L'altra sporca ultima meta - Film (2005)

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L'altra sporca ultima meta
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The longest yard
Anno: 2005
Genere: commedia (colore)
Note: Remake dell'originale "Quella sporca ultima meta" di Robert Aldrich.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nonostante il titolo diverso (ma solo in italiano, in originale è lo stesso) si tratta del remake di QUELLA SPORCA ULTIMA META, il classico di Aldrich in cui il personaggio di Adam Sandler era appannaggio del più adatto Burt Reynolds (qui in un un ruolo minore, quello del coach). Va comunque detto che Sandler, in un ruolo meno sbracato di quelli ricoperti di consueto, non si ritrova affatto male e, come ex quarterback a suo tempo indagato per una truffa legata alle scommesse di una partita, esibisce una recitazione dimessa, pronto a riacquistare verve quando serve. Lo si capisce già nella breve parte precedente a quella carceraria,...Leggi tutto in cui si raccontano i motivi per cui verrà arrestato: stanco di essere vessato dalla bella e ricca fidanzata, le distrugge la preziosa Bentley in un crash con la polizia mentre guida da sbronzo. Spedito diretto in un grosso penitenziario, viene subito costretto dall'odiosissimo direttore (Cromwell) ad allenare una squadra di galeotti disperata, costituita con il solo compito di perdere dando fiducia a quella "vera" composta dai secondini e destinata a sfide più importanti. Quasi tutti a digiuno di football americano, i galeotti verranno convinti a impararlo facendo loro capire che assalendo in partita i loro carcerieri potranno sfogare legalmente l'ovvio rancore covato nei confronti di chi quotidianamente li maltratta. Così, ad una prima parte in cui sostanzialmente conosciamo i protagonisti con i loro caratteri, ne segue una seconda in cui si sviluppa il match, interminabile proprio come nel film originale. Chi ama lo sport in questione potrà divertirsi, gl altri meno e non si può dire che anche le fasi in carcere siano poi così divertenti. Per quanto più sbilanciato verso la commedia, nemmeno il remake lo è del tutto, rifugiandosi in stereotipi e banalità che non lo rendono certo memorabile e anzi, ne fanno un rifacimento particolarmente superfluo. Peter Segal non dirige male, tutt'altro; riesce al contrario a mantenere vivo il racconto, orchestra le scene d'azione con notevole abilità (pur se il finale manca dell'enfasi necessaria), Sandler come detto sa controllarsi con bravura e Reynolds omaggia con garbo l'originale, ma manca del tutto il gusto nella caratterizzazione dei personaggi, l'ironia e l'umorismo sono accennati senza la giusta convinzione e non sono certo di prima qualità, la morale immancabile viene ammansita in modo troppo elementare e il film, in poche parole, non ha alcuno spessore. Prevedibile in ogni suo sviluppo, sembra il tipico prodotto preconfezionato a cui difetta l'anima. Trascurabile, quindi, a dispetto dell'onorevole confezione. Cameo del solito Rob Schneider tra il pubblico della partita.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/01/07 DAL BENEMERITO FLAZICH POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/08/15
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Flazich 9/01/07 01:24 - 667 commenti

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Sostenuto da un'ottima colonna sonora zeppa di vere e proprie chicche, il film in sè non vuole avere troppo pretese e Adam Sandler si rivela attore che sa fare il suo lavoro. Dispiace solo per il campionario umano carcerario stereotipato, lontano anni luce dalla realtà. Ma, si sa, questa è Hollywood. Momento memorabile del film è quando appare Burt Reynolds all'orizzonte. Più di un cameo, nel film aiuta Sandler nell'ardua impresa di battere la squadra di football dei secondini.

Magnetti 23/03/07 16:19 - 1103 commenti

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Il pregio di questo film è tutto nel duo Adam Sandler e Chris Rock che con la loro comicità demenziale e tutt'altro che stupida ci intrattengono nell'omaggio a "Quella sporca e ultima meta". Veramente spassosi i carcerati che partecipano al programma di football della prigione, alcuni dei quali impressionanti: il gigante messicano, il gigante di colore ritardato, il nero che spaccia hamburgher etc. Divertente la scena iniziale della distruzione della Bentley, con Sandler scatenato.

