Piccola storia ben fatta con i disegni rotondi di una volta e accompagnata dalle bellissime musiche di Paolo Conte. Nulla di nuovo, però i buoni sentimenti non cadono nella melassa e Lella Costa e Dario Fo si divertono a dare la voce alla Befana e ad un cattivone che non spaventa proprio nessuno. Piccola morale sui giocattoli tanto desiderati e poco dopo buttati via.
MEMORABILE: La danza dei giocattoli su una bellissima sarabanda di Paolo Conte.
La Freccia Azzurra è il trenino tanto desiderato per l'Epifania da Francesco, protagonista di questa delicata favola a cartoni animati tutta made in Italy (tratta da un racconto di Gianni Rodari), con la Befana imbrogliata dall'avido e cattivo Scarafoni, che vuole vendere i regali destinati ai bimbi. Bellissimi i giocattoli animati, che si schierano contro il cattivo. Disegni retrò che umanizzano i tratti, il mondo dei più piccoli reso con felice inventiva e una colonna sonora strepitosa (di Paolo Conte). Da vedere e far vedere ai piccoli di famiglia.
Qualche anno prima del grande successo di La gabbianella e il gatto, Enzo D'Alò esordisce nei lungometraggi animati con questo La freccia azzurra, favola dedicata alle feste e ad una delle sue protagoniste, la befana. Si tratta di un cartone dichiaratemente per bambini e come tale va giudicato, compresa la morale semplice ma efficace e diretta. Il tratto grafico è gradevole, così come la colonna sonora.
Non male. L'animazione funziona discretamente, la storia va meglio. Adatto senza dubbio a un pubblico giovanile (bambini), merita a mio avviso la visione. Da citare il personaggio della Befana molto ben delineato a mio avviso. Merita la visione, per me.
Cartone animato in stile retrò con un fascino tutto suo, divertente e sensibile, basato su una storia semplice ma sviluppato con molta professionalità. Personaggi ben delineati. Due punti a favore: la bellissima colonna sonora firmata da Paolo Conte e l'ottimo doppiaggio che comprende le voci di Dario Fo e Lella Costa. Chiaramente rivolto ai bambini, ma anche i grandi non dovrebbero disdegnare una visione (specialmente se hanno dei figli).
MEMORABILE: La danza dei giocattoli; i pastelli che battibeccano.
I giocattoli a spasso nella città nella notte della Befana per auto-donarsi ai bambini bisognosi: una storia tenerissima di Rodari per una deliziosa opera d’animazione. Bello il disegno lieve, emozionante la narrazione, davvero ispirato l’intero film, che punta direttamente ai più piccoli, ma ha la capacità di toccare il cuore degli adulti con felice poesia di immagini e storia. La semplicità del racconto accompagna un plot in realtà avvincente, e anche questo è un piccolo miracolo. Un encomiabile debutto per un bravo D’Alò.
Non è facile riprodurre i racconti surreali del grande Gianni Rodari. Enzo D'Alò ci riesce e mette su un film d'animazione interessante, in cui più che l'animazione conta la forte morale di fondo e la bella storia. Una storia ambientata durante la notte dell'Epifania, in cui i giocattoli decidono di regalarsi ai bambini più bisognosi. Commovente la storia, che ricorda vagamente la Silly Symphony Giocattoli Rotti, e animazione piacevole. Morale che andrebbe ricordata sempre, specie in tempi come questi di grande disparità sociale. Gioiellino degli anni '90 da riscoprire.
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Gugly ebbe a dire: sono anni che cerco la colonna sonora di questo film, ho paura che non sia stata nemmeno editata.
Ciao, vado a memoria, ma le musiche del film non sono originali, nel senso che sono canzoni di Paolo Conte già incise su disco e riproposte in versione strumentale nella colonna sonora(quella che citi tu nella recensione dovrebbe essere "Sijmadicandhapajee" o "Quadrille", da "Una faccia in prestito").
Comunque il film è un gioiello, l'ho regalato a una mia nipotina e le è piaciuto così tanto che 6 anni dopo ha chiamato il suo cane Spicciola!
Gugly ebbe a dire: Grazie mille...in particolare io cerco la sarabanda che si ascolta nella scena in cui tutti i giocattoli ballano, è bellissima!
In realtà, leggendo qui sembrerebbe che la colonna sonora sia stata composta appositamente per il film. Però io ricordo bene la scena che citi tu e sono quasi sicuro che sia una delle due canzoni che ho menzionato.
Ora sono curioso. E siccome quando mi incuriosisco vengono fuori gli anni passati a guardare X Files, la verità dev'essere per forza là fuori, o per lo meno, I want to believe...
Questo è il sito della casa discografica che ha prodotto il disco della colonna sonora. Magari puoi chiedere a loro informazioni.
Le musiche, come risaputo, sono di Paolo Conte; in particolare, la sequenza del ballo dei giocattoli, molto suggestiva, è accompagnata da una rilettura per orchestrina di una trascinante canzone del nostro avvocato di Asti, Vita da sosia.