Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Alla luce dell'autobiografia di Asia Argento (successiva al film di sette anni), è impossibile non ritrovare in INCOMPRESA buona parte degli spunti destinati a comporla. E' innanzitutto evidente il desiderio, da parte dell'autrice, di raccontarsi con la convinzione di portare sotto i riflettori una figura insolita di bambina, ribelle senza la precisa volontà di esserlo (almeno all'inizio), inserita in un mondo familiare eccentrico da seguire tra il sorriso e la compassione. Sentimenti che si accentuano soprattutto nell'osservare le giornate di lei, Aria (non a caso il vero nome di Asia), stretta in una casa dove convive con una madre (Gainsbourg, somigliantissima anche...Leggi tutto nel look alla Nicolodi) lunatica, estrosa e un po' pazza, un padre (Garko, fisicamente all'opposto di Dario) isterico, superstizioso fino a sconfinare nella macchietta (e qui si poteva sicuramente calcare meno la mano) e due sorelle maggiori dal carattere molto diverso: superficiale e bisbetica Lucrezia (Poccioni); più vicina a lei, anche come età, Donatina (Anna Lou Castoldi, la vera figlia di Asia e Morgan). Se quindi certifichiamo come autentica l'autobiografia "Anatomia di un cuore selvaggio" (e perché non dovremmo farlo?), quanto vediamo nel film ne discende per logica, pur anticipandola: la difficile convivenza di Asia con i genitori che la trascurano, i rapporti con le sorelle Fiore e Anna e l'amica del cuore (Pea, nel film), la separazione, il concerto dei Tears for Fears (qui diventati “Penelopes”) al quale Dario l'accompagnò, i premi da lei vinti a cui i genitori mai presenziavano, l'inseparabile gatto Dac, i bizzarri fidanzati di mamma che in successione transitano per casa... Asia prende ampio spunto dalle proprie esperienze caricandone gli aspetti più singolari per ottenere un risultato che sfocia spesso volontariamente nel grottesco, infilando se stessa al centro tramite un alter ego assolutamente perfetto: Giulia Salerno - meno graziosa di quanto lo fosse Asia a quell'età (la si riveda in DEMONI 2 o ZOO, quando aveva circa tredici anni e già recitava) - è dotata di un'espressività commovente, di uno sguardo che scioglie il cuore. Seguirla mentre migra senza sosta da una casa all'altra col suo gatto nella gabbietta (mentre la colonna sonora fa bella mostra di sé, scelta con ottimo gusto) o si muove a scuola impacciata, con aria indifesa eppure la voglia di proclamarsi indipendente, autonoma, "diversa", tagliandosi i capelli da maschaccio, fa capire quanto l'identificazione con Asia sia totale. E con una protagonista tanto centrata era difficile che il film riuscisse male, anche perché la regia della Argento (a proposito, compare in un veloce cameo, quasi irriconoscibile, nel ruolo della vicina di casa) si è fatta con gli anni più sicura e matura, meno ingenuamente trasgressiva rispetto a lavori come SCARLET DIVA, capace di comunicare bella autenticità nei sentimenti. Così il film, che magari qua e là zoppica, che tradisce qualche imbarazzo nella direzione del cast più giovane (mentre è impagabile Gianmarco Tognazzi gigionissimo nel ruolo di uno degli amanti della madre), conserva un'invidiable omogeneità, soprattutto nei comportamenti di Aria, e ci restituisce un ritratto dolce e compassionevole di un'adolescenza vissuta ai margini di un mondo ancora tutto da decodificare, respingente, incapace di comprenderla. Incompresa per l'appunto, come il titolo del celebre film di cui ci viene mostrato un spezzone in tv. E allora è impossibile non leggere nella frase che Aria rivolge direttamente a noi nel finale (“Se vi ho raccontato tutto questo non è per fare la vittima ma perché mi conosciate meglio, e magari sarete un po' più gentili”) una chiara richiesta: cercate di interpretarmi, di capirmi, non di sparare sempre a zero su di me aprioristicamente.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/07/15 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/06/21
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Didda23 16/07/15 00:18 - 2429 commenti

