Dopo la convincente regia di Silvio Amadio, sempre tarata sullo sfruttamento d'immagine di una sublime Gloria Guida, ingenua solo in apparenza quanto -di fatto- arrivista (Quell'età maliziosa, 1975) "Il medico... la studentessa" si perde dietro il vuoto assoluto, vagamente celato dai piacevoli lineamenti di un viso perfetto -abbellito da due occhioni (verdi) grandi ed espressivi- corrispondente a quello della studentessa che vuol raggiungere Londra (la Guida, appunto). Ostacolata dalla matrigna, la giovane svela gli altarini della donna...
Mediocre pochade di mal calibrata volgarità (parolacce a casaccio, senza la poesia di un Francesco Milizia), che arriva faticosamente alla fine grazie alla professionalità degli interpreti: Dufilho in un suo tipico ruolo, Ric defilato e sornione, un buon Colizzi, la divina Nieves - una delle muse gobbiche. La Guida? Decisamente negata per la recitazione, ma dotata di ottimi diversivi. Da notare proprio all'inizio Enrico Beruschi (doppiato da Armando Bandini), bidello politicizzato che legge "Lotta continua".
Simpatica e riuscita questa commedia sexy diretta da Silvio Amadio che dirige ancora una volta la giovane Gloria Guida. Ogni tanto si ridacchia, qualche nudo e il ritmo non son male. Attenzione alla versione Mediaset che presenta alcuni microtagli. Più che passabile.
Tremenda, insalvabile commediaccia che non fa mai ridere, con trama, prima ancora che poco plausibile (il che spesso conta poco), assai sciatta (in estate nebbia in Val Padana e lezioni all’Università?) e ricca di momenti di fastidiosa assurdità. Come se non bastasse, è lentissima. Ovviamente belle la Guida e la Scott, ma la parte positiva del film è tutta lì.
Di questo filmetto restano impresse due cose: il corpo delle protagoniste e il braccio sinistro ingessato del bravo Dufilho. Per il resto si è dalle parti della commediotta senza pretese, con qualche parentesi pseudocomica affidata alle gag di Ric o alla gestualità di Jacques, ma in buona sostanza niente di eccezionale. Inganni, tradimenti, tette al vento, tutto il canovaccio solito dei b-movies made in Italy... con qualche sbadiglio di troppo.
Noioso, lento e troppo lungo. La storia è inverosimile, non fa ridere e l'erotismo è blando. Gli attori sono buoni, ma il film non riesce proprio a decollare. Ossessionante la colonna sonora, 100% anni 70. Gli dò due pallini, perfetti per una delle più mediocri commedie girate in Italia.
Scarsa commediola, che presenta un cast femminile irripetibile (la Guida, la Scott) ma anche, di contro, un cast maschile indegno e un divertimento assente. Curioso Colizzi, terrificante la parte finale in chiesa: Davvero un film inconsistente. Bocciato.
Il proficuo sodalizio tra Gloria Guida e il suo pigmalione Silvio Amadio si conclude nel peggiore dei modi: un’insulsa commediola scollacciata incapace di far ridere – penosi il trito colonnello fascista di Dufilho e ogni approccio al comico da parte di Colizzi – e costretta pertanto a riparare dietro i corpi desnudi della Guida, solita ragazzina maliziosa ed arrivista, e della sua rivale Susan Scott. L'essenza del cinema di Amadio è nel dramma erotico.
MEMORABILE: Terribile Colizzi mentre fa il verso agli spogliarelli della Guida.
Commedia erotica senza spunti, sembra cerchi di pescare anche nel filone comico con un Ric che tenta la battuta sarcastica e Colizzi che annaspa in situazioni ridicole. L'accompagnamento sonoro è il classico del filone B-movie all'italiana (e ci può stare) mentre il corpo della Guida è l'unica nota meritevole del film. Un pallino e mezzo.
Commedia sexy non fondamentale, ma a tratti simpatica e divertente. Di sicuro la forza trainante del film (come spesso accade in questi contesti) sono i nudi delle bellissime presenti qui, ossia la giovanissima Gloria Guida e la già matura ma ancora da sturbo Susan Scott. I momenti comici sono affidati a Ric e Jacques Dufilho, entrambi abbastanza in forma. Certo che la trama è davvero risibile e la sceneggiatura anche peggio, ma comunque il film ha un suo ritmo e non annoia. Azzeccata la colonna sonora di Pregadio. **
Con questa commedia sexy si conclude il binomio Amadio/Guida. Se i canoni della pochade viaggiano sui collaudati binari del genere tanto in voga in quegli anni e il lato rallegrante è tutto nelle mani di Dufilho (nell'eterna parte di militare fascista), c’è da rilevare un inatteso ritmo narrativo che, anche grazie alla presenza di un Colizzi in parte e alla statuaria bellezza della Guida, concorrono a un discreto livello sopra la media del genere. Certo, la pellicola è inchiodata al periodo di uscita.
La maturanda Gloria Guida stavolta ricatta la matrigna Scott (ancora bellissima, pur se "retrocessa" al ruolo di antagonista) scoprendo la sua tresca con un dirimpettaio medico. Farsa tutto sommato meno peggiore del temuto, che trasuda anni '70 da tutti i pori (arredamenti, abbigliamento, riferimenti alla politica in costante sottofondo). Se il triangolo fra Colizzi e le due protagoniste offre poco e viene presto a noia, qualche risata la strappa almeno Dufilho che ripete il militare ottuso e fascistoide degli Charlots e di Buttiglione.
MEMORABILE: I pericoli di Londra: "Droga, stupri, marocchini..."
Parte del sodalizio tra la Guida e Amadio, è una simpatica commedia sexy basata sui topoi classici del filone; tra corna, seducenti teenagers, giarrettiere, litigi familiari, equivoci e ricatti si svolge un film senza pretese che risulta più frizzante e divertente del previsto, anche grazie a un cast ispirato che vede, oltre a una Guida come sempre bella e spigliata, spassose caratterizzazioni di Dufilho, Ric e Colizzi nonché una sempre elegante Navarro. Nel complesso leggermente sopra la media del filone, pur non offrendo particolari variazioni; in tema l'allegra ost di Pregadio.
Commedia senza personalità costruita essenzialmente sulla freschezza della Guida giocando evidentemente sulla morbosità del personaggio. Non si capisce quale fosse l'intento finale del film: se si voleva far ridere allora non funziona, se si voleva narrare una storia pruriginosa per sottolineare la decadenza dei costumi, qualche momento serio si salva (il rifiuto della Guida a Colizzi). La storia è risaputa, la sceneggiatura banale e la prova del cast non indimenticabile. Restano una confezione discreta e le rotondità (nemmeno troppo esposte) di Guida e Navarro. Chi si contenta...
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L'amica di Claudia (Gloria Guida) tale Daniela, nel film è interpretata da Nicoletta Amadio, figlia del regista Silvio Amadio (1926-1995).
Nicoletta aveva già preso parte ad un altro film diretto dal padre ed interpretato da Gloria Guida: La minorenne.
In seguito la figlia del regista avrebbe poi chiuso la sua esperienza cinematografica con un altra partecipazione in un film di Benigni: Tu mi turbi (1983)