da Slattery alla sua seconda esperienza, che conta su un parco attori notevole e qualche simpatica situazione, mantenendosi su un livello medio e limitandosi a svolgere gli snodi altamente prevedibili in una cittadina di provincia occupata nel risolvere un bizzarro groviglio di omicidi. Senza particolari guizzi o colpi di scena, ma si segue volentieri.

Una tranquilla cittadina di provincia diviene la sede di una serie di delitti efferati che sconvolgono la serenità della popolazione. A indagare sui fatti ci saranno un poliziotto zelante e il suo assistente. Thriller che gioca molto con il racconto a ritroso e con la caratterizzazione sui generis dei suoi personaggi. Nonostante la storia non abbia nulla di divertente in sé, la realizzazione è costruita in modo da rendere il tutto in chiave grottesca a partire dalla descrizione dei protagonisti. L'opera merita sicuramente una visione anche grazie all'intreccio della storia.

Temendo che la moglie lo denunci per pedopornografia, un uomo incarica un tipaccio di spaventarla ma quello la fa fuori, dando il via a una catena di omicidi... Commedia nera di palese derivazione coeniana che inanella una serie di personaggi bizzarri e situazioni al limite tali da farsi seguire in leggerezza, ma con un ritmo troppo rilassato e dialoghi tutt'altro che irresistibili. Hamm e Fey, nei panni di un poliziotto vedovo e una divorziata depressa, offrono prestazioni un po' spente, mentre il personaggio più riuscito è quello di Anderson, killer sordomuto.