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Una straordinaria e inaspettata sorpresa, considerando che i precedenti lavori non mi avevano per nulla entusiasmato. Invece Asia mette tutta se stessa, la sua infanzia (gli argentiani si divertiranno a trovare nell'opera i numerosi injokes) e confeziona, con la giusta eleganza, un'opera che spiazza per autenticità. Si perdonano - quindi - alcune banalità e certe scene poco riuscite, perchè il film entra dentro prorompendo. Registicamente vario e interessante, con un contorno sonoro molto convincente. Strepitosa la protagonista, un talento cristallino che va sfruttato (visto la penuria di giovani attori).

Galbo 24/09/15 06:52 - 12402 commenti

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C'è probabilmente più di una nota autobiografica nella vicenda della bambina divisa tra due famiglie egualmente ostili. Asia Argento si rivela regista molto attenta e partecipe nei riguardi del mondo degli adolescenti e il film si contraddistingue per il suo realismo e la capacità non indifferente di rappresentazione. La storia è di contro un pò troppo esile e se l'interpretazione della Salerno tocca per profondità, quella di Charlotte Gainsbourg e di Gabriel Garko è eccessivamente caricaturale.

Capannelle 22/02/16 00:21 - 4412 commenti

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Tra l'autobiografico e il teneramente adolescenziale, il film della Argento presenta una bravissima interprete e poco più. La carrellata di situazioni grottesche e il disegno manicheo dei personaggi rendono infatti difficile prenderlo sul serio. Conviene allora rifugiarsi nella scene tra bambini, nei loro scherzi e voglie di attenzioni, negli sguardi di Aria per trovare qualcosa di genuino. Varietà degli ambienti e scelte musicali interessanti, regia legnosa, scrittura da dimenticare.

Paulaster 20/04/16 16:06 - 4431 commenti

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Inizio vivace dove il focus sta nel mettere sotto accusa i componenti della famiglia Argento dipingendoli come psicotici ed eccessivi: il ritmo si mantiene alto con varie soluzioni, dando anche un peso cromatico. L’effetto si spegne con il girovagare della protagonista (con buone espressioni) e l’insieme si spezzetta fino a una chiusa referenziale che non convince; anche l’uso di musiche efficaci fatica ad alleggerire una sceneggiatura troppo incentrata sulla vita da bambini. Garko ha qualcosa in più degli altri.

Lucius 8/03/18 18:53 - 3015 commenti

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La tenerezza e la delicatezza usate dalla Argento regista per un argomento come quello trattato nel film sono degne di nota, al pari della regia. Un argomento sentito e tradotto in immagini con la capacità di chi sa utilizzare la macchina da presa. La recitazione non è sempre all'altezza (vedi Garko) ma sorprendentemente sono i ragazzini al centro del film a risultare i più spontanei e, siccome viene raccontata la loro storia, onore al merito. Tecnicamente degno di nota e con musiche "ribelli", come lo spirito di Asia. Delicato.

Pigro 24/10/20 10:19 - 9676 commenti

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Le tristi vicissitudini di una bambina maltrattata dai genitori sono raccontate in un misto di grottesco camp (soprattutto con una fotografia dai colori accesi e a tratti fiabeschi) e di acido mélo. La cattiveria esagerata di personaggi che sanno solo urlare e vessare rende tutto inverosimile (nonostante l’evidente ispirazione autobiografica) e soprattutto noioso, complice una sceneggiatura rozza. Si salva la fresca simpatia della giovanissima protagonista, e qualche situazione calzante per comprendere il mondo adulto visto dall’infanzia.

