Ipersonnia - Film (2022)

Ipersonnia
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2022
Genere: fantascienza (colore)
Note: Aka "Hypersomnia". Presentato fuori concorso al 40° Torino Film Festival nella sezione Favolacce.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Fantascienza italiana che si colloca a metà tra la grande produzione e l’esperimento semiamatoriale che spesso ha caratterizzato negli anni il genere nel Belpaese. Si parte nel film da una incredibile scelta del governo, che a causa del sovraffollamento nelle carceri ha deciso di condannare i detenuti a uno stato di sonno profondo fino allo scadere della loro pena. Si risvegliano pronti ad essere reintegrati nella società col piccolo problema di essere molto più vecchi e di non aver vissuto parte della loro vita. Inutile dire che una soluzione del genere non potrebbe mai venire approvata, in un mondo che voglia definirisi civile, ma d’altra parte non è compito...Leggi tutto della fantascienza rispettare il possibile.

David Damiani (Accorsi) lavora da anni in uno di questi penitenziari che in realtà ricordano un po’ (come l’intero film, per molti versi) i tetri ospedali del COMA PROFONDO di Michael Chrichton. I detenuti sono internati in capsule e guarda un po’, capita che uno dei risvegliati abbia qualcosa che non va: se ne son persi i dati e lui ha tutt’altro che l’aria del rinsavito. David era pronto a istruirlo come è suo compito fare con tutti, ma l’uomo pare saperne molto di più di loro, sul responsabile dell’omicidio per il quale è stato condannato.

Una partenza classica per un film che però, pur agganciandosi a modelli noti, trova una sua via per proporre una fantascienza a suo modo matura, in linea con le produzioni internazionali meno superficiali nel campo. Parte infatti un’indagine per capire chi sia invischiato in quello che parrebbe un gigantesco complotto nazionale (anche per questo si respira il clima che rese memorabile il classico con Michael Douglas) che spetta al protagonista – presto destinato a passare dalla parte dei ricercati, cioè dai buoni e fessi ai buoni considerati cattivi dai poteri dominanti – risolvere, magari con l’aiuto della biondina di turno (Shulha), pianista di classica con cui il nostro fila fin da subito o quasi. A colpi di flashback, ripetuti risvegli, misteri, incontri con personaggi chiave per lo svelamento del caso, il film di Alberto Mascia (che l'ha scritto insieme a Enrico Saccà) fornisce un discreto esempio di fantascienza che mescola in modo non peregrino il genere col thriller secondo i dettami imposti dal cinema americano in tema. Gli manca tuttavia il saper incalzare a dovere; non con l’introduzione di scene d’azione - spesso tallone d’Achille del nostro cinema recente - ma almeno velocizzando il ritmo, dimostrando di non soffermarsi troppo negli scambi dialogati come invece qui si fa col risultato di rendere talvolta decisamente fiacco il film. Finché c’è interesse a risolvere gli snodi chiave della storia si può chiudere un occhio sul difetto, ma quando invece (verso l’ultima parte) la vicenda comincia a farsi decisamente confusa e fumosa, si rischia di perdere interesse.

Sulla carta il continuo alternarsi di sogno, realtà, realtà spacciata per sogno e viceversa sembra gestito intelligentemente e scritto con la sufficiente attenzione; poi la fragile traccia, sempre in bilico, precipita aprendo buchi di sceneggiatura che penalizzano il film nella sua godibilità, annientando di fatto molte delle intuizioni precedenti per il futile desiderio di spiazzare in continuazione. Peccato, perché invece le qualità per emergere con decisione in un genere tanto poco praticato in Italia c’erano, un attore valido (e spesso sottovalutato) in grado di reggere la scena anche, e pure la colonna sonora è di qualità. Solo la fotografia – con la solita cupa desaturazione che non si sa perché dovrebbe suggerire una corretta impronta futuristica – non aiuta a smantellare del tutto quella patina di povertà data dall’ovvia limitatezza dei mezzi a disposizione. La strada tracciata insomma è quella giusta e con un po’ di caos in meno si potranno forse raggiungere ottimi risultati.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/11/22 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/12/22
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Cotola 27/11/22 23:26 - 9061 commenti

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In un futuro prossimo i criminali scontano la pena dormendo. Un giorno, però, uno psicologo del carcere si trova dinanzi a un caso molto particolare. Fantascienza all'italiana che pesca un po' qua e un po' là, sia da un punto di vista narrativo che visivo, ma che riesce a intrattenere senza però raggiungere particolari picchi di pathos. La storia procede meglio all'inizio ma finisce poi con l'ingarbugliarsi troppo nella seconda parte, raggiungendo l'apice - sotto questo punto di vista - nell'epilogo. Un film dignitoso ma poco sorprendente. Chi si accontenta...

Frakax 31/01/23 01:11 - 23 commenti

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Più dalle parti del thriller psicologico che della fantascienza "dura e pura", in ogni caso un'opera prima coraggiosa che si prende molti rischi vincendo la sua scommessa: l'ambientazione è credibile, gli attori bravi, la storia regge e riserva molti colpi di scena. Certamente un budget più alto l'avrebbe reso più spettacolare, ma anche così il film funziona e intrattiene. Un cinema italiano che cerca strade diverse e che anche per questo è da sostenere ed incoraggiare.

Daniela 2/02/23 23:43 - 12673 commenti

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In un futuro prossimo, il problema del sovraffollamento delle carceri è stato risolto trasformando i detenuti in dormienti periodicamente sottoposti a un controllo da parte di uno psichiatra che ricorda loro i motivi della loro condanna... Apprezzabile per lo spunto ma penalizzato da una sceneggiatura incerta, anche se gran parte delle incongruenze anche vistose trovano una loro giustificazione logica grazie ai ripetuti colpi di scena, l'ultimo dei quali molto amaro. Fattura di media qualità, buona prova di Accorsi, poco incisivi gli altri. Film che non esalta ma si fa vedere.

Galbo 5/02/23 20:05 - 12402 commenti

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Fantascienza distopica e thriller si combinano insieme in una produzione italiana che percorre strade narrative e di genere poco battute dal cinema nostrano. Un film che riesce a nascondere quasi sempre la limitatezza del budget impiegato con soluzioni visive convincenti e trova la sua debolezza in una sceneggiatura dalle buone premesse ma dallo scarso sviluppo. Buone colonna sonora e fotografia. Convince la prova di Accorsi, meno quella degli altri interpreti. Non male, nel complesso.

Pigro 11/07/23 11:30 - 9676 commenti

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Il sonno forzato e la memoria indotta del reato nei risvegli sono la pena detentiva escogitata nel futuro per arginare la criminalità: visione distopica che esaspera una politica securitaria che affonda le premesse nell’oggi, e che in questo film si vena della complessità della storia personale dello psicologo-boia caduto vittima del gioco a cui candidamente si presta. Ma la suggestione più intrigante è la continua sospensione della realtà, su cosa sia vero e cosa no, portando a slittamenti sempre più suggestivi e spiazzanti.

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