La sceneggiatrice Scafaria passa dietro la macchina da presa e confeziona con garbo un discreto film sentimentale attraverso il quale lancia un messaggio di riscatto di facile presa sul pubblico. Ignorato dall'audience statunitense, meriterebbe una visione solo per apprezzare la sfumatura dolce e imbranata di un bravissimo Carell che oscura la Knightley (la quale conferma di non saper piangere, facendo delle smorfie assurde come nel film di Cronenberg). Curiosa la scelta di non puntare sull'angoscia, vista la fine del mondo imminente.
Lorene Scafaria! Chi è costei e come ci è arrivata dietro la mdp? Domande cui è difficile dare una risposta. Eppure dirige, scrive il soggetto, sceneggia. Ma situazioni personali a parte la pellicola è fallimentare sotto ogni aspetto e la Knightley dimostra ancora una volta che fare l'attrice non è il suo mestiere. Come abbia accettato Carel è un altro mistero. Ignorato completamente negli Usa. Pessimo.
La fine dell'umanità declinata rifuggendo da toni apocalittici in una commedia leggera e surreale eppure non priva di spessore, quasi un Melancholia dai toni lievi. Merito di una sceneggiatura che alterna sapientemente i registri brillante e sentimentale descrivendo personaggi e situazioni giocoforza borderline, così come i protagonisti, interpretati in modo brillante da Steve Carell e Keira Knightley. Un buon film con una colonna sonora deliziosa.
Vuoto, affettato, prevedibile, melenso, patetico...: concentra tutte le brutture del film sentimentale contemporaneo, e la sua forza drammatica ed emotiva nel raccontare un fatto drammatico - un'imminente apocalisse - è ai livelli di quella del videoclip "Dancing with tears in my eyes" degli Ultravox. La regia anonima spersonalizza gli attori, tra i quali è (mal)capitato anche il vecchio Martin Sheen.
MEMORABILE: L'ultima trasmissione televisiva e il mesto commiato del conduttore.
Fine del mondo imminente causa asteroide in arrivo. Piantato dalla moglie, il mesto Carell vorrebbe rintracciare una sua vecchia fiamma, ma si ritrova fra i piedi una scombinata vicina di casa... Catastrofico in chiave di commedia che all'inizio si lascia seguire con curiosità, per la faccia perplessa del protagonista e la stramberia di certi incontri (il suicida, il poliziotto), ma ben presto stucca, soprattutto per demerito di Knighley, qui particolarmente irritante con tutto il suo repertorio di smorfiette e piagnucolii. Finale che vorrebbe essere romantico ma risulta più che altro melenso.
Facile ubicarlo nel filone delle produzioni in stile Melancholia, anche se decisamente più sopportabile e scorrevole malgrado l'ansia da (ennesima) fine del mondo. I personaggi con le loro storie e il loro rapporto col "mondo esterno" rimangono però troppo indeterminati. Gradevole tuttavia l'umorismo sotteso di alcune scene e il modo in cui viene presa poetica coscienza che l'unione fa la forza anche in situazioni di non ritorno. Predomina il buio, ma la luce è celata tra metafore e intimità.
Un uomo cerca di riconciliarsi con la sua ex all'avvicinarsi della fine del mondo. Commedia romantica che dopo la prima mezz'ora sfocia nella piattezza assoluta, cadendo più di una volta nel mieloso o nel banale. La storia avrebbe meritato un'altra evoluzione. Intrattiene davvero poco. Stupisce come Steve Carell sembri poco in parte. Mediocre la colonna sonora.
Frullato catastrofico (poco) e sentimentale (tanto) dai risultati altalenanti. La baracca viene sorretta da Carell, che comunque qui sembra essere con il freno a mano rispetto a quasi tutte le sue interpretazioni. La prevedibilità della storia potrebbe anche non essere un problema, se non fosse che lo svolgimento è come già detto stoppato, quasi come se si volesse andare sul sicuro. Approfondendo alcuni dettagli e alcune situazioni si sarebbe ottenuto qualcosa di decisamente migliore. Pollice verso per la Knightley, qui decisamente deludente.
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Colpevolmente snobbata dal pubblico, una deliziosa commedia interpretata da uno Steve Carell in stato di grazia. La sceneggiatura è un esempio di buon equilibrio tra i toni nostalgico, brillante e sentimentale. Sebbene possa essere un azzardo paragonare due film diversissimi, un'opera a mio giudizio più significativa del pomposo e sopravvalutato Melancholia di Von Trier.
La trama mi ricorda molto Miracle Mile (quello sì parecchio sottovalutato e snobbato)
Non mi ispira molto, anche se forse prenderò il dvd...
Lungi da me di far paragoni non avendo visto il film, ma a naso credo che Melancholia abbia un angoscia che gli altri si sognano
Però tutto può essere...
Comunque, Galbo, fatto bene a segnalarlo, perchè non l'avrei degnato manco di striscio (credevo fosse solo una commedia romanticheggiante, invece adoro i "the day after")
Buiomega71 ebbe a dire: La trama mi ricorda molto Miracle Mile (quello sì parecchio sottovalutato e snobbato)
Non mi ispira molto, anche se forse prenderò il dvd...
Lungi da me di far paragoni non avendo visto il film, ma a naso credo che Melancholia abbia un angoscia che gli altri si sognano
Però tutto può essere...
Comunque, Galbo, fatto bene a segnalarlo, perchè non l'avrei degnato manco di striscio (credevo fosse solo una commedia romanticheggiante, invece adoro i "the day after")
ripeto: i due film sono diversissimi e forse è un'azzardo paragonarli, la commedia però a mio avviso lascia dentro qualcosa che manca al film di Von Trier, opinione personale ovviamente....
Carell sembra veramente col freno a mano qui, nonostante sia la cosa migliore dell'intera pellicola. Forse non volevano correre il rischio di creare un personaggio che ricordasse troppo "Michael Scott" dato che aveva appena lasciato The Office, ma considerata la prova (per me) scialba della co-protagonista, forse era meglio sfruttarlo al massimo.