Le location esatte di "Tempo d'estate"

11 Ottobre 2012

La situazione al via delle ricerche:
Al di là delle notissime scene in Campo San Barnaba e da informazioni che dicono che il film era stato girato (anche) a San Vio, poco si ritrova riguardo alle specifiche zone di Venezia in cui Lean allestì i suoi set (anche perché comunque molte location riguardano la Piazza e altri luoghi molto noti).

IL FILM
“Crede che potrebbe... non piacermi?”. “Sono certo di sì ma... vede, non a tutti fa lo stesso effetto: alcuni la trovano troppo quieta, altri la trovano chiassosa... ed è molto chiassosa. Ma la maggioranza la trova molto bella”. I turisti dell'Illinois incontrati in motoscafo la definiscono “solo un luna park sull'acqua”. Quando Jane arriva a Venezia, insomma, non sa bene cosa aspettarsi. 
La città più bella del mondo (secondo alcuni) è ripresa in modo una volta tanto non convenzionale. Al di là di qualche inevitabile ripresa dedicata alla Basilica, alla Piazza o alla Chiesa della Salute, sono molti gli angoli insoliti che vengono inquadrati, e la “creatività” dei location manager di Tempo d'estate (corretta traduzione dell'originale Summertime) si divertirà (come vedremo) a inventare una pensione Fiorini assolutamente “pazza”, con finestre e balconi che si aprono in luoghi del tutto diversi...

L'ARRIVO (Zender)
Dopo un simpatico colloquio con il passeggero attempato di un treno, Jane Hudson (Katharine Hepburn) arriva in stazione Santa Lucia a Venezia (l'unica stazione della città, naturalmente, da sempre). Le prime immagini ci avevano mostrato un Ponte della libertà molto più deserto di oggi, mentre il primo impatto con Venezia è subito quello di una grande folla, alla quale Jane chiede subito dove sia la Pensione Fiorini, dove alloggerà. Alla fine decide di prendere il motoscafo (non vaporetto, attenzione) per l'Accademia.

01. IL VIAGGIO IN MOTOSCAFO FINO ALL'ACCADEMIA
(Zender)
Imbarcatasi sul motoscafo proprio davanti alla Stazione, Jane percorrerà quello che era il vecchio tragitto della linea 2, oggi cancellato per via del troppo moto ondoso provocato nel piccolo Rio Nuovo. Era una tratta molto comoda, che permetteva a chi abitava nei quartieri di San Marco o di Castello di raggiungere casa senza dover utilizzare il lentissimo vaporetto che per arrivare all'Accademia deve fare tutto il Canal Grande. L'utilizzo del motoscafo per quella tratta era dovuto all'agilità (e alle contenute dimensioni) dello stesso rispetto al ben più ingombrante vaporetto.
Il tragitto percorso da Jane (durante il quale farà conoscenza con due simpatici turisti americani dell'Illinois) è realmente quello della scomparsa Linea 2, e riveste quindi un valore di testimonianza non trascurabile. Se si escludono improvvise e immotivate riprese della chiesa della Salute, della chiesa di San Geremia, di Rialto e dello splendidamente affescato Palazzo Barbarigo (non visibili durante il viaggio dalla Stazione all'Accademia ma inseriti perché evidentemente un tributo alla Venezia “maggiore” non si poteva evitare), il tragitto è seguito dal suo inizio fino al pontile dell'Accademia, con tanto di fermata davanti al semaforo di Rio del Malcanton (per far transitare una gondola che incrociava) e un'uscita della lancia dei pompieri dalla caserma (che effettivamente è proprio dove ci viene mostrato). L'arrivo è, come detto, al pontile del'Accademia, dove Jane scende per dirigersi verso la Pensione Fiorini.

