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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Dementia 13
Anno: 1963
Genere: horror (bianco e nero)
Regia: Francis Ford Coppola
Note: Aka "Terrore alla 13a ora", "Francis Ford Coppola's Fright night".
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/11/07 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/12/07
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- Davvero notevole!:
Puppigallo, Lythops, Faggi - Quello che si dice un buon film:
Marcel MJ Davinotti jr., Cotola, Patrick78, Stefania, Homesick, Giùan, Ciavazzaro, Pinhead80, Von Leppe, Raremirko - Non male, dopotutto:
Caesars, Rebis, Brainiac, Trivex, Pigro, Tomastich, Rambo90, Bubobubo, Rufus68 - Mediocre, ma con un suo perché:
Undying, Ronax
Film che mi ha colpito già dalla prima scena (Louise e John su una barca, che sembra quasi galleggiare nel nulla). Questo è uno di quei casi in cui il bianco e nero è il giusto e unico abito possible per la pellicola, che può vantare parecchi momenti gustosi per un cinefilo (le prove calligrafiche, il piano di Louise, le bambole, chi è matto china la testa). Godetevi i dialoghi (sottotitolato), i personaggi (la madre, ma non solo), l’ambientazione e le inquadrature. Può risultare datato, ma ha un fascino tutto suo. Da vedere.
MEMORABILE: Louise: "Il castello mi spaventa. Potrebbe essere infestato". Uno dei fratelli: "Lo è". E lei: "Da tua madre?".
La prima opera di Coppola è un thriller d'atmosfera, che a tratti sfocia nell'horror, che può contare su una discreta tensione nonostante una sceneggiatura non proprio di "primo pelo" e soprattutto su uno stile visionario molto interessante caratterizzato da alcuni squarci onirici particolarmente riusciti. Non un capolavoro ma divertirà i fan del genere.
Opera prima di Coppola ben lontana dalle pellicole che girerà in seguito ma non per questo non meritevole almeno di una visione. Si tratta di un giallo di ambientazione molto classica (villa isolata nella campagna irlandese), dove si parla di follia annidata all'interno di una famiglia. La trama non è molto originale, ma il regista mostra già di possedere una tecnica e un "occhio" molto personali. Produce Roger Corman, il che vuol dire (quasi sempre) una buona qualità artistica rapportata ai costi.
MEMORABILE: Io sono pazzo, ma non sono l'unico qui. Adesso inclinerò la testa e l'altro pazzo farà altrettanto...
Interessante no budget diretto da Coppola (che per l'occasione si firma senza il Ford nel cognome) e prodotto dal guru Roger Corman. Si respira aria di La vergine di cera, ma il risultato è decisamente migliore e le qualità del futuro regista de Il padrino si possono già notare nell'uso mai banale delle location e in una sceneggiatura intrigante realizzata in collaborazione con Jack Hill. Apprezzabili le prove attoriali del cast, alcune scene quasi splatter e le sequenze subacquee nel laghetto dei misteri. Altra gemma Anni Sessanta targata AIP.
Non ci sono evidenti segnali dello stile che verrà, ma l'esordio di Coppola alla regia, patrocinato e pilotato da Roger Corman, è un gotico in piena regola che rimescola senza pretese e con qualche abilità gli elementi collaudati dalla tradizione: l'eredità, la bimba morta, la maledizione, la colpa, la follia, l'antica fatiscente magione… Realizzato con mestiere, riserva un paio di sequenze decisamente efferate per gli standard dell'epoca (la decapitazione…) e qualche bella trovata macabra (bambole e manichini…). Pregevole la fotografia. Finale onesto e consueto.
Pur sfoggiando uno stile ricercato, "Dementia 13" non convince per via di una impalcatura narrativa infestata da ragnatele (non quelle scenografiche, sia chiaro, bensì quelle del film invecchiato male). Troppe le concessioni a dialoghi buffi (il cacciatore!) per non far scadere di tono gli spunti lungimiranti (l'accuratezza degli aspetti psicologici, la resa scenografica dei manichini). Le concessioni al macabro sono gustose (il quadro della bimba), ma si può certamente dire che l'esordio di Coppola, pur valido, non sia stato salutato dal fatidico "botto".
