Il sepolcro della vendetta - Film (1990)

Il sepolcro della vendetta
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Demonstone
Anno: 1990
Genere: action (colore)
Note: Aka "Demon stone", "Death stone", "Deathstone". Fa parte di un dittico iniziato con La tigre di Eschnapur (Das Indische Grabmal), uscito nello stesso anno.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non si poteva chiedere molto a un action filippino che comincia come una sorta di Indiana Jones in gonnella alle prese con maledizioni secolari; per cui, considerando il terribile incipit e le basse aspettative, non sarebbe giusto condannare del tutto un film che invece, abbastanza sorprendentemente, una sua dignità da B-movie ce l'ha. Siamo a Manila, dove in un antico sepolcro Sharon (Everhard), attraente giornalista tv, rinviene assieme al solito esperto locale un amuleto magico che subito s'impossessa della sua anima. La cosa non è chiara fin da subito, ma quando assistiamo alla morte di alcuni loschi trafficanti d'armi filippini in un tripudio di luci e lampi già cominciamo a sospettare che lo...Leggi tutto strano amuleto abbia le sue belle responsabilità. Ad occuparsi delle indagini un ex marine (Vincent) che si fa aiutare da un colonnello (Lee Ermey) impegnato nel frattempo a contenere la ribellione di chi contesta le basi Nato lì installate. Uno scenario piuttosto complesso, in cui s'innesta - anche se solo marginalmente - la lotta tra malavitosi filippini e cinesi. La verità è che la responsabile di tutti i misteriosi omicidi (e non c'è mistero nella cosa) è la reporter posseduta, che quando le si illuminano gli occhi tipo aliena fa fuori anche due o tre disgraziati insieme con la sola imposizione delle mani (provocando ustioni mentre la scena si riempie di luci con braccia e gambe che talvolta partono per aria non si capisce bene come). C'è un solo testimone che ha visto la reporter "in azione", ma non lo si trova. Chi indaga sulla cosa (specialmente il boss filippino, visto che le vittime son tutte suoi parenti stretti e c'ha giustamente le scatole girate) non cava un ragno dal buco e si scorna con gli altri in un continuo e abbastanza ridicolo rimpallo di colpe (c'è addirittura chi pensa sia lo stesso boss il killer e che lo faccia per incolpare della cosa i cinesi!). L'azione non manca, soprattutto nell'ultima parte in cui le sparatorie si sprecano, per il resto vanno segnalate la buona performance di R. Lee Ermey, quella discreta di un Jan-Michael Vincent che fa la faccia da duro a ogni costo suscitando spesso il sorriso e la presenza della Everhard in versione aliena che in realtà non sembra sposarsi troppo bene col resto del film, indirizzato verso un modesto mix di thriller, avventuroso ed azione. Ad ogni modo la regia di Prowse riesce a dare una certa impensabile omogeneità al tutto e il film fila liscio fino alla conclusione (tirata via come da previsioni). Il clima è ancora quello da B-movie anni Ottanta, con la fotografia impastata, effetti speciali alla buona, qualche tocco splatter, vendette dal passato (gli antenati del boss filippino avevano rubato l'amuleto al proprietario cinese, ecco perché la reporter ce l'ha con la sua famiglia) e un paio di scazzottate tanto per allungare il brodo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/02/15 DAL DAVINOTTI
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Rigoletto 25/04/15 17:23 - 1787 commenti

I gusti di Rigoletto

Un film poco avvincente nel quale l'unico a salvarsi è Ermey, mentre tutto il resto lascia molto a desiderare. Purtroppo Prowse spariglia le carte e il mazzo rimescolato non dà una mano vincente, riducendo l'alone di mistero al lumicino e trascinando avanti con qualche sbadiglio una pellicola fondamentalmente noiosa. Meglio cercare fortuna altrove in un genere nel quale prodotti più soddisfacenti non mancano sicuramente.

Minitina80 31/05/19 07:23 - 2986 commenti

I gusti di Minitina80

Un misto d’azione e avventura ambientato nelle Filippine, classificabile all’interno di una seconda fascia traballante. Inizia nella maniera peggiore, ponendo in essere un prologo banale, seguito a ruota da scazzottate tra bande di filippini e marines ubriachi che non incoraggiano il prosieguo della visione. Lentamente qualcosa cambia, non troppo a dire il vero, perché il contesto è quello, ma almeno si entra nel vivo dell’azione, evitando di porre attenzione ai dialoghi e alla storia. Destinato soltanto agli appassionati di genere.

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  • Homevideo Buiomega71 • 28/01/18 11:06
    Consigliere - 26015 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Panarecord:

    Ultima modifica: 28/01/18 13:39 da Zender