Curiosità su La Venere d'Ille - Film (1979)

CURIOSITÀ

2 post
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  • Lucius • 27/03/10 18:27
    Scrivano - 9051 interventi
    La Venere d'Ile è un racconto gotico dello scrittore francese Prosper Mérimée, pubblicato per la prima volta nel 1837.
    L'ultima edizione in italiano è quella all'interno della raccolta "Carmen e altri racconti", edita da SE nel 2012.
  • Panza • 5/10/13 19:51
    Contratto a progetto - 5198 interventi
    IL FILM FA PARTE DEL CICLO "STORIE E ORRORI DELL'OTTOCENTO - I GIOCHI DEL DIAVOLO" (1981)

    La serie era composta da sei episodi: tre realizzati con mezzi cinematografici e tre con telecamere.

    Gli episodi sono:

    * L'uomo della sabbia, regia di Giulio Questi [da Hoffmann]
    * La mano incantata, regia di Marcello Aliprandi [da De Nerval]
    * La Venere d'Ille, regia di Lamberto e Mario Bava [da Mérimée]
    * La presenza perfetta, regia di Piero Nelli [da James]
    * Il diavolo nella bottiglia, regia di Tommaso Sherman [da Stevenson]
    * Il sogno dell'altro, regia di Giovanna Gagliardo [da Wells]

    Per selezionare i sei racconti da cui ricavare le puntate si è scelto come consulente letterario Italo Calvino. Sulla serie raccontò: "Sono rappresentativi di una evoluzione storica nel corso di un secolo: dalle prime esplorazioni romantiche del "continente notturno" ai primi segni di una crisi della soggettività, una crisi che è già del Novecento. [...] Siamo di fronte ad esempi di racconto fantastico, in passato relegato tra i generi della narrativa "minore", oggi considerato dalla coscienza critica come una delle produzioni più significative della letteratura ottocentesca [...] [Sono stati scelti per dimostrare] la modernità del fantastico. Alla nostra sensibilità l'elemento soprannaturale al centro di queste storie appare sempre come carico di senso, con l'insorgere dell'inconscio, del represso, del dimenticato, dell'allontanato dalla nostra attenzione razionale. Se siamo meno disposti a lasciarci sorprendere dalla meraviglia per la spettacolarità d'apparizioni e fantasmagorie — che possiamo gustare come elementi del colore dell'epoca — siamo pronti invece a cogliere nel fantastico un discorso che ci riguarda direttamente».

    La curatrice del ciclo fu Roberta Carlotto. Parlando della serie televisiva disse: «Da molti anni in qua, soprattutto grazie all'affacciarsi delle nuove generazioni, vi è stata la scoperta di tutto ciò che era lontano dalla cronaca e dal realismo. Noi abbiamo voluto misurarci con l'ironia, la paura, l'inconscio e non fare del sensazionalismo o ricorrere ad effettacci»

    E alla domanda "Come non notare l'assenza di un autore come Edgar Allan Poe?" questa fu la sua risposta:

    "Ci è sembrato che avendo la televisione e il cinema, in varie occasioni, tratto serie di programmi e film dai suoi racconti, fosse possibile e forse anche giustificato andare a cercare altri mondi fantastici, altre culture, quindi altri autori. Titoli e intenzioni del ciclo I giochi del diavolo sono, in definitiva, orientati a proporre un sondaggio verso direzioni abbastanza insolite per il piccolo schermo, regno dei fatti e dei telefilm intessuti di realtà romanzata."

    (fonte: La Stampa, 9 maggio 1981)