Impossibile non pensare a Psyco: anche qui, abbiamo una protagonista provvisoria, uno sguardo che si spegne al ventesimo minuto. Poi, la storia si scompone in molti altri sguardi, non c'è la spaventosa solitudine di Norman, ci sono le tante solitudini di un nucleo familiare apparentemente solido, in realtà unito soltanto da un ricordo atroce, da un dolore gelido e invincibile. Buona operazione di svecchiamento dell'horror gotico, compiuta l'interiorizzazione dei fantasmi, acuminata l'analisi delle psicologie, in un bianco e nero rigoroso e profondo.
MEMORABILE: L'immersione nello stagno maledetto e l'omicidio con l'ascia. La commemorazione funebre e lo svenimento della madre. Gli ombrelli neri.
Freddo ed essenziale gotico, da trattare per il suo tempo. Diversamente il film appare poco stimolante, con parti senza sale troppo lunghe, nonostante la durata modesta del prodotto. Se prendiamo la macchina del tempo troviamo invece spunti pungenti e una motivazione assolutamente all'altezza del regista e del mitico produttore. Le sfumature noir si intravedono, quasi una rifinitura delle atmosfere suggestive, sempre anacronisticamente parlando. Devo però sottolineare il perdente paragone con molti prodotti di Bava o Margheriti, che sono un'altra storia.
MEMORABILE: Le parti girate sopra e sott'acqua; l'appesa finale.
Il sottotesto dell'opera prima di Coppola è Psyco: un titolo altrettanto psichiatrico, il MacGuffin iniziale del testamento, la presunta protagonista uccisa dopo un po', c'è pure uno stagno, e soprattutto tanta psicopatologia. Ma il giovane Coppola non è Hitchcock e la sua storia di delitti in famiglia in un castello irlandese è raccontata con i mille difetti dell'inesperienza. Ma anche se giovane, Coppola è Coppola e mostra un buon piglio descrittivo e visivo (intriganti le scene sott'acqua nello stagno) e una buona capacità d'atmosfera.
I più lo conoscono per i successi Il padrino o Apocalypse now, ma in realtà la carriera di Coppola è cominciata sotto l’egida di Corman (qui produttore), dal quale ha appreso ogni logica del b-movie; lo attesta questo “Dementia 13”, conciso thriller gotico-psicologico beneficiato da suggestivi effetti visivi (le riprese subacquee), pungoli erotici (la Anders in bikini) e sinistre prolessi (la scimmietta spaccalegna di peluche). Come un famelico squalo, l’aguzzo, autoritario, intimidente e sardonico dr. Caeb di Magee divora in un sol boccone l’intera scena con tutti i suoi colleghi.
MEMORABILE: La tomba sott’acqua; la stanza della bambina morta.
Francis Ford Coppola HA DIRETTO ANCHE...
Esordio “lungo” di Coppola, con un occhio all’Hitch più horrorifico e l’altro al gotico (la Caduta della casa Usher). Il tutto sotto l’overlooking del Ragionier Corman, che ti dava un occasione chiedendo in cambio ciccia e palpitazioni (cioè incassi). Il futuro tycoon della Zoetrope, pur non sottraendosi alle austere ricette della factory, cerca di metterci già ingredienti suoi: utilizzo ingegnoso del b/n e un attenzione ai dialoghi e alle relazioni tra i personaggi non consueta per prodotti del genere. Sopra la media anche il cast. Dispersivo tuttavia...
MEMORABILE: L’incipit con la barca galleggiante sul lago.
Trauma infantile + giovane vittima + (im)maturità tormentata dal passato. Ancora: un'eredità che sconvolge un'intera famiglia (e una futura moglie) situata in un lugubre castello irlandese. Corman produce, Coppola dirige e Patrick Magee (prima di Arancia meccanica e Black Cat) cerca di risolvere la matassa e venire a capo dell'enigma. Evidentemente ispirato da Psycho, ma girato in estrema economia, Dementia 13 visto oggi ha perso il suo fascino e appare decisamente (mal) invecchiato. Qualche felice intuizione (soprattutto all'inizio) non rende il film memorabile. La 13a ora che c'entra?
