Dopo il grande successo di COFFY Pam Grier replica, ed è ancora un centro (almeno dal punto di vista commerciale). Nei panni della bella Foxy Brown (subito un primo piano sul superbo seno al vento della Grier), la volitiva attrice di colore trova un nuovo ruolo vincente, che le permette di imporre il proprio carattere pur dovendo reindossare i panni di una prostituta (anche se solo temporaneamente). Le uccidono il fidanzato e si mette in testa di rintracciare i responsabili (narcotrafficanti) per fargliela pagare. Arriverà a che fare molto presto con la donna (bianca) che dirige un giro di prostituzione e fingerà di mettersi al suo...Leggi tutto servizio in attesa di vendicarsi. Il film (la cui sigla psichedelica Tarantino riprendera in JACKIE BROWN, il suo omaggio alla blaxploitation di cui FOXY BROWN è tra i più orgogliosi rappresentanti) è diretto spartanamente, senza alcuna pretesa se non quella di rendere eroica la protagonista, che tira pugni e calci senza molto stile ma sfoggia acconciature da brividi (epocale il look Anni Settanta con chioma afro) e sguardi killer. L'azione è quello che è, la recitazione complessiva anche (e il pessimo doppiaggio italiano certo non aiuta), però tutto sommato il film si può vedere senza troppi rimpianti e funziona; fa il suo dovere di puro B-movie, con un po' di sesso (poco), ritmo spigliato e quella buona dose di violenza (soprattutto nel finale, con un investimento... aereo e una castrazione) che in film cosí non può mancare. Ci sono anche un paio di sparatorie, ma sembrano posticce. Due colpi in testa arrivano però a segno e non si scherza.
Blaxploitation al 100%, ovvero sesso, droga e violenza in quantità. Gli ingredienti sono quelli giusti per un gustoso filmetto d'azione, purtroppo sono mal assemblati e il film risulta carente di ritmo: a scene efficaci e ben fatte ne seguono altre piatte e televisive. Ma quello che conta è l'atmosfera tipicamente anni 70, e qui c'è tutta. Hill è molto bravo a scegliere quanto mostrare e quanto coprire riguardo al corpo della giunonica Pam. Soundtrack adeguata targata Motown. In un piccolo ruolo c'è anche Sid Haig de La casa dei 1000 corpi.
MEMORABILE: "Che cos'è... sembrerebbero due sottaceti..."
Mi aspettavo di più da questo caposaldo della Blaxploitation. Molto bella l’atmosfera anni ’70, con colori caldi, e la colonna sonora, però a parte gli elementi base di questo genere il film non riesce a catturare lo spettatore forse a causa di un doppiaggio che definire irritante è poco. Sembra tutto finto, a partire dalle scene di violenza (vedi la scazzottata tra donne nel pub così come la sparatoria). Si riscatta nel finale con un’evirazione e un investimento aereo. Un film deludente, non all’altezza della sua fama.
Grande film blaxploitation di culto diretto dallo specialista Jack Hill (bianco) e interpretato dalla star Pam Grier. Azione, sesso e violenza si mischiano abilmente in questo film che fila dritto come un treno e diverte molto. Tra le scene cult l'evirazione finale e la Grier che chiede aiuto a un gruppo di Pantere Nere.
Grezzo esponente della blaxploitation, con una trama molto scarna che si riduce in una semplice storia di vendetta. A farla da padrone sono il colorito clima anni Settanta, azione, humour e sesso, ma non tutto funziona a dovere: spesso il ritmo s’inceppa e invero i momenti migliori sono quelli in cui è in scena la bellissima, sexy ed energica “sposa in nero” Pam Grier, che persegue i suoi scopi ultori senza esclusione di colpi (anche bassi…). Pleonastico segnalare che questo film è uno dei preferiti di Tarantino.
MEMORABILE: Nella capanna dei raffinatori di droga; il regalo nel barattolo.
Jack Hill e Pam Grier ci riprovano e toppano ancora. Film di una pochezza disarmante (tenuto in piedi dalle doti dell'attrice di colore), che dovrebbe puntare sull'azione e sul tema della vendetta ma che finisce per mostrare gambe e seni delle procaci attrici. Non che sia un difetto per carità, però un minimo di sceneggiatura in un film è richiesta, mentre in questo lungometraggio troviamo solo qualche pistolettata, qualche scazzottata tra lesbiche e davvero poco altro. Troppo sopravvalutato. Se Quentin Tarantino per una volta tanto chiudesse la bocca...