Deepred89 21/04/21 13:59 - 3709 commenti

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Pellicola di formazione dalla forte matrice biografica, che piacerà - mettendo da parte eventuali pregiudizi - sia agli appassionati di certo cinema autoriale ma non intellettualoide, sia agli argentiani, che si divertiranno tra numerosissimi riferimenti più o meno velati (uno fra i tanti: Bernadotte) alla famiglia dei loro idoli. Nulla di rivoluzionario a livello di soggetto e non sempre centrato nelle vicende extra-familiari, ma il continuo girovagare della piccola incompresa possiede un'inattesa forza poetica. Confezione curata e cast interessante, con un Tognazzi viscidissimo.

Buiomega71 10/07/21 00:58 - 2916 commenti

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Il terzo film di Asia viaggia sulle note leggiadre di un Peter Del Monte, in una autoanalisi ora commovente (bellissima e al tempo stesso straziante la lettura del tema in aula, con la luce di "speranza genitoriale" e le sedie vuote) ora tenera, ora crudele, tra la favola rancida e il racconto di formazione. Una OST straordinaria, un verismo nelle beghe isteriche nella famiglia disfunzionale e gli omaggi alla Salomè di Carmelo Bene (la luna con la faccia della madre) e a Io la conoscevo bene (buttandosi dal terrazzo). Bravissima la Salerno e identica alla Nicolodi la Gainsbourg.
MEMORABILE: L'allattamento al seno; Vomitando, in due, nel bagno della scuola; Yvonne/Daria che strimpella il piano e le lamentele, in romanesco, dei vicini.

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  • Discussione Galbo • 16/07/15 05:55
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Mi attirava pochissimo ma dopo questo commento entusiasta lo vedrò certamente....
  • Discussione Lucius • 16/07/15 15:44
    Scrivano - 9051 interventi
    Mai avuto dubbi sul talento di Asia.Non l'ho ancora visto perchè ho un luglio di fuoco col lavoro, non solo con le temperature, ma non mancherò.Ciao.
  • Discussione Buiomega71 • 16/07/15 17:08
    Consigliere - 26032 interventi
    Già preso il dvd della Cecchi Gori appena e uscito, e le foto di scena tra la Gainsbourg e la piccola Salerno sono identiche a alcune sequenze di Ingannevole e il cuore...

    Dopo quel gran pezzo di capolavoro che e Ingannevole... (la "palma d'oro buiesca" annuale le e stata soffiata per un centesimo dalla figlia di Michael Mann) di Asia regista mi fagogito tutto, e sono quasi certo che anche questo sarà il mio film...Bella benemeritata, e bravo Didda!
    Ultima modifica: 16/07/15 17:21 da Buiomega71
  • Curiosità Lucius • 17/02/18 00:43
    Scrivano - 9051 interventi
    Il primo film che Aria vede in tv con l'amichetta e la madre è Senso '45 di Tinto Brass (2002)...



    ...mentre il secondo, che vede sempre in televisione, è Incompreso - Vita col figlio di Luigi Comencini (1966):

  • Curiosità Zender • 17/06/21 09:26
    Capo scrivano - 47814 interventi
    Il cameo di Asia Argento (non accreditata come attrice, qui solo regista): nel film è una vicina di casa di Aria (Salerno) e litiga con un ragazzo in cortile mentre Aria e l'amica osservano di lontano:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/asia1.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/asia2.jpg[/img]
  • Discussione Buiomega71 • 10/07/21 10:28
    Consigliere - 26032 interventi
    Prima della sua dolorosa e intensa autobiografia scritta, Asia rivede la sua adolescenza di ragazzina incompresa e sballottata di quà e di là, figlia di due genitori tanto ingombranti quanto eccentrici, in una sorta di Cenerentola rancida e che si getta addosso secchiate di vetriolo (nella pagina scritta non risparmia nè lei, ne tantomeno la sua famiglia), che stà tra la favola distorta e il racconto di formazione.