Galbo 8/09/08 06:38 - 12372 commenti

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Remake della famosa pellicola di Robert Aldrich, è un film che intrattiene piacevolmente pur non essendo un capolavoro ed inferiore qualitativamente all'originale. Pur vivendo di stereotipi, legati soprattutto all’ambiente carcerario, il film appare ben fatto, girato con ritmo discreto (e con il sottofondo di un’efficace colonna sonora) e sostenuto da un gruppo di validi professionisti tra i quali si distinguono i veterani Reynolds e Cromwell.

Pigro 14/09/08 10:18 - 9624 commenti

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Detenuto ex campione di football è incaricato di formare una squadra di carcerati che si dovrà battere con i secondini. Non c’è mezza idea originale e gustosa, solo piccole trovate prevedibili; ma perlomeno non ci sono volgarità e idiozie. Dunque si naviga su una sostanziale mediocrità, che mette insieme un Sandler ben misurato, un’immagine del carcere tra il grottesco e il surreale, il classico allenamento con la classica (e lunga) partita da vincere... Insomma, si può vedere se non si ha altro da fare.

Daniela 27/01/09 08:12 - 12606 commenti

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L'originale è stato uno dei miti della mia adolescenza cinematografica, per cui non senza remore e pregiudizi ho affrontato la visione di questo remake. Però, lo ammetto, lasciando da parte ogni improponibile confronto, il film non è male, si segue volentieri e alcune figure di carcerati sono divertenti. Il tono è grottesco ma senza essere volgare e persino Sandler, altrove odioso, appare abbastanza misurato, mentre la presenza di Burt Reynolds fa scattare l'effetto nostalgia. In definitiva, una commedia superiore alle (scarse) attese.

Puppigallo 17/06/09 22:33 - 5251 commenti

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La classica, allegra cavolata leggera come una modella anoressica. Purtroppo però, regge solo per un tempo e poi tutto svacca e diventa ripetitivo, con l'aggravante della moraluccia. Peccato, perchè per i primi 45 minuti ci si diverte a vedere la fauna galeotta, che svaria dai fuori di testa (il gigantone), ai super fessi (Hamburger), ai dementi (il grosso nero, tardo e analfabeta: "Vi ho rottuto il giocattolo"). Sandler se la cava piuttosto bene, almeno finchè la sceneggiatura lo sostiene, dopodichè naufraga con tutti gli altri. La partita è sì doverosa, ma scontata e troppo lunga.
MEMORABILE: Il detenuto esce di testa dopo che, durante l'allenamento, inciampa in uno pneumatico: "Ti credi meglio di me!? Sei solo una fottuta gomma!".

Rigoletto 18/06/12 18:33 - 1785 commenti

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Pur non avendo ben capito se Adam Sandler sia carne o pesce (e non lo dico nel senso della poliedricità) bisogna ammettere che nulla gli si può rimproverare in questo film: si prende tutta la scena relegando al solito ruolo di macchietta Chris Rock finché non viene affiancato dal grande vecchio Reynolds. Simpatico contributo alla riuscita del film lo stuolo di atleti di wrestling (tra cui le icone Steve Austin e Bill Godberg). Il film non è niente di che ma ispira simpatia, gode di un buon ritmo e si lascia vedere con piacere. Merita ***
MEMORABILE: Il reclutamento di Bill Goldberg nelle docce!

Mco 27/07/14 21:47 - 2323 commenti

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L'ex campione di football che tenta di formare una squadra che sia in grado di battere gli antagonisti della sorveglianza è impersonato da un ottimo Sandler, capace di riempire anche qualche spazio vuoto di sceneggiatura con le sue svariate espressioni. Lui e la ribalta di umanità che incontra nel carcere diventano motivo per gustare questo frizzante film che unisce senza snaturarli vari generi, pur restando legato al ricordo di Quella sporca ultima meta di Aldrich. Dinamico come il suo protagonista, mantiene le aspettative sino alla fine.
MEMORABILE: La partita a basket, tra cazzotti e gomitate.

Furetto60 18/06/15 09:10 - 1192 commenti

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Questo remake in versione commedia di Quella sporca ultima meta propone nel cast varie presenze “nobili” di sportivi professionisti (che danno l’idea di essersi divertiti). Le situazioni sono quindi più che prevedibili con prevalenza di situazioni comiche e personaggi stereotipati, però il film funziona e si trascorre un’oretta in leggerezza, senza tante pretese.
MEMORABILE: La sfida uno contro uno a basket.

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