Bambole russe - Film (2005)

Piatto, noioso sequel de L'appartamento spagnolo. Xavier è tornato a casa ma non è felice, quindi decide di bla bla bla bla bla... la sceneggiatura si perde i personaggi per strada, e qualche inutile aggiunta digitale tenta di dare un'aria originale ad una storia imbarazzante ed illogica (perché mai Xavier dovrebbe innamorarsi di Wendy?). Solo il personaggio di William strappa un paio di risate... Due ore di durata, per inciso, e titolo italiano fuorviante (la "bambole russe" in francese sono le matrioske). Inutile.

Nel sequel de L'appartamento spagnolo (celebrazione cinematografica del progetto Erasmus, elemento focale della formazione universitaria di molti studenti), il regista Cedric Klapisch ritrova il suo protagonista Xavier (nonchè il proprio attore feticcio Romain Duris) in un film che lo porta a ritrovare i vecchi amici in una sorta di complemento formativo-sentimentale del primo episodio. Non mal realizzato, il film ha tuttavia il limite dell'eccessiva verbosità e ripetitività della sceneggiatura. Buono il cast.

Inutile come lo era il primo capitolo. Il cast è inesistente e la noia regna sovrana, inoltre non vi sono elementi che facciano ricordare il film. Molto lento, dialoghi inutili, si fatica ad arrivare alla fine della pellicola ancora svegli. Da evitare.

Che noia! Gli anni passano e il protagonista de L'Appartamento Spagnolo si ritrova più adulto ma sempre precario e confuso e ben presto si immerge in una sequela di storie sentimentali più o meno losche in giro per l'Europa in un contesto talmente finto-alternativo da risultare irritante, condendo il tutto con riflessioni più o meno accorate sul vero amore. Niente di male in tutto questo, per carità, solo non si riesce a capire perché lo spettatore dovrebbe trovare interessante tutto questo miele privo di nerbo. Peggiore del primo film.

Già L'appartamento spagnolo era un pessimo film, immaginate il seguito... Sceneggiatura scarsa, lenta, noiosa, non ha nessuna caratteristica della commedia brillante, purtroppo. Davvero brutto, inconcludente a tratti persino grottesco. Da evitare con cura...

La lunga ombra dell'Erasmus incombe sulla vita di Xavier il quale, trentenne, continua a vivere una vita "a progetto", disincastrando l'una dall'altra matrioske di amicizie, lavori e amori, tutti simili... Ovetti kinder, più che scatole a sorpresa. Finché non gli resta in mano l'ultima "bambola russa", e quella sceglie, ma il dubbio è che la scelga proprio solo perché è l'ultima rimasta. Le malizie di regia regalano qualche impennata al ritmo uniforme di una storia-filastrocca, ripetitiva e inconcludente. Giocherellone e bamboleggiante.

Ancora più che per L'appartamento spagnolo avrei preferito, per questo seguito, un altro attore protagonista al posto di Romain Duris, attore feticcio del regista Klapisch. Non riesco a vederlo come tombeur de femmes, specie di ragazze così affascinanti che addirittura gli piangono dietro. A parte questa mia opinione personale, la commedia si lascia guardare, piacevole e con una visione del mondo giovanile piuttosto ottimista che non guasta. La metafora della matrioska calza bene per rappresentare la curiosa volubilità dell'uomo in fatto di donne.