Graf • 13/09/15 12:40
Fotocopista - 908 interventi Spiegatissimo,
Buiomega!
Massima libertà di giudizio
ma obbligo morale di motivazione sia del giudizio positivo che per quello negativo.
E’ la regola aurea del recensore critico sia a livello amatoriale che a livello accademico.
Personalmente aggiungo
una postilla: se
la stroncatura riguarda un regista (ma potrebbe riguardare, in altri ambiti artistici, uno scrittore un musicista, un pittore, un architetto…) universalmente apprezzato e considerato
un “mostro sacro” – un Fellini, un Wilder, un Hitchcock, un Renoir - lo “stroncatore” dovrebbe fornire
una giustificazione doppia (studiata più a fondo) delle cause dell’esecrazione.
Non sarebbe sufficiente dire, a mio parere: “In questo film Fellini sbaglia tutto” oppure: “In questa pellicola Chaplin non fa ridere”…
Mi apparirebbero
come delle giustificazioni tautologiche che non spiegherebbero nulla.
Per ribaltamento di prospettiva, se qualcuno volesse esaltare
Demofilo Fidani (un efficiente artigiano di Cinecittà, per carità…) come
uno dei massimi geni della cinematografia mondiale, dovrebbe fornire non due
ma dieci motivazioni a sostegno della sua posizione.
In caso contrario, un individuo che, indossate le scarpette da ballo,
desiderasse piroettare e caracollare, con ineffabile grazia e impalpabile leggiadria, su talenti e opere artistiche
che hanno divertito e fatto riflettere generazioni di spettatori, per mero gusto di provocazione e semplice appetito di sfida,
non dovrebbe essere considerato, come critico, una persona affidabile e credibile.
Ultima modifica: 15/09/15 01:13 da
Graf
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