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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Commedia romantica nella Milano di fine Settanta, forte solo della consueta verve del protagonista Johnny Dorelli ben assistito da una Agostina Belli in versione napoletana. I due sono sposati, ma lui è finito quattro anni in carcere e all'uscita trova la moglie accasata con terzi insieme al figlio, Pasqualino. Non si dà per vinto, cerca in ogni modo di farle cambiare idea sfruttando l'ascendente che ha sul piccolo, ma Adelina è risoluta: considera il marito un fallito con nessuna voglia di fare (e non ha tutti i torti, visto che Alfredo detesta il lavoro), vive col suo Giovannino (un tassista “a tre ante” che la ama) e se la fa andare bene così. Alfredo...Leggi tutto la pedina, la supplica e le entra in casa proprio quando piomba in casa Giovannino: “Ehm… questo è mio cugino Alf… Alfronso”. “Alfronso?” “Sì, i miei erano indecisi tra Alfredo e Alfonso, così…”. Simpatica conversazione a tre, che come altri momenti del film non dispiace. Ma la sceneggiatura è debolissima e soprattutto nel secondo tempo si fa troppo ripetitiva e vuota. il cast funziona (oltre al bravo Mario Pilar nei panni del tassista, cui va ascritto il merito dei momenti più spassosi, è da segnalare la presenza di Enzo Cannavale inquilino dello stesso stabile a ringhiera di Alfredo), la regia di Festa Campanile invece no. Scialba, si affida eccessivamente all’istrionismo di Dorelli che farcisce il film di un nutrito numero di volgarità assortite. Vicenda banalotta, ritmi blandi. Ad ogni modo non fa troppo rimpiangere il tempo speso per vederla. C'è di peggio, in giro.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/04/08 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/07/08
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Markus 10/04/08 22:31 - 3692 commenti

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Una plumbea e per certi versi inquietante Milano invernale anno ‘77 fa da cornice a una vicenda in cui il cantante/attore confidenziale Johnny Dorelli riesce a mantenere il suo innato charme, nonostante il ruolo da ex galeotto con la barbaccia che punge. Il film, pur stando nel genere commedia, abbraccia l’allora spinosa faccenda del divorzio sommata a vicissitudini quali: un figlio da gestire, amanti e un nuovo “lui” per l’ex moglie da spodestare (Agostina Belli). Ritmo e buon cast sono la spina dorsale per una pellicola di sicuro interesse.

Renato 8/06/09 13:18 - 1648 commenti

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Quello che si dice un buon film, tanto per essere chiari. Ottimi sia Johnny Dorelli che Agostina Belli (doppiata, peraltro), buone l'ambientazione milanese e la regìa. Sulla sceneggiatura si può dire che qualche passaggio è risolto forse in modo frettoloso, come quando Dorelli denuncia la moglie e la fa finire in carcere, ma il film non perde punti per questo. Ed il sardonico finale è perfetto per il tono della pellicola, a mio avviso.
MEMORABILE: Alfronso...

Mco 29/10/09 17:31 - 2329 commenti

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Un filmetto di quelli che andavano verso la fine dei Settanta e l'inizio degli Ottanta, che carica tutto sulle spalle dell'attore-stella di turno. Qui il turno è quello del mitico Dorelli, uno dei pochi ingegni capaci di contribuire bene non solo nella canzone, di cui resta un principe, ma pure nel cinema e nel teatro (qui straordinario). La commedia vede il Nostro sempre malinconico, teso al recupero di una famiglia che gli è sfuggita via, ma pregno di amore per la medesima. La Belli è brava e graziosa, Cannavale sempre simpatico. Good!

G.enriquez 21/09/10 01:39 - 121 commenti

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Tentativo malriuscito di coniugare la commediaccia all'italiana con la romanza strappalacrime in voga in quel periodo. La recitazione di Dorelli, più incline per sua natura alla commedia, risulta dunque poco credibile, mentre quella della Belli eccessivamente enfatica e inutilmente drammatica, tanto che più di volta durante la visione mi son chiesto per quale motivo lui ci tenga così tanto a tornare con lei. E questo non credo davvero sia ciò che Festa Campanile avrebbe voluto che gli spettatori di questo film si chiedessero.

Marenco73 23/08/11 09:09 - 5 commenti

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Opera singolare e rappresentativa di un regista che ci ha lasciati troppo presto e che aveva tante altre cose da dire. In "Cara sposa" infatti comicità ed amarezza si mescolano. Campanile gioca su temi delicatissimi (il nucleo familiare, il distacco, la gelosia) con mano sincera grazie ad un Dorelli in forma e ad un'Agostina Belli al massimo del suo splendore. Originariamente il progetto era di Ponti e avrebbero dovuto interpretarlo Mastroianni e la Loren. Poi Lombardo cambiò le carte in tavole e l'ambientazione che fa tanto "Romanzo popolare".
MEMORABILE: Il viaggio in Africa per aiutare il figlio a scrivere il tema. I duetti con Cannavale. La scena d'amore con una sensuale Agostina Belli.

Homesick 27/02/14 07:42 - 5737 commenti

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Buona regia di Festa Campanile, che passa imprevedibilmente dalla commedia al dramma sciogliendo solo negli ultimi fotogrammi il dubbio su quale dei due registri debba infine prevalere. Coadiuvano il sempre carismatico e versatile Johnny Dorelli valide spalle (da Enzo Cannavale al piccolo Aristide Ronchi) e una Lina Volonghi impegnata in un personaggio che solo una vecchia donna di teatro come lei poteva rendere con tale soave umanità.
MEMORABILE: Il trucco di Dorelli per rubare la macchinina per il figlio; il furto delle statue del Duomo; la morte della madre; il “linciaggio” finale.

