Laura non c'è - Film (1998)

Piacevole filmetto che mischia trash demenziale, sentimenti, dramma, favola e fumetto. Il film diverte e funziona anche grazie alle gradevoli musiche di Nek, che appare nel finale a sorpresa. La traccia strumentale malinconica che ricorre nel film strappa qualche lacrimuccia nei momenti, che comunque non mancano, di maggior sentimento. Non mancano numerosissimi momenti esilaranti e trash che si concentrano intorno alla discoteca e al mondo dei fumetti. Piacevole sorpresa.

Una delle vette trash del cinema italiano degli anni novanta, pieno di momenti involontariamente esilaranti e con l'aria sfigatissima da instant-movie a costo zero aggravata dal fatto che Nek alla fine non c'entra nulla. Solo per veri cultori del peggio del nostro cinema. Da segnalare la presenza della figlia dell'ex patron del festival di Sanremo Aragozzini, Gigliola, poi vittima di un destino terribile (è scomparsa a 23 anni).

Filmetto costruito sul famoso tormentone di Nek. Protagonista è Nicholas Rogers, ovvero Tarabas di Fantaghirò ed eroe degli sceneggiati fantasy televisivi anni 90. Bisogna dire che non è malaccio, specie nelle scene con dissolvenza in fumetto (visto che il protagonista è un disegnatore). Diversi i volti noti tv di allora: Amadeus, la Panicucci, Cloris Brosca ('zingara' di Raiuno) oltre allo stesso Nek ovviamente. La storia alla fine regge e nel complesso il film è dignitoso: all'epoca c'era di molto peggio. Non indimenticabile, ma guardabile.

Film che tiene alla larga l'appassionato di cinema "alto", spaventato da titolo, regista e locandina e delude il trashofilo. Perché, se si escludono gli agghiaccianti ralenti, non si trova nulla che possa ritenersi realmente indegno. La storiella regge, il protagonista pure e si nota un certo impegno del regista di costruire inquadrature non banali (anche se con risultati non sempre all'altezza). Inoltre né le apparizioni di gente come Nek e Amadeus né il (forzatissimo, ok) triplo finale scadono nel ridicolo. E non è poco. Guilty pleasure.

Francamente terribile, anche sotto il profilo trash. La pellicola - che vorrebbe rifarsi al tormentone del cantante Nek - non è altro che una tiritera amorosa tra giovinastri di bell'aspetto nel più tipico panorama scenografico/giovanilistico Anni ‘90 (il loft, il locale con la musica dance e i fumetti allora di gran moda). Mettici pure l’equivoco di una siringa per insulina confusa per droga e il minutaggio “giusto” è fatto. Dispiace vedere Gigliola Aragozzini parlare nel film di morte giacché deceduta solamente pochi anni dopo per malattia.

Laura non c'è e non è l'unica cosa che manca... Non c'è ad esempio una storia credibile in cui le azioni (e motivazioni) dei protagonisti abbiano un barlume di logica. Attori mal diretti e discretamente inetti, look ridicoli, caratterizzazioni improbabili e parentesi drammatiche senza una ragione d'essere, per non citare i momenti comici in mano a commedianti di quart'ordine che affossano definitivamente il film. Carente anche sul versante della comicità involontaria, si salva solo la discreta regia di Bonifacio, ma è troppo poco. Pessimo.

Un'occasione mancata. La trama è interessante, bella la trovata di mischiare fantasia e realtà e fumetti già tentata nel pessimo Ork ma qui decisamente riuscita meglio. Non male gli interpreti; a rovinare tutto ci sono degli inutili ralenti, scene decisamente senza senso, battute agghiaccianti che penso resteranno nella storia del cinema. In sintesi: tra scarso e mediocre.