Riderà! (Cuore matto) - Film (1967)

Solido musicarello con Little Tony, aspirante pilota di formula 3 dall'ugola d'oro, che sciorina i suoi cavalli di battaglia fra prevedibili vicende. Di grande culto spaghettistico per la scena sul set di un sequel di Django, con Sergio Corbucci che chiama la pausa dicendo "dopo giriamo il taglio del naso"... Bravi Amendola e Lionello ("poeta beat e capellone"), insopportabile Lucio Flauto. Solo in un musicarello si può preferire la scipita Solinas alla figona Sanders!

Mediocre musicarello interpretato da un Little Tony poco ispirato (anche se le canzoni, "Riderà" su tutte, sono bellissime). Il fatto è che la storia è simile a troppe altre di quel periodo e Corbucci dirige senza impegnarsi più di tanto. Il cast poi non è granché. A parte il protagonista, si salvano solamente Amendola, Vianello e Lionello. Il resto è da dimenticare. Apparizione fulminante di Jimmy il Fenomeno.

Parata di canzoni di Little Tony che lo vede aspirante pilota automobilistico e fidanzato con la bella Marisa Solinas. Simpatiche caratterizzazioni del timido Lionello, del logorroico Flauto e del furbastro Amendola (ma ci sono anche Vianello, Copleston, la Sini, Marchetti, la Campori…), così come i riferimenti al nostro cinema d’epoca: il western, Fellini (qui chiamato “Felloni”), le attrici vanesie (Sanders) e le “genericate”.

Classica storiella da musicarello, con l'aggravante della scopiazzatura (in peggio) dell'impianto di un antesignano del genere come L'amore nasce a Roma con Claudio Villa. In questo caso, lo spiantato che fa la bohème con aspiranti pittore, poeta e attore, è Little Tony, passato da una carrozzeria alle grazie di una diva prima di approdare al successo. Florilegio di scemenze e battute e situazioni che non fanno ridere neanche con il solletico e che servono a supportare una hit parade di successi del cantante (quelli sì perlomeno piacevoli).

Musicarello assolutamente piacevole con belle canzoni e un buon cast che conta varie apparizioni anche interessanti (in primis Sergio Corbucci). Esilarante soprattutto Raimondo Vianello in versione detective, mentre va detto che Marisa Solinas era una ragazza davvero molto bella. Si segnala anche uno scatenatissimo Jimmy il Fenomeno in azione sulle note di "Cuore matto"!

Film che si inserisce nella migliore tradizione del "musicarello" nostrano. Il compianto Little Tony è il garzone di un macellaio, cantante per hobby. La trama è ben poca cosa e gli unici momenti degni di nota sono ovviamente quelli musicali più alcune gag estemporanee affidate ai caratteristi come Vianello. Può piacere, ma il cinema sta da un'altra parte.

Non uno dei peggiori musicarelli. Sergio Corbucci riesce a tenere tutto sotto controllo, evitando sbandate (non automobilistiche) verso territori di amori piagnucolosi o romanticismi melensi. Little Tony fa praticamente se stesso e lo fa bene, il resto del variegato cast dà il suo apporto dignitosamente e alla fine ci si diverte ragionevolmente. Sempre belle le canzoni.

Musicarello in stile anni 60 quando tutti eravamo più buoni e tranquilli. Il film non esiste ma del resto allora andavano tanto di moda i fotoromanzi. Storiella di bravi ragazzi e di amori semplici. Little Tony canta le sue canzoni esibendo il suo ciuffotto, Raimondo Vianello è un po' sprecato. Da notare la presenza di Lucio Flauto, che diventerà il conduttore di una nota emittente televisiva.

Nel suo genere, non di rado involontariamente comico, è un passatempo accettabile. Il merito va soprattutto al trio Lionello/Amendola/Flauto, che pur con battute e gag non proprio fulminanti, riescono a divertire. Stesso dicasi per il personaggio di Vianello, che si vede poco ma lascia il segno per la sua inconfondibile mimica e c'è posto perfino per un buffo cameo di Oriana "Fattacci" (così si chiama nel film). Little Tony canta i suoi cavalli di battaglia, due sono nel titolo, e recita dignitosamente.

Attorno a Little Tony viene costruito l'ennesimo musicarello, né il primo né l'ultimo, di cui sarà protagonista negli anni '60: si sentono praticamente tutte le sue canzoni di successo, che non risultano datate, anzi, anche grazie alla bella voce hanno una loro freschezza. Pretendere una trama coerente era forse troppo: parte simpaticamente con il quartetto di amici spiantati, ma dall'incontro con la simil-Ekberg inanella una serie di svolte completamente scombinate. Simpatico tutto il contorno di attori, specialmente Lionello; purtroppo utilizzato meno del previsto Vianello.