02. PENSIONE FIORINI
(Zender)
Ovviamente la pensione Fiorini, ovvero il luogo dove Jane alloggerà durante tutta la sua permanenza a Venezia, è la location regina del film, esplorata nei suoi interni e nei suoi esterni. E altrettanto ovviamente, per una location tanto importante, non è stato utilizzato un unico luogo. Quando Jane arriva provenendo dall'Accademia, la vediamo passare sopra il Ponte dei Baretteri, un piccolo ponte a nord di Piazza San Marco.
Già qui qualcosa non quadra: dal ponte in cui si trova, Jane guarda avanti e vede un altro ponte (c'è uno stacco): il problema è che il ponte verso cui guarda è quello in cui è, ovvero sempre il Ponte dei Baretteri! Quindi in quel momento logica vorrebbe che Jane vedesse... se stessa! Dal ponte comunque, sulla destra, vediamo l'insegna della tanto mitizzata (al tempo frotte di turisti che arrivavano a Venezia la cercavano inutilmente) pensione Fiorini. Quando però Jane dall'interno esce sul terrazzo ecco la prima magia: siamo a più d'un chilometro di distanza, precisamente in Campo San Vio, dove non esiste né esisteva alcun terrazzo. Per il film venne evidentemente costruita una struttura sopraelevata all'altezza dello spazio presente tra i due ponti del campo.
Dalla loro "terrazza artificiale" (mai inquadrata dall'esterno, non a caso, ma sempre con la cinpresa lì sopra appoggiata o quasi) Jane e gi altri inquilini della pensione si godevano la vista sul campo. Ma non è finita qui, perché quando invece Jane si affaccia alla finestra di una delle stanze, scopriamo che siamo in un terzo luogo: la vista sul retro della chiesa di S. M.della Salute e un'altra sulla chiesa di San Giorgio Maggiore ci fanno capire, tramite veloce triangolazione, che siamo in cima ad uno dei palazzi tra le zattere e la Salute, a qualche centinaio di metri da San Vio. Tre diverse location per poter mostrare alcuni dei più begli scorci di Venezia fingendo di essere sempre nel medesimo posto. Non è la prima volta che accade, al cinema...

03. PRIMO INCONTRO COL PICCOLO MAURO
(Zender)
Dopo una prima sistemazione alla Pensione Fiorini, Jane decide di fare una passeggiata per la città, e la vediamo subito arrivare (con una certa coerenza, visto che sta nei pressi) in uno dei campi più suggestivi, utilizzato al cinema innumerevoli volte. Si tratta di Campiello Barbaro, più o meno a metà strada tra San Vio e la Salute (ovvero due delle tre location della Pensione Fiorini). E' qui che la donna incontra Mauro, un bambinello che diventerà quasi il suo accompagnatore ufficiale e che (non si capisce bene come) Jane si ritroverà sempre tra i piedi. C'è subito simpatia tra i due, anche perché il piccolo (che dice di abitare in una barca) sembra molto più sveglio di quanto non sembri dire la sua età. “Sta cercando qualcosa, lady?” le chiede, proponendogli prima un giro in gondola, poi delle cartoline... Jane le cartoline alla fine gliele compra, ordinandogli però di usare quei soldi per prendersi qualcosa da mangiare...

04. IL BAR DELL'INCONTRO CON RENATO

Il primo impatto con Venezia sembra essere entusiasmante, per Jane: mille le cose da vedere (raccolte soprattutto in piazza San Marco, come ben si vede da un po' di "cartoline" tipiche, dal Palazzo Ducale alla campana coi mori), un'atmosfera di gioia contagiosa, la piccola cinepresa per riportare in America meravigliosi ricordi... Arriva così la meritata sosta in piazzetta (ovvero la piazza a ridosso di Piazza San Marco, quella che dà sulla laguna), ai tavolini del Bar Chioggia, uno dei bar storici di San Marco. E' qui che, mentre attende che il cameriere le porti ciò che ha ordinato, Jane si avvede della presenza, al tavolino dietro al suo, di un affascinante uomo di mezz'età (Rossano Brazzi, che sta leggendosi La gazzetta dello sport!). Sguardi fugaci tra i due, ancora nessuna parola, ma è subito chiaro che esiste un'intesa. Scioccata dalla cosa, Jane si alza e se ne va.

05. PENSIEROSA SOTTO AL BAUER
(Zender)
Dopo il breve scambio di frasi con Renato al bar, Jane si trova spiazzata: sta succedendo qualcosa, in lei, ma forse non sa bene nemmeno lei cosa. Di sicuro è turbata e, dopo essere fuggita dal bar Chioggia, la ritroviamo seduta pensierosa sugli scalini di campo San Moisè, un campo non lontano da Piazza San Marco sul quale affacciano l'omonima chiesa, il prestigioso Hotel Bauer e, negli ultimi anni, alcune vetrine dei più famosi marchi dell'alta moda. Lo stesso luogo lo avevamo intravisto poco prima, quando Jane era in visita per la città: un'inquadratura che mostrava la chiesa di San Moisè ripresa da dietro il ponte che porta verso Piazza San Marco.

