8 Rue de l'Humanité - Film (2021)

8 Rue de l'Humanité
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: 8 Rue de l'Humanité
Anno: 2021
Genere: commedia (colore)
Regia: Dany Boon
Note: Aka "Stuck together".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per chi avrà bisogno di ricordare, fra qualche anno, cosa rappresentò per l'intero mondo la pandemia da Covid19, verranno in soccorso tutta una serie di film girati sull'argomento che, in chiave divertita o drammatica, testimonieranno di ciò che si è passato. Al nostro LOCKDOWN ALL'ITALIANA fa eco in Francia questo film di Dany Boon che pone al centro della storia un condominio di Rue de l'Humanité a Parigi i cui inquilini (ben pochi quelli considerati, rispetto al numero di appartamenti) intrecciano le loro storie incontrandosi regolarmente in cortile. L'unico di loro ad essersi...Leggi tutto ammalato è la moglie del portiere, che ha dovuto farsi sostituire dal marito (Calvo) causa ricovero, gli altri semplicemente subiscono le restrizioni dovute a uno dei tanti picchi della pandemia, più o meno le stesse in cui siamo incorsi in Italia: distanziamento, autocertificazione, misura costante della temperatura corporea, disinfezione frequente delle mani e degli ambienti e così via. Il più ossessionato dal terrore di contrarre il virus è Martin (Boon), che esce in strada indossando un'enorme maschera da sub e appena rientra si preoccupa che chi gli sta intorno segua scrupolosamente ogni indicazione medica. Sua moglie (Arné), avvocato costretto a seguire le istanze del tribunale in diretta al PC, lo compatisce, ma è naturale che sia sull'ennesima psicopatologia di Boon (specialista del campo) che il film basi la maggior parte delle gag. Un po' stantie a dire il vero, ampiamente prevedibili, ma se non altro sorrette dal consumato mestiere dell'attore. Insieme alle vicissitudini della coppia e della loro piccola figlia Luna seguiamo poi quelle di un medico non del tutto in quadro (Attal) che, al piano terra, ha un laboratorio dove cerca incessantemente di scoprire un vaccino per il Covid sterminando cavie, quelle di una coppia di social-fanatici affamati di follower, quelle di un padre di famiglia (Damiens) rozzo e burbero il cui figlio s'innamora della parietà Luna e infine quelle della proprietaria (Rovère) di un ristorante ormai chiuso costretta a distillare una bevanda alcolica alla pera dalle molteplici funzioni. Rue dell'Humanitè 8 diventa quindi uno specchio dei tempi, con i momenti in cui i condomini si affacciano ai balconi per applaudire, gli scambi di impressioni in cortile, gli scontri tra chi si lascia ossessionare dalla paura e chi esagera in senso opposto, gli scampoli di dolcezza tra i ragazzini innamorati... tutto rientra in un gioco delle parti costruito come ci si può immaginare, ricondotto all'interno di dinamiche ormai abusate e prive di gran fantasie; qua e là una battuta felice sortisce qualche risata, un confronto a viso aperto lascia scaturire timide riflessioni sul tema... In tutto questo c'è chi punta alla caricatura e al comico con esiti alterni (Boon meglio di Attal, nella seconda parte davvero eccessivo) e chi al ritratto malinconico (in grande maggioranza le figure femminili). Il film scorre senza lasciare grandi tracce e congedandosi con un interrogativo preciso: ma c'era veramente bisogno di superare le due ore? Si chiude con un velo di tristezza, per non farci dimenticare quanto il Covid non sia solo un corollario di regole e restrizioni illogiche...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/10/21 DAL BENEMERITO CAVEMAN POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/11/21
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Caveman 25/10/21 21:34 - 523 commenti

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Pellicola francese che narra le vicissitudini di un gruppo di condomini alle prese con la pandemia. I personaggi sono caricaturali il giusto; chiunque può trovare il proprio omologo per tic o fobie, isterismi o personalità. Tra le (molte) risate non manca il tempo per soffermarsi a riflettere, ma non solo. Va detto che la commedia d'oltralpe ormai ha pochi eguali: si sprecano i rifacimenti in giro per il mondo e pure questo lavoro potrebbe (dato l'argomento universalmente interessante) subire il medesimo trattamento. Cast affiatatissimo.
MEMORABILE: Il personal trainer che via via scopre le gioie del cibo.

Galbo 26/10/21 19:44 - 12402 commenti

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L' umanità del titolo si riferisce ad un indirizzo ma anche agli abitanti (varia umanità appunto) di un condominio parigino alle prese con la pandemia da Covid. Il risultato è una commedia piuttosto annacquata, dalla non indifferente lunghezza e dal ritmo altalenante. Il limite principale è però quello della banalità di una scrittura che si rifugia negli stereotipi che riguardano personaggi e situazioni (gli insopportabili giubili dai balconi). Di valido rimane la prova di un gruppo di attori piuttosto affiatato che annovera alcuni volti noti del cinema francese. Evitabile. 

Daniela 31/10/21 14:44 - 12673 commenti

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Si può ridere del Covid-19? Forse è ancora troppo presto e comunque non in questo caso. La commedia corale diretta da Boon vorrebbe presentare un campionario ironico di varia umanità con i suoi pregi (pochi) e i suoi difetti (molti) alle prese con una situazione eccezionale come il lockdown a cui sono costrette le famiglie di un condominio parigino ma si riduce ad una galleria di macchiette alle prese con gag banali oppure di dubbio gusto mentre, in veste di attore, lo stesso Boom si limita a riproporre il personaggio dell'ipocondriaco già interpretato in un film di pochi anni fa.

Pinhead80 2/11/21 20:10 - 4776 commenti

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Nel pieno del lockdown parigino, un gruppo di condomini si vede costretto a fare "amicizia" cominciando a frequentarsi sul pianerottolo e sul cortile. Scopriranno cose gli uni degli altri e impareranno le regole del vivere civilmente insieme. I film che hanno come soggetto le restrizioni dovute al Covid-19 sono tristi a prescindere e questa commedia di Dany Boon ne è una conferma. Se voleva far ridere non ci riesce nemmeno un po' e se voleva mandare un messaggio di speranza non centra il bersaglio. Il personaggio interpretato dal regista è pure riciclato. Molto deludente.

Jandileida 14/02/22 15:21 - 1568 commenti

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Sarà che, tarpata dal Covid, l'iperattiva comicità francese ruggisce di dolore. Sarà che Boon la sua creatività l'ha lasciata a Bergues. Sarà, come da vecchio adagio, quel che sarà ma questa sua ultima fatica fa ridere davvero con il contagocce. Trattandosi di una commedia, un intralcio non da poco. Difficilmente ci si eleva oltre battute e situazioni di cui tutti noi abbiamo già lungamente favoleggiato sui nostri divani durante i lunghi, noiosi, pomeriggi di lockdown. Ritmo sonnacchioso, durata inutilmente monstre, qualche personaggio del tutto incongruo (il dottore). Negativo.

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  • Discussione Zender • 26/10/21 08:52
    Capo scrivano - 47818 interventi
    Caveman, quando metti cast e regia assicurati di copiare e INCOLLARE tutti i nomi da Imdb, altrimenti la scheda può essere cancellata. Hai scritto Dany Boom invece di Boon (quindi non l'avremmo trovato digitando ilo suo nome in altri film) ed era sbagliato anche un altro nome.
  • Discussione Daniela • 31/10/21 14:30
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Disponibile doppiato in italiano su Netflix conservando il titolo francese originale: 8 Rue de l'Humanité