Ottimo thriller girato da un giovane Coppola. Si respira aria da giallo italiano, sia nel modus operandi dell'omicida e soprattutto nei tocchi morbosi della storia. Magee medico di famiglia che indaga è perfetto, al di sopra della media il resto del cast. Gli omicidi poi per l'epoca sono davvero molto violenti e il bianco e nero risulta perfetto. Un piccolo film che va assolutamente riscoperto.
MEMORABILE: La testa tagliata; La stanza della bambina con l'inquietante giocattolo con ascia; Le bambole; L'omicidio nel lago.
Teoricamente un B-movie per il budget (22mila $) e il produttore (Corman), il film è in realtà un ottimo contenitore di elementi che verranno sviluppati in seguito da altri, come Kubrick e ancor di più Argento (bamboline animate e motivazioni psicologiche dell'assassino nel finale). Interessante il montaggio, il bianco e nero e, forse ancor di più, il fatto che utilizzando materiali poveri sia possibile realizzare un buon film, cosa che dimostrerà, rimanendo nel genere, anche Pupi Avati una decina d'anni più avanti. Antologico, da vedere.
Breve quanto basta per farci capire che il giovane Coppola ci sapeva fare anche se era lontano, molto lontano, dal maestri del "nero" a cui voleva ispirarsi. Un po' Hitchcock, un po' Baby Jane, un po' troppe verbosità inutili ma tanto mestiere, utile per farci capire i primi passi del regista e anche per sollazzarci con lo spaventoso main theme musicale.
Primo film di Coppola che sfrutta nel migliore dei modi il bianco e nero della pellicola. I richiami a certi capolavori hitchcockiani ci sono tutti e la trama ha la capacità di tenere con il fiato sospeso fino alla fine. Considerata l'epoca in cui è stato girato il film, certe uccisioni devono essere sembrate davvero disturbanti. Produce Roger Corman, quindi una garanzia.
MEMORABILE: L'assassino che entra in scena con la sua ascia; L'inizio con la barca sospesa in un lago nero come la pece.
Prodotto con pochi soldi (da Corman, che lo "sporca" di didascalismo) per sfamare le platee dei drive-in di provincia; sceneggiato (si dice in tre giorni) e diretto con personalità dal giovane Coppola che, pur imbrigliato dalle indicazioni di committenza (Psyco), dimostra capacità di ricerca e buon gusto, utilizzando l'estetica da B-movie secondo un suo disegno. Spurio e destinato a soddisfare palati facili è tutt'altro che opera minore di un grande artefice, ricco com'è di puro cinema.
MEMORABILE: La sequenza subaquea.
Thriller con atmosfere gotiche niente male, garantite dall’ambientazione castellana irlandese e dal bianco e nero, oltre che da certe suggestioni della trama. Ci sono scene macabre ben fatte e sequenze riuscite, come quella che vede Luana Anders (già vista nel Pozzo e il pendolo) che si immerge nelle acque del lago. Non mancano lo spettro di un’inquietante bambina che aleggia sul maniero, i traumi infantili e l’assassino: ottimi ingredienti che vanno a comporre un film tutto sommato riuscito.
Un Coppola degli esordi (con Corman in produzione, mica male come accoppiata); atmosfere lugubri, buone interpretazioni, belle location. Non tutto torna a livello di script e il finale veloce non aiuta, qualche luogo comune, ma è di sicuro un horror che è invecchiato bene e che, ancora oggi, inquieta un po'. Resiste anche a più re-visioni, non perdendo nulla e questo è senza dubbio un altro pregio.
Thriller/horror convenzionale ma che già dà mostra del talento coppoliano. In particolare i momenti degli omicidi sono genuinamente terrorizzanti e molto violenti per l'epoca, con un killer armato di scure che affetta e decapita a tutto spiano. Anche la fotografia notturna è notevole, mentre a lasciar desiderare sono la recitazione degli attori (tutti eccessivamente melodrammatici, tranne il dottore) e alcuni dialoghi fin troppo banali. Comunque, durando poco nell'insieme, si lascia ben guardare, aiutato dalla discreta atmosfera.