06. AL BAR CON MAURO
(Zender)
Lasciando che il piccolo Mauro la accompagni nel suo viaggio per la città, Jane ad un certo punto farà sosta in uno dei tanti bar veneziani con sedie e tavolini sul campo coperti da tende per ripararsi dal sole. Lei beve qualcosa, lui mangia un gelato. Quando Jane decide di alzarsi e di “andare a far compere”, lascerà il piccolo con una sigaretta in bocca, che questi (dopo aver detto che era per suo nonno) aspirerà senza alcun problema... Il bar, che esiste ancor oggi dopo aver cambiato nome innumerevoli volte, è in Campo San Stefano, uno dei maggiori della città, ed è lo stesso dove qualche anno più tardi si fermeranno a bere qualcosa anche Florinda Bolkan e Tony Musante in Anonimo veneziano.

07. IL NEGOZIO DI RENATO

La seconda locaton chiave del film è il negozio di antichità di Renato De Rossi, dove Jane casualmente rincontrerà l'uomo del suo destino dopo essersi innamorata di un calice di vetro rosso lì in esposizione. Entra senza immaginare di ritrovare proprio lì colui che aveva conosciuto il giorno prima al bar Chioggia in Piazza San Marco. Chiede semplicemente informazioni sul prezzo dell'oggetto, ma appena alza gli occhi si accorge di chi ha di fronte. E' qui che il rapporto tra i due fa il decisivo scatto in avanti: lui dimostra di saperci fare, lei finge di non essere troppo interessata alle attenzioni di lui ma naturalmente capisce di essere già attratta dall'uomo.
Compra il calice (che come noto Lean fece soffiare ben sei volte prima di trovare il colore desiderato), esce, ma ritornerà al negozio non troppo tempo dopo (senza tuttavia ritrovare Renato). Sarà proprio davanti al negozio, che come si dice anche nel film è in Campo San Barnaba, che avrà luogo una delle scene più memorabili: Jane, assistita dal piccolo Mauro, arretrerà con la cinepresa portatile per filmare il negozio finendo con lo scivolare direttamente in canale e facendosi uno di quei bagni che oggi sarebbero piuttosto rischiosi e già allora non erano esattamente “salutari” (la Hepburn infatti contrasse qui un'infezione all'occhio che la perseguitò a lungo). Jane verrà facilmente soccorsa, comunque, rimediando per sua fortuna solo una gran brutta figura... Il negozio esiste ancora, anche se oggi si chiama “Lanterna magica” e vende tutt'altro...

08. A LEGGERE MENTRE ARRIVA MAURO
(Zender)
Jane è appoggiata ad un pozzo (dietro a una fontanella) a consultare una mappa della città quando arriva il solito Mauro (“Gondola, lady?”), che cerca di piazzargli qualche penna Parker 51 da regalare ai fratelli... Lei gli parla gentilmente, si diverte a vedere l'intraprendenza del piccolo, ma le penne alla fine non gliele compra. Gli annuncia di voler andare in Campo San Barnaba e di essersi persa. Glielo diciamo allora noi dove si trova: siamo in Piscina Sant'Agnese, un piccolo campo a ridosso delle Zattere, l'ampia fondamenta che dà sul Canale della Giudecca. Un campo poco conosciuto, nascosto, che mantiene ancor oggi in qualche misura il fascino di un tempo (nonostante sia attualmente in restauro). La fontanella con cui Jane e Mauro si sciacquano la faccia è ancora lì.

09. IL FIORE NELL'ACQUA E IL PRIMO BACIO
(Zender)
Dopo aver assistito in Piazza San Marco con Renato a un concerto (brani di Rossini) durante il quale si farà regalare una gardenia da un venditore ambulante, Jane si lascia accompagnare sempre dall'uomo in una passeggiata notturna lungo i canali. Ad un certo punto i due si fermano su un ponte: “E' là che sono nato”, dice lui. La casa non la vediamo (è fuori campo), ma possiamo ritrovare invece il ponte in cui i due hanno sostato e sotto al quale vedono passare una barca. Siamo sul ponte Racheta, nel sestriere di Cannaregio, e il ponte che i due vedono di fronte a loro è il caratteristico ponte Chiodo, uno dei pochissimi rimasti senza ringhiere (anticamente lo erano quasi tutti i ponti, a Venezia). E' qui che Jane perderà in canale la gardenia senza che Renato riesca a recuperarla.
Renato
accompagnerà poi Jane fino alla sua pensione, fermandosi poco prima in un sottoportico ancora esistente. Nessun trucco, per una volta: siamo davvero poco sotto il ponte accanto a quello dei Baretteri, dove effettivamente era ubicato il falso ingresso della Pensione Fiorini, e il ponte sullo sfondo è chiamato ponte dei Pignoli. Un sottoportico molto stretto e di difficile identificazione, all'ombra del quale per la prima volta Renato bacerà Jane sentendosi ricevere in cambio un “I love you” e un appuntamento al giorno successivo. Subito dopo si avvierà, ma invece di salire sul Ponte dei Pignoli e raggiungere la pensione, Janeproseguirà diritta, sbagliando quindi clamorosamente strada. Possibile che Renato non le dica nulla?

