April - Corto (1961)

Dopo essersi rincorsi per le strade d'un paese rurale, due giovani innamorati si stabiliscono in un condominio dove progressivamente il fuoco sacro della relazione s'andrà spegnendo. Brillante ma debilitato saggio di fine studi del regista georgiano, April è un apologo preciso eppur fragile sulle convenzioni socio-gerarchiche che mettono il "lucchetto" con la loro compulsione alla potenza eversivo-liberatrice dell'amore (la casa si riempie, svuotando i due ragazzi). Praticamente muto (i dialoghi son sostituiti da artif.ici sonori), con bel senso scenografico

In modo del tutto personale e poetico, il regista racconta il passaggio dalla civiltà rurale e paesana a quella moderna dei grandi casermoni popolari. Il miraggio del comfort e della privacy coinvolge anche una giovane coppia che ben presto si renderà conto del bluff. Anche se un po' didascalica, è chiara l'intenzione critica di Iosseliani a una affrettata modernizzazione, qui simboleggiata dal contrasto tra i rumori che ogni gesto comporta e la musica "di un vivere più semplice". Niente parole, tutto è affidato alla gestualità e ai suoni.