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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/05/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO
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Mascherato 16/05/08 12:59 - 583 commenti

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Balabanov continua a suscitare perplessità in chi scrive. Non è questione di ritmo se ci si annoia (c'è qualcuno più lento di Sokurov? eppure le sue opere sono uno spettacolo), ma di scarso appeal della mise en scéne. Il disfacimento dell'URSS nel 1984 (la perestrojka è alle porte) raccontato attraverso la convivenza forzata di un docente di ateismo scientifico (?) ed un malvivente; di un poliziotto e la figlia di un segretario del PCUS da lui sequestrata (e sodomizzata con un collo di bottiglia!). Ed i soldati tornano morti dall'Afghanistan.

Schramm 8/09/08 01:56 - 3495 commenti

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A ja ljubliju SSSR? Dopo il para-siegeliano dittico dei due Brother, Balabanov si prodiga in una denigratoria disamina di cause ed effetti del socialismo (ir)reale. Ma laddove eccelle non senza compiacimento in asprezza e in crudezza, difetta non senza indisponenza in polso cinematografico, e sono pochi i momenti capaci di sobillare interesse o disturbo, e non autosufficienti al punto da giustificare la totalità della visione.

Capannelle 28/08/09 09:26 - 4412 commenti

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Un buon lavoretto quello di Balabanov, sporco e sadico quanto basta e col giusto contrappeso grottesco. Può apparire sconclusionato a tratti e pretenzioso nell'insieme ma riesce comunque a non sbracare e a sottolineare bene il senso di forte decadenza e di disfacimento morale con quei personaggi piccoli e tragici al tempo stesso e quelle musichette così azzeccate.

Jandileida 19/01/11 19:57 - 1567 commenti

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Il disfacimento del sogno tecnologico bolscevico, dell'atea mistica meccanica, è simboleggiato qui da corpi e morali in via di putrefazione: come idea non sarebbe nemmeno pessima, ma purtroppo il film, detto senza troppi giri di parole, annoia. La giusta pretesa di raccontare quel mondo, a suo modo affascinante, in via d'estinzione come l'URSS anni '80, viene frustrata da una messa in scena statica che difficilmente riesce a coinvolgere e da una storia che scivola, a tratti, in un sadismo fine a se stesso.

Greymouser 5/06/11 14:51 - 1458 commenti

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Volutamente iperbolico nella rappresentazione del marciume materiale e morale dell'impero sovietico in via di putrefazione, Balabanov mostra su questo scenario l'emersione e l'ingrasso di istinti sadici e criminali, che sembrano essere l'unica risposta al disfacimento sociale. Piuttosto sconnesso nella sceneggiatura, e fin troppo didascalico nello svolgimento dell'assunto, il film presenta comunque dei passaggi suggestivi quanto disturbanti. Imperfetto, ma da vedere.

Pinhead80 2/10/15 17:33 - 4767 commenti

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Esiste l'inferno in cielo ed esistono inferni sulla terra. Balabanov ci porta all'interno di uno di questi sbattendoci in faccia il lerciume di una nazione arrivata alla fine di una lenta agonia durata decenni. Tutto è tremendamente sporco e grigio: dalle case una uguale all'altra alle fabbriche che sputano veleni nel cielo fino ad arrivare agli uomini che sembrano privi di ogni moralità. In mezzo c'è un vuoto grande come un buco nero che divora ogni cosa gettandola nell'oscurità più totale. Solo carne in putrefazione e violenza.

Daniela 7/12/15 14:10 - 12672 commenti

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Ambientata negli anni '80, un quadro a tinte foschissime del regime sovietico sul punto di implodere. Balabanov racconta una vicenda atroce immergendola in un'ambientazione di raro squallore sia materiale che umano. La sporcizia e fatiscenza dei locali e delle costruzioni sembra frutto dello stesso marciume che contamina la persone, pazze, crudeli, inebetite dall'alcool o dalla burocrazia, oppure pavide o profittatrici. E l'ultima sequenza, con i due ragazzi che discutono dei futuri affari, non lascia molte speranze su quello che verrà dopo...
MEMORABILE: La salma del soldato tolta dalla bara, ma dopo essere stata decorata

