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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/10/08 DAL BENEMERITO MATALO!
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Matalo! 9/10/08 17:08 - 1378 commenti

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Krassky e Padovan, nella temporanea attività di trasportatori di rifiuti, sono una coppia gay. In una terra di nessuno arrivano in un bar dove Krassky incontra Johnny, una ragazza androgina. Tra i due, in maniera speciale, nasce l'amore... Poteva essere un disastro, vista la trama; invece Gainsbourg, alla prima regia, grazie al tocco delicato e sentito e ad una stilizzazione iperrealistica crea un piccolo miracolo con qualche attore, un bar nel deserto, un camion. Bella luce, ottime inquadrature, Dallesandro perfetto e una Birkin davvero inedita e bellissima.
MEMORABILE: "Sono un ragazzo" (dice Johnny a Krassky vicino al lavandino, nuda, dopo che lui non è riuscito a entrare nella sua vagina); una dichiarazione d'amore.

Deepred89 10/10/08 15:52 - 3709 commenti

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Dramma erotico a tratti dolce, a tratti sgradevole. La regia ha qualche momento azzeccato e le ambientazioni (una campagna immersa dai rifiuti) creano un'atmofera sufficientemente sgradevole. Il film però, forse a causa di una storia fin troppo semplice, non riesce a decollare e il finale risulta deludente e discutibile. Ottima Jane Birkin, infelice invece la scelta di Joe Dallesandro, inespressivo come al solito. Piacevole la colonna sonora.

Undying 22/09/09 20:25 - 3807 commenti

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Giovane transessuale FtoM (Jane Birkin) scopre - dopo essere stata sodomizzata da un camionista gay (Joe Dallesandro) - l'amore. Almeno sembra: perché le grida di piacere che la "donna" estrinseca durante gli accoppiamenti (da "tergo") sembran più urla di dolore. Il francese Serge Gainsbourg filma, senza morbosità alcuna (peccato vien da dire) il corpo nudo e ambivalente dell'androgina e arriva a raggiungere l'effetto contrario: ovvero l'esposizione, la nudità come propaggine di un paesaggio arido, indifferente quando non sofferente. Fastidioso, bizzarro, irrisolto e - ovviamente - ambiguo.

Pigro 7/09/10 08:10 - 9676 commenti

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In una bella ambientazione waste land tra montagne di rifiuti e deserto si colloca una storia ridicola: camionista gay si innamora di ragazza mascolina, ma riesce a fare solo sesso anale... Il titolo strizza l'occhio alla hit musicale ma in realtà non c'entra nulla: qui c'è solo un po' di erotismo calibrato sui gusti del regista (che riprende in tutte le salse il corpo della compagna protagonista), morbosità patinate, quintali di sentimentalismo prêt-à-porter e qualche (bella) immagine autoriale. Insulso e noioso.

Buiomega71 3/04/11 21:41 - 2916 commenti

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Magnifico capolavoro assoluto. Gainsbourg si conferma regista straordinario, a metà tra John Waters e Paul Morissey. In un non luogo che sembra uscito da un postatomico, si consuma l'amore tra l'androgina Birkin (superlativa) e il camionista gay Dallesandro (nel miglior ruolo della sua carriera). Il fetore e la "sporcizia" pervadono questo cult: cimiteri di bidet, laghetti zozzi, balere con veri e propri "mostri umani" (e se ne sente il tanfo). Di culto, poi, la comparsata gay di Depardieu su un destrerio. Degrado e poesia. Cultissimo.
MEMORABILE: Davanti al cimitero di bidet, Dalessandro dice al suo amante: "Pensa quante donne ci si sono sedute sopra" e l'amico: "Vuoi farmi vomitare?"

Luchi78 27/07/11 16:26 - 1521 commenti

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Dallesandro interpreta un gay dall'espressione fortemente inebetita che viene attratto da una ragazza androgina (la Birkin) con la quale però riesce ad avere solo rapporti anali. Lei urla e strilla ma alla fine si innamora. Il finale è talmente banale che evito di commentarlo. Si salva solo l'ambientazione "garbage" e i desolanti scenari da periferia (vedi lo sconcertante spogliarello stile festa di paese), ma nulla può contro l'inconsistenza della sceneggiatura.

Giùan 18/01/12 13:11 - 4574 commenti

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Versione estrema ed eterodossa del classico triangolo: lui bisessuale latente, lei androgina ma intimamente femmina e l'altro omosessuale fervente. Pur non sfuggendo ad un certo pauperismo estetizzante, tipico di certo cinema autoriale del tempo, Gainsbourg filma con sincera crudezza dando al film una patina di originale poesia prosaica. In uno spazio-discarica dove tutto è virato al machismo e al meretricio, l'amore è raro ma il possesso lo inquina più dei rifiuti. Joe ha l'infame ruolo di quello che deve "parlar spiegato", ma Quester e JB sono potenti.
MEMORABILE: Depardieu coi boccoli da Angioletto sul cavallo bianco; Blanc versione Dario Argento; Gli urli della Birkin; Il tentativo di soffocamento di Quester a JB.

Myvincent 28/03/15 07:38 - 3746 commenti

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C'è un momento nel film in cui si descrive quanto sia possibile l'amore anche scegliendo forme sessuali "non convenzionali", come succede ai protagonisti: un camionista omosessuale e una bella, androgina, magrissima barista di un diner qualunque. Gli scenari sono minimali e realistici, la volgarità non fa mai capolino e soprattutto ogni tanto ci si scalda con le note un po' malinconiche del celebre brano di Serge Gainsburg...