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Che per l'esordio ufficiale di Coppola nel circuito mainstream le idee fossero pochine e i tempi per realizzarle abbastanza stretti lo dimostrano non solo la durata stringata (75') e le prove attoriali altalenanti, ma anche - e soprattutto - un certo pronunciato dislivello tra le parti, con i primi quaranta minuti che faticano a carburare e la seconda metà, dal cruento omicidio di Louise (Anders) in avanti, assai più avvincente. Storia gotica nel complesso anodina con, sparsi qui e lì, dettagli intriganti (le bambole animate, le riprese subacquee, l'assassino armato di ascia...).
MEMORABILE: Il pupazzo di una scimmietta che brandisce una ghigliottina.
Di certo non lascia trapelare le future doti del regista, assestandosi su una brillante mediocrità. La mano è ferma (soprattutto nella direzione degli attori) e il materiale trattato con perizia nonostante l’arietta gotica (i meandri del castello a rispecchiare il labirinto della mente) sia già stata respirata altrove. Manca certa morbosità da dramma familiare e, a tratti, la tensione ristagna. Brava l’insinuante Anders, abile a sostenere la prima mezz’ora, solido Magee nel reggere lo scioglimento (tutt’altro che imprevedibile).
Certamente, è quasi impossibile intavedere in questo thriller a basso costo dalle venature horror i futuri sviluppi dell'autore, così come non pochi sono i salti e le incongruenze della sceneggiatura, tuttavia il film non merita del tutto il pollice verso. Destreggiandosi fra la scarsità di mezzi, Coppola riesce comunque a creare una discreta tensione che cresce fino a un finale non del tutto scontato, grazie anche alla bella fotografia in bianco e nero e a un abile utilizzo della tetra location. Fra gli attori si segnala la Anders, molto ben calata nel ruolo di diabolica dark lady.
MEMORABILE: La lapide sul fondo del lago.
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- Zender ebbe a dire:
Io non lo ricordo, ma tenderei a fidarmi di Stefania. Anche Imdb lo classifica come horror...
Guarda, Zender, fidati fino a un certo punto, perché il mio metodo di classificazione è del tutto a-scientifico... Funziona così: se durante la visione del film lancio per più di due volte un urlo di paura che fa si che:
1) il vicino di appartamento suoni alla mia porta per controllare che io sia viva
2) il mio gatto scappi in giardino
3) il mio fidanzato gridi ancora più forte di me: "Sei la solita isterica!"
Beh, allora... il film che ho visionato è un horror:))) - Uhm, poco affidabile allora :) Tendenzialmente horror sarebbe se esiste anche qualche componente soprannaturale, ma è una classificazione sempre difficile...
- Sì, c'è quella storia della bambina... seriamente, rientra nei canoni e nelle coordinate diffuse, secondo me!
- Sì, anche per me horror, ma al limite: diciamo che la componente "sovrannaturale" è meno importante di quella giallo/thriller che riserva il retroscena, ma l'ambientazione spettrale e il taglio di alcune sequenze (tra cui una decapitazione a vista) lo fanno rientrare nell'horror.
Il metodo di Stefania mi sembra comunque inoppugnabile... - Zender ebbe a dire:
Uhm, poco affidabile allora :) Tendenzialmente horror sarebbe se esiste anche qualche componente soprannaturale, ma è una classificazione sempre difficile...
La penso così anch'io. - Rieditato in dvd (e in BR) per la Pulp Video, disponibile dal 04/06/2015
http://www.amazon.it/Terrore-Alla-13ma-Luana-Anders/dp/B00WGVYXY0/ref=sr_1_387?s=dvd&ie=UTF8&qid=1430073781&sr=1-387Ultima modifica: 26/04/15 20:44 da Buiomega71 - Vedo che gira sulle piattaforme di vendita maggiori un dvd e bluray chiamato Francis Ford Coppola's FRIGHT NIGHT con locandina simile ai remake di Fright Night, ma a quanto sembra dovrebbe essere questo film (Terrore alla tredicesima...).
- Io l'ho aggiunto, ma siamo certi?
- Se vuoi posto dei link da ebay e amazon. Ce ne sono parecchi.
https://www.ebay.de/itm/193798480978
Basta vedere il retro del bluray che riporta i fotogrammi, nomi degli attori e trama. E poi digitando "Fright night coppola" sulla ricerca della piattaforma ne escono a iosa.Ultima modifica: 15/12/20 09:00 da Zender - Perfetto, grazie.