Bubobubo 10/12/18 22:52 - 1847 commenti

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Carbura lentamente e non senza qualche momento folcloristico di troppo, ma gli ultimi venti minuti sono un trionfo di ceffoni rifilati all'ignaro spettatore come da gran tempo non se ne vedevano. "Vse izmenitsja", tutto sta per cambiare, come profetizza Aleksej: ma intanto Mosca continua a parlare, i cadaveri a cadere (con le medaglie al posto giusto), la corruzione a serpeggiare, il malaffare a prosperare, il popolino a coltivare violenza e ubriachezza sino al nichilismo definitivo. Se Dio non esiste, tutto è permesso: disunione sovietica.
MEMORABILE: Il recital delle lettere, tra mosche, bottiglie vuote di vodka e cadaveri putrescenti.

Kinodrop 28/11/20 19:47 - 2957 commenti

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Una serie di vicende tragicamente intrecciate come metafora dell'esaurirsi del regime sovietico e dell'alba di tempi nuovi. Un paese della Russia industriale, tra fumi e stridio di macchinari dove il vecchio apparato resta a galla a colpi di strapotere, corruzione e violenza tout court, il tutto annebbiato dalla collusione, dal ricatto e dalla vodka. Un film che alterna una routine miserevole e di sopravvivenza a improvvisi scatti di violenza pulp e di deliri al riparo del sistema politico e militare. Non è perfetto, ci sono alcuni vuoti narrativi, ma certo non lascia indifferenti.
MEMORABILE: "E' tornato il tuo fidanzato!"; Angelika legata al letto con due cadaveri; Antonina si fa giustizia; Le insulse melodie alla radio.

Anthonyvm 16/01/21 15:23 - 5705 commenti

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La crisi, politica ma soprattutto morale, dell'URSS riflessa in una vicenda torbidissima, fra delitti, stupri e omertà. Il degrado degli ambienti, la putredine delle atmosfere, la decadenza a tratti surreale evocata dai vari episodi (la ragazzina nuda ammanettata al letto in compagnia di due cadaveri in decomposizione mentre il suo aguzzino le legge lettere d'amore): non c'è via di scampo dalle sfumature tetre che Balabanov usa per dipingere la sua opera, colori marci che ben si amalgamano allo squallore di cui i personaggi sono vittime e artefici. Funzionali i dialoghi e le musiche.
MEMORABILE: Il dibattito "all'alcol" sull'ateismo; Lo stupro con una bottiglia; La madre dell'assassino; Il marito violento sparato e malmenato dai poliziotti.

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Cotola 13/10/21 19:43 - 9055 commenti

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Balabanov è un bravo affabulatore - non c'è dubbio - e questo film non fa eccezione. E come in altre sue pellicole, non lesina l'analisi sociologica sulla Russia che è stata e che verrà (per quest'ultima si veda il finale). Rispetto ad altre pellicole però ci sono meno "spensieratezza", divertimento e tarantinate ed una maggiore voglia di ritrarre un quadro a tinte foschissime di una società ormai marcia e completamente decaduta. C'è però ancora una volta il sospetto di una certa furbizia e gratuità di certe scelte e scene, ma alla fine il risultato che viene raggiunto è egregio.
MEMORABILE: Lui legge lettere d'amore mentre lei è a letto "in compagnia" ed un nugolo di mosca svolazza qua e là. 

Thedude94 11/12/21 20:29 - 1097 commenti

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Balabanov mette ottimamente in scena eventi realmente accaduti in Russia nel 1984, unendo un cast di attori formidabile che degnamente interpreta i personaggi, molto ben scritti. La crudezza e la violenza rappresentate dal regista non sono mai fine a loro stesse, anzi coinvolgono nella narrazione che scivola via senza mai una pausa grazie anche al lodevole montaggio, che alterna le due vicende principali che si intrecciano in modo casuale. Ottime fotografia e costumi, in particolare le divise dei militari. Nota positiva anche le musiche che spaziano tra i generi.
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