Lo chiamavano King... - Film (1971)

Scritto (e probabilmente anche diretto, malgrado l'attribuzione ufficiale) da Renato Savino, quindi abbastanza terribile. Ma il doppio omaggio in Django unchained (l'uso della title-song e il nomignolo del bounty-killer protagonista) gli conferirà lo status di culto? Certo è piuttosto sconnesso, Harrison sempre più inespressivo, alcune presenze (Karis, Zuanelli messicano) sprecate, Kinski aspetta l'assegno: però dura poco. Rico Boido presenzia sì e no un minuto, ma è accreditato due volte, in testa con lo pseudonimo e in coda col vero nome!

Trascinato a vederlo dalla bellissima canzone di Bacalov presente in Django Unchained, mi son ritrovato in uno spag non becero ma poco esaltante. Alcuni come Kinski son lì a fare quattro pose o, come Boido, appena una (avran avuto altri impegni), Harrison ha il fisico giusto. Storia di vendetta dove succede poco e quel poco in fretta e senza lasciare il segno. Per allungare il brodo abbiamo lunghe cavalcate.

Anonimo e convenzionale nell'elementarità della sua logica violenza-vendetta. Come al solito, il personaggio di Harrison si atteggia a duro per poi farsi fregare quando dovrebbe avere il coltello dalla parte del manico; più interessanti ed incisivi i contributi di Felleghy e di Pigozzi. Kinski fossilizzato in un'artefatta ambiguità. Nella colonna sonora Bacalov ricicla uno dei motivi da lui composti anni prima per Django.

Pubblicizzato da Quentin Tarantino, nel 2012, con il suo Django Unchained che ne ha riutilizzato la bella, seppur invadente, colonna sonora di Luis Bacalov, questo "Lo chiamavano King" ha ben poco di memorabile. Solita storia di una banda a caccia di un carico d'oro e del protagonista (bounty killer) che insegue la banda stessa. Klaus Kinski meno pazzoide del solito. Niente di che.

Western spaghetti di serie B che si limita a sfruttare i canoni del genere in maniera elementare senza offrire particolari sussulti che lo distinguano dalla massa di prodotti similari. A sua parziale salvazione bisogna riconoscergli un cast con i volti giusti e un ritmo non lentissimo che, complice la breve durata, ne rende la visione piuttosto agevole. Sparatorie e scazzottate di rito non mancano e qualche particolare cruento potrebbe piacere agli appassionati del genere, sebbene la vicenda sia piuttosto banale e spesso prevedibile. Tutto sommato resta un prodotto guardabile.

Western scarso, che annovera solamente un buon ritmo e una colonna sonora potabile. Per il resto è un film che non si discosta dal canovaccio dei film coevi appartenenti allo stesso genere. Sparatorie, sceriffi poco raccomandabili, banditi messicani, traffico d'armi... ma tutto è narrato all'insegna della piattezza, senza mai un sussulto particolare. La cosa peggiore è la sceneggiatura, spesso senza senso e con dialoghi scritti male. Il cast non è neanche così pessimo, ma con tanta pochezza è una lotta coi mulini a vento. Assolutamente evitabile.