L'ipotesi del quadro rubato - Film (1978)

L'ipotesi del quadro rubato
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: L'hypothèse du tableau volé
Anno: 1978
Genere: drammatico (bianco e nero)
Regia: Raúl Ruiz

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Come ingenerare mistero nei confronti di qualcosa che non esiste. Anni prima dei mille mockumentary di moda oggi Raoul Ruiz allestisce veri e propri tableaux vivants che riproducono gli enigmatici sei quadri (più uno, quello rubato) su cui un collezionista (Rougeul) ha indagato e si prepara a pontificare illustrando le sue teorie a un intervistatore fuori campo. I sei quadri rappresentano uno scandalo dell'alta nobiltà francese che lo Stato si è premurato di nascondere quasi subito insabbiando tutto il prima possibile. Perché? Cosa rappresentano realmente i quadri? Quali significati celano? E soprattutto è vero - come si dice - che sono tra loro collegati nonostante lo stile differente e l'apparenza...Leggi tutto suggeriscano il contrario? Ruiz passa con grande nonchalance dai quadri appoggiati sui cavalletti (o appesi) alle ricostruzioni tridimensionali, cercando di spiegare il legame quasi esoterico che li unisce e li porta a formare una sequenza ben precisa. Con puntiglio da vero critico d'arte illustra il perché del terzo personaggio che nel primo quadro spia la scena con uno specchio, facendoci capire come quello stesso specchio sia all'origine dell'impossibile doppia illuminazione solare che anima il secondo quadro (la cui luce naturale si diffonde da due fonti opposte). Poi si passa ad analizzare la figura del templare, dei giocatori di scacchi, del paggio in primo piano e continuando così si giunge finalmente a raccontare la storia dello scandalo leggendo un libello sconosciuto che il collezionista porta in scena a sorpresa: capiamo ora chi sono i personaggi dei quadri, di cosa si sono resi responsabili e quale fine hanno fatto, cosicché alcuni dei messaggi contenuti nelle tele si fanno più chiari. Ruiz si impegna a mantenere l'alone di mistero, ma a dire il vero la narrazione si scopre un po' tanto prolissa, fin troppo ricca di riferimenti colti e simbolismi che appesantiscono la fruibilità di un film interessante soprattutto sulla carta. Sembra una dotta disquisizione sugli enigmi di Leonardo ma senza poterne possedere lo stesso fascino: tutto si riduce in fondo a una riflessione sul significato dell'arte e sui possibili messaggi reconditi che può veicolare; ma se alcune trovate stupiscono e magnificano l'idea di base (il citato specchio, la maschera, il movimento curvo...), altre sembrano invece solo gran forzature, ancor più di quelle sulle quali i veri storici dell'arte si devono spesso arrampicare. Perché allora non rendere la lettura dei codici più convincente e chiara, non dovendo fare i conti con teorie diverse? Va bene volersi avvicinare alle difficoltà interpretative normalmente legate ai quadri veri, ma dal momento che l'autore (Tonnere) è inventato, perché non sfruttare la cosa per affondare il colpo definitivamente? Si finisce invece coll'essere inondati di parole, fatti, personaggi esposti con cadenze da elefantiaco documentario d'epoca. Fortunatamente il fascino che i tableaux vivants in bianco e nero suscitano in chi guarda è alto, la perfezione della messa in scena non lascia indifferenti e il film è un bell'esempio di cinema arcano e fuori dagli schemi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/02/12 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/09/15
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Saintgifts 8/02/12 11:59 - 4098 commenti

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Un collezionista di quadri tenta di spiegare gli elementi che uniscono sei opere (manca la settima, quella rubata) del pittore Frédéric Tonnerre del XIX sec. (inventato dal regista). I quadri diventano rappresentazioni reali con attori più o meno fissi e gli argomenti spaziano dalla mitologia fino al 1800, passando per le Crociate. Grande fantasia nel trovare ciò che unisce un quadro all'altro, sempre suffragata da teorie che portano tutte, in modo piuttosto velato, a domande universali sull'uomo, senza tralasciare l'aspetto artistico dei quadri.

Cotola 7/08/16 12:25 - 9061 commenti

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Falso documentario su un falso artista, pittore di una serie di quadri (ovviamente inesistenti) su cui grava un mistero che un sedicente critico d'arte cerca di svelare. Ne viene fuori un'insolita pellicola che è una sorta di intrigante lezione di storia dell'arte (e un po' di letteratura) in cui la falsità è più vera del vero. Merito della sceneggiatura che costruisce un gioco intellettuale quasi sempre divertente e mai barboso (pure per la breve durata: 60 minuti). E qualche riflessione sull'Arte non è affatto peregrina. Ottima la fotografia di Sacha Vierny così come la raffinata confezione.

Paulaster 30/04/21 09:50 - 4431 commenti

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Collezionista proprietario di sei opere di un pittore francese elucubra teorie su cosa possa nascondere il (settimo) quadro che gli manca. Mockumentary di storia dell’arte che cerca di incuriosire sulle allusioni scandalistiche che una tale “cerimonia” provocò, sul significato delle tele medesime e della storia dei personaggi. I quadri in sé non sono chissà cosa però funziona la visita guidata dal vivo fornendo quesiti interessanti su come apprezzare ciò che si guarda e ponendosi questioni tecniche (la luce, i movimenti).
MEMORABILE: Il mondo con due soli; Lo specchio abbagliante; Il duello in casa; Il demone androgino.

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