Doveva essere Coffy 2 ed invece Pam si trasforma in Foxy: forse proprio nei problemi che colpirono il film in fase di produzione sta il limite della pellicola, che purtroppo manca a volte di omogeneità. Tuttavia, pur con i limiti di cui sopra, anche Foxy Brown rende vivi gli anni '70 tra pantere nere e aerei dal Messico (grande Haig), zampe d'elefante e "smack", contadini chimici e conflitti sociali mai del tutto risolti. Sontuosa la Grier (impossibile non segnalare il suo prorompente ingresso nel film), di mestiere la regia di Hill.
È uno dei primi film di blaxploitation e per tale motivo può essere considerato di culto. L'attrice protagonista, Pam Grier, è veramente brava: lo dimostra in questa pellicola e anche in seguito, con ottime interpretazioni. Non è sicuramente un capolavoro, ma da vedere.
Prodotto probabilmente troppo "tipico" del genere blaxpoitation per esser goduto a pieno dal cinefilo medio. Gli ingredienti ci son tutti, anche se il dosaggio di Hill in questo caso non è dei migliori, col risultato di un ritmo un po' lasco. Tutto da lumare comunque è il magnetismo di Pam Grier, incorniciata da un acconciatura che da sola varrebbe la visione (ma per fortuna la nostra non lesina il resto). A farle da controaltare femminile la Super bad Katherine Wall, mentre tra i maschi chi se la cava meglio è il gigione Fargas. Doppiaggio irriguardoso!
MEMORABILE: L'incipit da manuale con Fargas inseguito che chiama la sorellina, che mostra il portentoso seno in conroluce; Il "dono" di Foxy a Miss Katherine.
Tra i vari sodalizi dell'accoppiata vincente Hill/Grier si annovera anche questo Foxy Brown, notevole esempio di pura blaxploitation fatta come si deve. Oltre alla carismatica Grier si segnala anche il simpatico Fargas, che i più ricorderanno per la serie di Starsky & Hutch. Ci si diverte, a partire dai favolosi titoli psichedelici, per arrivare alle belle musiche Motown; non mancano azione e una certa violenza, oltre agli sfavillanti vestiti e alle incredibili acconciature della Grier. Anni '70 al top, imperdibile per gli amanti del genere.
MEMORABILE: I titoli di testa; Il tizio fatto a pezzi dalle pale dell'aeroplano; I testicoli nel barattolo di vetro.
Uno dei film simbolo della blaxploitation, il cui culto ci è stato tramandato dal solito Tarantino che, come spesso gli capita, ha esagerato nel decantarne le lodi. In effetti la sceneggiatura ha dei buchi paurosi, ma chi ama il cinema anni '70 non può non apprezzarne lo stile e l'atmosfera inconfondibili, oltre al mix azione/violenza/erotismo che è lecito attendersi da una pellicola del genere. E poi Pam Grier, fisico mozzafiato e carisma da vendere, era davvero un bel vedere. Peccato per un doppiaggio italiano a dir poco irritante.
Calda atmosfera seventies, colori sgargianti, belle donne formose, musiche giuste... quello che ci si aspetta in un film blax c'è, però qualcosa in più ci si aspettava e un po' delude, perché tutto ciò non basta a coprire una sceneggiatura tirata via e poche scene d'azione piuttosto mediocri. La visione purtroppo è molto penalizzata dal doppiaggio, non all'altezza.
MEMORABILE: Le acconciature di Pam. Il "pensierino" finale nel barattolo.
Non fosse per il doppiaggio, davvero terribile, sarebbe un vero gioiello. Resta comunque uno dei migliori esempi della blaxploitation, amatissima da Tarantino (la sua Brown ne è un omaggio). Hill in particolare è uno dei registi più iconici di questo genere e il suo sodalizio con Pam Grier aveva già generato Coffy, forse più strutturato di questo, ma Foxy porta con sé dei colori, degli abiti, delle acconciature, che sono un vero e proprio viaggio nel tempo. Cos'altro? Sesso, droga, violenza e soprattutto una colonna sonora memorabile.
Dopo Coffy, il regista Jack Hill e Pam Grier ritornano sul set per sfornare un'altra avventura blaxploitation a base dei soliti ingredienti: un po' di sesso, un po' di violenza, tanta azione. Il risultato non si discosta molto da quello raggiunto nel film precedente, regalando al pubblico esattamente quello che ci si aspetta. Ovviamente, essendo stato girato in quegli anni, è un tripudio di quanto presente nei seventies (abiti, colori, acconciature...) che farà la gioia di chi ama quella decade.