Alex1988 26/11/17 18:45 - 728 commenti

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Sullo sfondo della Milano cupa degli anni '70, Pasquale Festa Campanile mette in scena una storia (non troppo) garbata, dedicata all'amore come in molti film del regista lucano. Nella prima parte le parolacce non tardano a farsi sentire, anche se, in realtà, resta la parte più movimentata del film rispetto alla seconda, più intima. Tirando le somme, non è tra le migliori "opere" di Festa Campanile, ma neanche tra le peggiori. L'aiuto regista è Neri Parenti.

Panza 13/11/18 21:57 - 1845 commenti

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Basato molto sulla versatilità di Dorelli che passa tra i due registri, comico e drammatico (il primo è preponderante) dimostrando per l'ennesima volta la sua immensa bravura: si vedano gli stratagemmi per tirare a campare, il furto sul Duomo con l'amico Cannavale, l'incontro con la madre all'ospedale e il finale. Festa Campanile non deve far altro che lasciar agire i protagonisti sullo sfondo di una grigia e plumbea Milano per portarsi a casa il film, che riesce a non essere sguaiato nel comico e nemmeno melenso nel drammatico.

Franz 9/01/20 01:24 - 110 commenti

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Film molto grazioso. Un bravissimo Dorelli, nel ruolo di uomo e padre in difficoltà, arricchisce una trama forse non così originale di garbo, emozione, umorismo ora sottile ora più sferzante. Sono spassosi i momenti in cui il protagonista si arrabatta con truffe e furtarelli, belle e varie le location, da San Siro, al Duomo, ad altri punti di Milano e non solo. Brava la Belli in un ruolo da donna forte, fiera, orgogliosa e innamorata. Consigliatissimo!
MEMORABILE: La simpatica e dolce scimmietta data in regalo al bimbo; L'automobilina... senza telecomando; La forza sovrumana del nuovo compagno della donna.

Gabrius79 7/02/21 21:59 - 1427 commenti

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Un bel film ambientato in una Milano invernale e ben diretto da Festa Campanile che si avvale di un istronico Dorelli e una bella e brava Belli. Sceneggiatura non sempre infallibile ma che sa regalare momenti spiritosi e pungenti sparsi qua e là. Buono e valido il cast di contorno, all'interno del quale va menzionato l’ottimo cameo di una deliziosa Volonghi. Musiche orecchiabili.

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  • Musiche Ellerre • 16/10/09 00:23
    Call center Davinotti - 1203 interventi
    Markus ebbe a dire:
    è molto rara e ricercata. I temi sono decisamente settantiani come piacciono a me.

    Cipriani è sinonimo di garanzia (per es. Mark il poliziotto). Non ricordo il film comunque rovistando nella la mia collezione ho trovato l'ottimo brano "Mio caro Pasqualino" che fa parte di questo disco.
  • Musiche Markus • 16/10/09 12:58
    Scrivano - 4775 interventi
    ah grande Ellerre! bello quel pezzo...ti rendi anche un pò conto del genere. In ogni caso ho sempre avuto passione per questo film, ma anche per la colonna sonora tutta, composta di molti pezzi romantici ed estramente settantiani.
  • Musiche Markus • 23/10/09 21:32
    Scrivano - 4775 interventi
    Ecco a voi l'lp tanto atteso:



    Ultima modifica: 25/10/09 08:26 da Zender
  • Homevideo Markus • 16/07/11 12:40
    Scrivano - 4775 interventi
    Purtroppo il film (notoriamente “markussiano” e di cui la presenza del sommo Dorelli da valore aggiunto), nella tanto agognata versione in dvd è stata maltrattata con un mero riversamento di vhs. Velatura e buio la fanno da padrone, ma va anche detto (a parziale discolpa della 01 DISTRIBUTION) che in effetti l'ho visto sempre così, anche nelle messe in onda televisive. Forse un minimo di "restauro" si doveva comunque fare.

    Ecco gli screen tratti dal menù e un paio di scene.



    Da notare (almeno ai milanesi) i grandi magazzini STANDA di Piazza Castello chiusi molti anni fa (oggi c'è un DECATHLON).



    Ultima modifica: 16/07/11 12:43 da Markus
  • Homevideo Zender • 16/07/11 12:44
    Capo scrivano - 47824 interventi
    Eh no dai, non è una guiustificazione! Un dvd deve avere un minimo di cura nell'esser fatto, così son capaci tutti... Non mi pare ai livelli del Mostro comunque...
  • Homevideo Markus • 16/07/11 12:46
    Scrivano - 4775 interventi
    Si, con IL MOSTRO hanno toccato il fondo. Dorelli in dvd viene sempre maltrattato, non c'è niente da fare!
  • Homevideo Zender • 16/07/11 12:54
    Capo scrivano - 47824 interventi
    Vero, anche se AMORI MIEI non era così male dai. C'era pure la giustificazione per la velatura :)
  • Curiosità Panza • 30/10/18 14:41
    Contratto a progetto - 5200 interventi
    Mentre Alfonso (Dorelli) si finge un facchino alla stazione, alle sue spalle appare la locandina di Gli ultimi fuochi (1976):

  • Curiosità Buiomega71 • 15/11/18 19:19
    Consigliere - 26030 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (lunedì 12 marzo 1984) di Cara sposa:

  • Curiosità Zender • 10/01/21 17:53
    Capo scrivano - 47824 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

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