Fauno 26/04/15 20:29 - 2213 commenti

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Gainsbourg trasferisce all'arte cinematografica la follia e la trasgressione che gli erano congeniali e sforna una genialità che specialmente gli omofobi dovrebbero vedere. Sì, perchè a parte il dejà-vu dell'estrema gelosia fra gay, l'omosessualità è vista come un qualcosa di pratico, identificativo, naturale, non di peso, che si staglia perfettamente nella frase sul risultato dell'amore e non sulla sua metodica. Il grottesco e il volgare riguardano i cosiddetti "normali", visto che perfino i rifiuti delle discariche vengono trattati poeticamente...
MEMORABILE: Le urla della Birkin sono sensazionali, ma la battuta "Ti ho sognato, eri tutto marrone e ho tirato la catena" è fulgida.

Fromell 21/06/20 11:01 - 77 commenti

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Il film di Gainsbourg, cantautore/regista celebre per la canzone che dà il titolo al film e che fa da motivo ricorrente in versione strumentale, è un’opera che dalle prime inquadrature (un merlo che si spiaccica sul parabrezza di un camion) ti catapulta in un mondo non contestualizzato dove tutto è polvere e squallore. In questo universo sboccia il torbido amore tra l’omosessuale camionista Krassky (Joe Dallesandro) e una barista androgina che il proprietario del locale in cui lavora chiama Johnny, interpretata da una Jane Birkin scheletrica come il deserto che li circonda. 

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Bubobubo 6/07/20 12:10 - 1847 commenti

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Nei recessi più sperduti di una Francia rurale, sudicia e intimamente violenta, nasce e si consuma il bizzarro triangolo sessuale che vede coinvolti Krassky (Dallesandro), l'amante Padovan (Quester) e la scheletrica figura androgina di Johnny (Birkin). Annegato in un pessimismo cosmico che tracima nel nichilismo, lo sguardo di Gainsbourg sull'impossibilità di trovare il romanticismo nell'atto dell'accoppiamento fisico si sublima in un finale di egoistico realismo, vero e proprio trionfo amaro dell'indifferenza individuale. Splendida nel suo contrasto con le vicende la colonna sonora.
MEMORABILE: Spogliarello serale con pestaggio; Il primo rapporto anale; Il finale; La sofisticata versione strumentale della "Ballade de Johnny-Jane".

Pinhead80 15/07/20 14:06 - 4776 commenti

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L'amore tra un ragazzo omosessuale e una barista dalla bellezza androgina viene consumato a suon di atti sodomitici che rivelano l'impossibilità di lui di possederla altrimenti. Lo sfondo è quello di una discarica a cielo aperto, che annulla il paesaggio trasformandolo in un mero deposito di rifiuti. Gainsbourg sembra trarre godimento dal mostrare ogni singolo dettaglio del corpo dell'allora compagna di vita Jane Birkin, che si sottopone a una serie di umiliazioni fisiche a morali per incontrare il desiderio del soggetto amato. La cosa migliore però è la colonna sonora. 
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  • Musiche R.f.e. • 27/01/10 14:13
    Fotocopista - 826 interventi
    Molti ricorderanno il brano musicale, Je t'aime... moi non plus (1969). Scritto da Serge Gainsbourg, arrangiato da Arthur Greenslade e cantato da Gainsbourg con la sua compagna di allora, Jane Birkin.



    La canzone fu inizialmente scritta e registrata nel 1968, cantata da Brigitte Bardot e Gainsbourg che all'epoca avevano una relazione. La Bardot però si accordò con Gainsbourg per non pubblicare quella versione della canzone perché in quel momento era sposata con l'uomo d'affari tedesco Gunter Sachs.

    Je t'aime... moi non plus è stata una delle prime canzoni a trattare il tema dell'erotismo, con sospiri e parole, descrivendo così l’atto sessuale tra un uomo e una donna, e suscitando parecchio scandalo, ma anche altrettanto successo.



    Naturalmente (a parte le cover italiane, spesso involontariamente ridicole, come quella cantata, si fa per dire, da Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer, intitolata Ti Amo... ed io di più, e adattata per i testi dal paroliere Daiano) vi fu un diluvio d'imitazioni, con altri duetti "sospirosi" o voci femminili più o meno velleitariamente "sexy" (fra le quali, in fondo, potremmo anche includere la soundtrack Annie Belle, cantata da Linda Lee per il film La fine dell'innocenza - vedi relativa scheda - o la coeva Love Was the Magic). Per quanto mi riguarda ne ricordo una in particolare, Calore (1976) cantata da tal Marie Laure con un - artificioso, almeno apparentemente - accento francese "pseudo-sexy" (anche questo 45 giri, Durium D35177, ce l'ho ancora!).
    Ultima modifica: 28/01/10 14:03 da R.f.e.
  • Musiche Ciavazzaro • 29/10/10 20:25
    Scrivano - 5591 interventi
    Ed ecco il brano in questione:

    http://www.youtube.com/watch?v=x2C98G-9rJk
  • Musiche Ciavazzaro • 3/04/11 21:04
    Scrivano - 5591 interventi
    La versione di Papetti:

    http://www.youtube.com/watch?v=wkrxvkSHLEE&playnext=1&list=PLF9EF67072B6E5735
  • Musiche Lucius • 1/06/11 17:52
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 2/06/11 20:06 da Zender
  • Curiosità Fauno • 8/02/19 00:42
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film: