Les quatre cents farces du diable - Corto (1906)

Bellissimo. Due viaggiatori in una carrozza sono bersaglio di Satana, che prima di mandarli all'inferno gli farà fare un giro in cielo con la carrozza. Bellissimo, la versione a colori rende (vedi il vulcano), la tecnica è perfetta. Uno dei migliori di Mèliès.

Uno dei lavori più alti e visionari di Méliès, che combina la sua passione “luciferina” – Satana sabota il viaggio di una coppia – ad una fotografia iridata, con sfondi in continuo mutamento in cui fluttuano pianeti, comete, lave vulcaniche, vampe, nebbie e l’immancabile donna adagiata sul quarto di luna. Nella prima parte prevalgono i consueti trucchi cinematografici per simulare apparizioni e trasformazioni: particolarmente macabro e grottesco il cavallo ridotto in scheletro dal demoniaco incantesimo.

Spettacolare fantasy ispirato al mito di Faust: uno scienziato firma incosapevolmente un patto col diavolo e si trova così ad attraversare incredibili e paurose avventure fino alla dannazione eterna. Davvero strabilianti i vari episodi per la loro ispirazione visiva e per il coinvolgente ritmo: dalla trasformazione dei bauli in trenino alla sarabanda demoniaca nell'osteria alpina, dalla corsa della carrozza fra le stelle al terribile supplizio infernale. Un film che mantiene pressoché inalterata la sua potenza visionaria e spettacolare.

Meliés fa il diavolo a quattro in questa parzialmente policroma sarabanda (alcuni fotogrammi sono colorati). L'ingegner Crackford vende l'anima a Satana, ma in cambio vuole soltanto... viaggiare. Dalle Alpi al Vesuvio, fino al cielo, e la musica si fa sognante, il ritmo rallenta mentre la sua carrozza diventa astronave e sale fino alle stelle! Poi, dal cielo all'inferno, dove l'incauto continuerà a girare... su una specie di girarrosto. Eccezionalmente vivace con scenografie raffinatissime e un'impronta onirica di grande suggestione. Sidereo e maudit!

Uno dei grandi capolavori di Georges Méliès che si è chiaramente ispirato per quest'opera al mito di Faust. Il protagonista è un diavolo a cui un uomo ha ceduto l'anima e che rende "indimenticabile" il viaggio di una coppia. E' straordinaria la "visione" del regista che concepisce fondali ed effetti speciali degni di un magnifico artista visionario e contemporaneamente dirige da navigato professionista con grande senso del ritmo. Da non perdere.

Chiara l'ispirazione al mito di Faust per questo divertissement in cui il diavolo - personaggio assai ricorrente nei corti di Méliès - stravolge il viaggio in carrozza di una coppia trasformandolo in una cavalcata siderale, destinata però a concludersi con la caduta degli sventurati passeggeri negli inferi. L'incredibile cura nell'ambito tecnico, le eleganti scenografie e il ritmo (giustamente) indiavolato lo rendono uno dei lavori migliori del regista. Ottimo anche l'uso del colore, soprattutto nella sequenza del vulcano.

Prevale il film di animazione in questo corto di Méliès. Il senso del fantastico predomina a lungo, poi prevale il luciferino, con il "redde rationem" finale che introduce il supplizio conclusivo. La prima metà, a dirla tutta, è anche un po' lenta, ma poi il ritmo si fa incalzante. Interessante, senza dubbio: ***

Consistenze cortometraggio del regista francese che mostra uno degli elementi a lui più cari, ovvero il diavolo in tutte le sue sfaccettature. Lo immortala imbroglione e suadente, provocatore e burlone, pronto a prendersi gioco dell'uomo fino a rubargli l'anima. Tantissime anche le trasformazioni e le sparizioni, altro marchio di fabbrica di Méliès che, quando deve rappresentare i suoi soggetti preferiti, non sbaglia quasi mai un colpo.