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MMJ Davinotti jr
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
L'idea di mescolare le parodie di NOTTE DA LEONI e di HUNGER GAMES (film davvero agli antipodi come genere e ambientazione) aveva dell'incredibile e forse chissà, con un po' di fantasia in più poteva anche funzionare. Invece ci si ferma all'idea per l'appunto, sviluppandola in modo incoerente (ma in fondo è la regola, in questo tipo di prodotti) e, quel che è più grave, senza che la cosa produca nulla di davvero divertente. Di fatto si prendono i tre protagonisti di UNA NOTTE DA LEONI...Leggi tutto, li si fanno interpretare da altrettanti sosia (che prendono cusiosamente il nome degli attori ovvero Zach, Ed e Bradley) e li si trasporta quasi subito in un futuro distopico nel quale si svolgono gli “Hungover games” del titolo: un gioco mortale (modellato sulla saga di HUNGER GAMES) nel quale Hollywood deve pagare con sacrifici umani il suo non essere più capace di sfornare film che non siano sequel, remake, reboot... Per questo, nell'arena boschiva che chi conosce la celebre saga con Jennifer Lawrence (replicata anche lei, ovviamente) riconoscerà subito, si trovano a confronto con l'obiettivo di uccidersi - fino a quando non ne rimarrà solo uno - una serie di personaggi protagonisti di celebri blockbuster a stelle e strisce. Tra di essi il Tonto di Johnny Depp, “presente” anche come Jack Sparrow e Willy Wonka, Gandalf, l'orsetto Ted (con pisello di pezza in evidenza!), Carrie, Kermit & Miss Piggy, Thor, Borat, uno zombi di WALKING DEAD... Un minestrone di volti noti replicati alla bell'e meglio che si disperderanno nel bosco dando il via alla fatidica caccia. Della parte “hangover”, quindi, si prende poco, giusto i tre protagonisti (più il quarto, subito disperso dopo la notte di sbronza) e il cinese mr. Chow in un cameo durante il quale spiega di come la sera prima avessero tutti partecipato a un centopiedi umano nato con tutte le caratteristiche di quello protagonista della celebre trilogia (e qui almeno si sorride, se non si arretra di fronte al prevedibile, volgarissimo disgusto del racconto). La parodia centrale diventa quindi quella di HUNGER GAMES, con un gran numero di altri film citati di passaggio (il treno di SNOWPIERCER, la telefonata di IO VI TROVERO'...) o per prelevarne il personaggio principale in modo da favorire un semplice gioco di riconoscimenti. Purtroppo ciò che in film così più conta è la qualità delle battute, qui molto bassa; e per quanto non si arrivi forse al livello di certi orrori americani degli ultimi anni, ci si trova comunque nell'incapacità di oltrepassare la volgarità da goliardata di terza categoria. Ci si consola con qualche gag che qua e là va a segno, ma nel complesso non si supera la goffa sarabanda in maschera scandita da inutili break dagli studi televisivi che trasmettono l'evento e da citazioni ampiamente dimenticabili.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/03/14 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/03/14
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- Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Didda23 - Gravemente insufficiente!:
Marcel MJ Davinotti jr., Ryo, Redeyes
Mischiare due successi commerciarli come Hunger games e Una notte da leoni per farne una parodia non era una cattiva idea di partenza. Peccato che il risultato sia, sine dubio, una triste sciocchezzuola: interpreti anonimi e pseudo sosia degli "attori originali", assenza di tempi comici e battute che virano nel volgare e nello scatologico (citando nientepopodimeno che The human centipede). Eccezion fatta per qualche momento, il vuoto assoluto. Per intenderci, siamo nelle parti di Jason Friedberg e Aaron Seltzer.
Scarsa parodia che mescola Una notte da leoni e Hunger games. Si sorride (forzatamente) solo all'inizio, alla presentazione delle squadre in cui vengono parodiate decine di blockbuster divisi in distretti. Decisamente (manco a dirlo) debole come sceneggiatura, l'unico intrattenimento è dato dalle ragazze pettorute del distretto della nudità gratuita. Recitazione ai minimi termini, comicità squallida e ripetitiva. Da evitare.
Ah quanto erano belle persino le parodie minori come Dracula morto e contento! Nel raschiamento del fondo, che equivale anche figurativamente parlando al farlo sui nostri attributi con fastidio enorme, si giunge a questa boiata che mixa leoncini e ghiandaie. Il divertimento è inesistente e nella tragedia dello scorrere delle immagini si sobbalza solo per un Ted dotato e per un colto citare il centipede. Un po' sodomizzati e un po' defecati gungiamo al termine promettendo di non farlo più. Spazzatura!
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