Donna vendica la morte del compagno, infiltrato nella malavita. Esempio di blaxploitation in cui la questione razziale è preponderante nella diatriba bianchi/neri, e anche l’argomento della giustizia bianca viene colpito. Poche le scene d'azione e pure la fisicità della Grier viene sfruttata solo saltuariamente; qualche trovata splatter risolleva i momenti caldi. Doppiaggio in cui si poteva fare di più.
MEMORABILE: L'investimento con l'aereo; Drogata a letto; Bruciati con la benzina.
Finalmente un filone “all black”, per di più immerso negli anni 70, con tanto di sgargianti look originali e pettinature afro. La stupenda e conturbante Foxy Brown prenderà molto “di petto” due situazioni spiacevoli come la morte del suo uomo e del fratello, infiltrandosi negli ambienti più laidi che la circondano. E saranno botte. Molto televisivo in quanto a stile, ma alcune scene hot o splatter lo riportano a un genere decisamente più adulto. Rozzo ma efficace.
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MusicheEllerre • 18/03/09 19:02 Call center Davinotti - 1203 interventi
Una dei capisaldi delle black ost composta e cantata da Willie Hutch. Alcune tracce sono "riciclate" da Tarantino (per es. Foxy Brown) e risuonano anche nei vari Coliandro dei Manetti Bros.
Ecco il brano d'apertura del disco: http://www.youtube.com/watch?v=0KmIVBpv1gA Riferimento discografico: Willie Hutch, Foxy Brown, Motown 1974.
Foxy Brown è nato come sequel di Coffy; infatti il suo titolo di lavorazione era "Burn, Coffy, Burn!". L'American International Pictures decise all'ultimo minuto che non volevano fosse un sequel diretto del film diretto dallo stesso Hill l'anno prima. Questo è uno dei motivi per il quale nella pellicola non viene detto quale sia il mestiere del personaggio interpretato da Pam Grier (Coffy era infermiera, e non volendo più farne un seguito, Foxy Brown non poteva esercitare lo stesso lavoro, quindi non essendoci tempo per riscrivere la sceneggiatura per stabilire un nuovo mestiere, esso non venne specificato).
Sul libro del buon Rudy Salvagnini , " Il cinema dell' eccesso- secondo volume", nel capitolo dedicato a Jack Hill, leggo che FOXY BROWN è poco amato dal suo regista.
La causa principale è la casa di produzione ( la AIP) che mise delle restrizioni a Hill, non consentendo al regista di esprimersi in totale libertà, e limitandone le scelte di regia.
Insomma, FOXY BROWN non è quello che aveva in mente Hill, o perlomeno, il film che voleva fare ( al contrario della libertà avuta con il precedente COFFY)
A tutt' oggi Hill giudica FOXY BROWN " grossolano"
I contrasti con la AIP si fanno roventi, Hill lascia la casa di produzione dopo lo scotto di FOXY BROWN, e gira, per i fatti suoi ( e in soli 12 giorni) LE RAGAZZE PON PON
Vado un attimo OT, sperando che il buon Zendy non se ne abbia troppo a male.
Buio, vedo che anche tu hai il bel tomo di Salvagnini.
Anche nella tua copia c'è un vistoso errore editoriale, come nella mia?
L'errore è che la pagina 41 finisce con la frase
"Foxy gli dice che fa bene perchè il gangster è un bravo ragazzo e anche quando"
frase che poi non finisce in quanto sotto c'è una fotografia e poi la pagina segente inizia con
"Tengono Foxy legata al letto e la violentano."
Caesars ebbe a dire: Vado un attimo OT, sperando che il buon Zendy non se ne abbia troppo a male.
Buio, vedo che anche tu hai il bel tomo di Salvagnini.
Anche nella tua copia c'è un vistoso errore editoriale, come nella mia?
L'errore è che la pagina 41 finisce con la frase
"Foxy gli dice che fa bene perchè il gangster è un bravo ragazzo e anche quando"
frase che poi non finisce in quanto sotto c'è una fotografia e poi la pagina segente inizia con
"Tengono Foxy legata al letto e la violentano."
Sì, l'errore di stampaggio è presente anche nel mio tomo.