    Ora tenero, ora grottesco, ora divertente, ora doloroso, ora intenso, ora commovente, il terzo film di Asia (che rifugge patetismi a buon mercato di questo tipo di pellicole, e anche questo è valore aggiunto) viaggia sulle note leggiadre di un Peter Del Monte (parecchi i riferimenti all'infanzia complessa  di Piso pisello e Piccoli fuochi), che cita Melies, Todd Haynes, il Salomè di Carmelo Bene (la luna che appare in cielo a Aria, con il volto della madre) e Io la conoscevo bene (buttandosi giù dalla terrazza perchè amata da nessuno), alle strizzate d'occhio a papà (Bernadotte, come Sirio Bernadotte del Tram, pseudonimo un pò ridicolo dello stesso Argento).

    Se le dive erano scarlatte e il cuore era ingannevole sopra ogni cosa, nel suo terzo, e personalissimo (fin troppo) lungometraggio, Asia mette a nudo la famiglia Argento (anche se cambiano i nomi e le professioni dei genitori) dove la Gainsbourg (straordinaria) è in tutto e per tutto Daria Nicolodi, negli eccessi di isterismo, nel disturbo bipolare, nelle liti furenti con il compagno, dove arriva a darle un calcio nelle costole, nel cambiare amanti come fumare una sigaretta, nel look, nel suonare il pianoforte con le lamentele, in romanesco, dei vicini, nel truccare le bambine, e nella bellisisma e toccante sequenza dell'allattamento al seno.

    Si vede il film da un'angolazione differente, e più godibile (cambiando anche il punto di vista), dopo aver letto Anatomia di un cuore selvaggio (lì Asia non cambia i nomi), dove parecchi episodi (anche quelli più sconcertanti) ritornano, questa volta senza il bisogno di nascondersi dietro nomi fittizi e professioni alterate.

    Ma al di là dell' impietosa radiografia sulla famiglia Argento e sull'infanzia/adolescenza poco felice di Asia, il film brilla di una luce vitale, coinvolgente, eletrizzante, che passa dai colori rosa confetto della cameretta di Lucrezia/Fiore (con lo specchio che cade e si rompe, lo specchio delle brame, la sorellastra invidiosa, gelosa e cattiva, Asia che intinge dal mondo fiabesco), a Ken che stupra Barbie sul vagone del treno, alle vomitate nei bagni della scuola, alle feste di ragazzini che si trasformano in umiliazione e devastazione, a Aria che viene sballottata di quà e di là dai genitori e gira una Roma notturna (e intrisa di magia) con la borsa in un mano e la gabbia del gatto nero Dac dall'altra, incontra un gruppo punk tra viados e prostitute (gli unici che le dimostrano un pò di affetto, facendole fumare pure una canna), alle prime cotte scolastiche, alle marachelle (rubare le lettere dei condomini, far scoppiare gavettoni al mercato), ad un padre assente e quando c'è si lancia in deliri scaramantici e sbraita continuamente (Garko sugli scudi, altrochè), agli amanti di mammà (notevole il coattone di Tognazzi), fino alle continue incomprensioni (la scena del compleanno di Aria, dove Tognazzi vuol vedere la "maggica Roma" in televisione è da antologia), alle scelte drastiche per attirare quell'attenzione negata per tutto il film, fino alla commovente chiusa con il monito di Aria al pubblico, che sarebbe la dichiarazione, con il cuore in mano, della stessa Asia su chi sempre l'ha giudicata (e tutt'ora la giudica) spesso a sproposito o solamente per antipatia.

    Un'opera di rara tenerezza e sincera passione, che si barcamena tra il dramma e la commedia, il grottesco e la favola, l'autobiografia più intensa e scampoli di cinema surreale (l'entrata in taxi di Yvonne/Daria con il lungo vestito da sera, vista da Aria dalla finestra, che non può non far venire in mente Inferno di papà Dario, la già citata luna piena che prende la forma del viso di Yvonne/Daria), nonchè la scelta della colonna sonora, che si rivela fondamentale (e rimarca il gusto musicale di Asia), come le sonorità simil Dèmoni nella sequenza del corridoio della scuola, dove Aria scrive la letterina per dichiararsi al ragazzino biondo che tanto le fa battere il suo cuore "selvaggio".