10. IN GITA A BURANO
(Zender)
L'idillio tra Jane e Renato (dopo un breve litigio con conseguente rappacificazione e passaggio notturno ancora una volta sul già visto Ponte Chiodo durante i fuochi artificiali del redentore), continua nel migliore dei modi, e raggiunge nella gita in motoscafo verso le isole il suo culmine, in cui l'amore tra i due si accende di passione. Renato la fa scendere in Fondamenta di Cao Moleca a Burano: “Delizioso, meraviglioso” dice lei entusiasta, lasciandosi accompagnare per un giro nella suggestiva isola caratterizzata dai forti contrasti cromatici offerti da case dipinte con colori accesi e affiancate a creare paesaggi quasi fiabeschi. Vediamo Jane fermarsi a bere a una fontana lungo la fondamenta di Cavanella e affacciarsi alle finestre di una casa azzurra, prima di ritrovarsi al tramonto distesa tra l'erba con lo sfondo in lontananza della chiesa principale di Torcello. Una parentesi di grande suggestione che permette di far capire quanto il film non si fermi a riprendere solo paesaggi scontati o cartolineschi.

11. DOPPIO ADDIO
(Zender)
E' stata una vacanza meravigliosa, ma Jane ha capito che è arrivato il momento di dire basta. La storia tra lei e Renato non può continuare, e la decisione di tornare in America, a casa, pare irrevocabile. Renato non capisce, chiede perché non si possa continuare, ma Jane non ha nemmeno voglia di dare troppe spiegazioni. La storia deve finire ed è finita.
Lui la abbraccia ancora, lei ha le lacrime agli occhi. I due sono nel suggestivo Campo de l'Abazia, un altro luogo molto caro al cinema. Li vediamo parlarsi sul ponte di legno che dal campo parte per dirigersi verso la Misericordia e scenderne quasi abbracciati. Li ritroveremo per un ultimo addio al traghetto di Campo Santa Maria del Giglio, dove già una prima volta lui aveva salutato lei che correttamente se ne tornava alla pensione (una delle tante location della pensione, diciamo). E' la stessa scena, ma questa volta è un addio e non un arrivederci. Certo, ci sarà l'ultimo incontro in stazione, ma la storia, di fatto, finisce qui.

Testi, tavole e foto: Zender (tranne Burano, foto di Mauro)

APPROFONDIMENTO INSERITO DAL BENEMERITO ZENDER

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commenti (9)

RISULTATI: DI 9
    Didda23

    11 Ottobre 2012 18:16

    Notevole lavoro! Bravo...
    Lucius

    11 Ottobre 2012 19:40

    Grandissimo lavoro, molto professionale, come sempre del resto.Complimenti.
    Allan

    11 Ottobre 2012 22:54

    Complimenti, Zender. Un lavoro pregevole.
    Markus

    12 Ottobre 2012 14:14

    Rallegramenti vivissimi (vedo che questa volta non ti sei avvalso dell'aiuto di Grada).
    Hackett

    13 Ottobre 2012 09:36

    Ottimo! come al solito!!!
    Ellerre

    14 Ottobre 2012 15:32

    Complimenti. Un lavoro sopraffino!
    Zender

    14 Ottobre 2012 16:46

    Grazie a tutti, molto gentili. In realtà Grada ha lavorato sottotraccia, Markus, come consulenza segreta per un paio di precisazioni :)
    Powerglide

    16 Ottobre 2012 09:51

    Arrivo per ultimo, ma ci tenevo a complimentarmi con te caro Zender e con Grada e Markus dei servizi segreti.
    Zender

    18 Ottobre 2012 10:02

    Grazie anche a te Powerglide :)