    Si stenta a trattenere le lacrime nel momento in cui Aria legge il tema in aula, ma vede le sedie vuote che dovevano ospitare i suoi genitori, e una luce la abbaglia, ma è solo illusione, o quando le gambette le fanno male, chiusa in quell'aparecchio per i denti così mostruosamente cronenberghiano, e i piccoli gesti d'affetto "incompreso" che diventano altre delusioni (Aria regala un fiore, fatto da lei alla madre, che , con lancinante indifferenza, rimane sul tavolo), dove, pare, non ci sia posto per lei in questa famiglia disfunzionale, fatta di beghe furenti, di taglienti rinfacciate, di ruffianate e di doloroso disamore.

    Asia racconta con il cuore (che davvero è ingannevole sopra ogni cosa) in mano, con estrema sincerità e riesce a toccare corde sensibili che fanno lucidare gli occhi.

    Da non trascurare la ricostruzione della Roma di metà anni 80, delle veridicità sui "coniugi" Argento (l'arresto per droga, alcuni episodi che Asia riporterà nella sua autobiografia scritta sono presenti nel film) e la delicatezza con cui Asia tratteggia la complicità tra bambine (l'amichetta del cuore) e l'avversione per la religone (la confessione, il prete lascivo e poco rassicurante), fino agli scherzi telefonici di carattere sessuale, per poi sfottere, dal balcone, la "vittima" di turno.

    Straordinari i titoli di testa (dove si entra subito nell'universo di Asia) mentre Aria scarabocchia sul suo diarietto e travolgenti i picchi di ilarità schizoide di Yvonne/Daria quando trascina le bambine a ballare in camera (con rovinosa caduta).

    Asia titilla le emozioni e scalda il cuore, con un pizzico di crudeltà, in quello che è, forse, il suo film più sincero.

    Chi ama Asia apprezzerà, gli altri con riserve.

    Sorprendentemente, tra i produttori esecutivi, appare il nome di Scott Sinister Derrickson.


    Ultima modifica: 10/07/21 15:22 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 10/07/21 10:45
    Consigliere - 26032 interventi
    Ottimo il dvd edito dalla Cecchi Gori

    Formato: 1.78:1
    Audio: italiano
    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti
    Come extra solo il trailer e galleria di foto
    Durata effettiva: 1h, 42m e 04s

    Immagine al minuto 01.09.08. Nella cameretta rosa confetto di Lucrezia/Fiore.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images57/PDVD-205.jpg[/img]
    Ultima modifica: 10/07/21 12:07 da Zender
  • Discussione Didda23 • 10/07/21 13:23
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Straordinaria disamina Buione. Un grandissimo film purtroppo rimasto nel dimenticatoio. Ha una autenticità che sconquassa dentro, senza sconto alcuno.
  • Discussione Buiomega71 • 10/07/21 13:30
    Consigliere - 26032 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Straordinaria disamina Buione. Un grandissimo film purtroppo rimasto nel dimenticatoio. Ha una autenticità che sconquassa dentro, senza sconto alcuno.

    Grazie Didda, ma sono solo le mie impressioni post visione, che, naturalmente, non posso esprimere nei 590 caratteri del commento tradizionale.

    Sì, concordo, opera non solo "dimenticata" con colpevole fretta, ma anche parecchio sottostimata, e tra i film italiani più intensi e sinceri degli ultimi anni (al di là di Asia che analizza la sua non felicissima infanzia, e anche per questo che ti consiglio la lettura di  Anatomia di un cuore selvaggio, dove troverai parecchi passaggi narrativi presenti in Incompresa)
    Ultima modifica: 10/07/21 13:32 da Buiomega71
  • Discussione Raremirko • 10/07/21 21:13
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Anche io apprezzo la Argento regista.