Putiferio va alla guerra - Film d'animazione (1968)

Putiferio va alla guerra
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1968
Genere: animazione (colore)
Cast: (animazione)
Note: Tratto dal racconto "La guerriera nera" di Mario Chiereghin.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Rintanato nella sua casetta su di un albero ri-sistemata dagli amici per l'occasione, l'anziano gufo Puti Puti riceve i suoi nipotini provenienti da nazioni lontane per raccontar loro della "più piccola guerra del mondo" che lì si combatté tra "formichi" e formiche. Non semplicemente maschi contro femmine, in realtà, ma anche formiche rosse contro gialle, con le prime che agli ordini del perfido Trin Trin raggiunsero le seconde e le deportarono al loro villaggio (costruito all'interno di un elmetto nazista appoggiato al terreno!) per costringerle ad accudire i loro figlioletti appena nati. Le gialle – a differenza dei rossi – eran tutte uguali tranne una, Putiferio, la più giovane e ribelle,...Leggi tutto che in qualche modo riuscì a fuggire per cominciare un'avventura destinata a portarla dapprima in un mulino dove convinse le formiche che vi abitavano ad allearsi contro il nemico "maschio", successivamente a volare entro una bolla di sapone per tornare dalle sue parti. Realizzato dallo studio Gamma già responsabile di alcune animazioni per diversi titoli di testa e di molti caroselli ai quali il tratto immediatamente rimanda rendendosi facilmente riconoscibile, il film di Roberto Gavioli – tratto dal racconto "La guerriera nera" di Mario Chiereghin – si segnala fin da subito per un approccio tutt'altro che semplice, con un doppio binario narrativo diviso tra il passato (ricordato dal gufo) e il presente. Numerose trovate conservano un certo fascino ed esaltano la genuina inventiva degli autori, lontana dalla semplicità del cartoon tradizionale, mentre visivamente si nota l'originalità della proposta: i disegni associano la complessità di sfondi tratteggiati con gusto singolare alla semplicità un po' rozza - e non alla stessa altezza - dei personaggi (ma la difficile integrazione tra i due elementi è sempre stata una caratteristica comune alla gran parte dei cartoon). Nello specifico non pare particolarmente azzeccato il design della protagonista; meglio quello delle più caricaturali formiche rosse. Ci si sbizzarrisce in voli e salti, si tenta (con risultati discutibili) di lanciarsi nel surreale nella sequenza dell'incubo, si fa spazio a qualche momento musicale lasciando che in tre o quattro occasioni il film si trasformi in un musical vero e proprio (con Rita Pavone alla voce); per i colori si usano forti contrasti (il violetto predomina, negli sfondi), si sfrutta l'umorismo semplice tipico dei cartoni animati mescolandolo a spunti meno ingenui e a citazioni inattese (la diva che si esibisce al gran galà si chiama Lola Falena!). Colpiscono nell'incipit gli scenari di importanti città, poi quando ci si sposta a Valleserena si apprezzano comunque le caratteristiche ombre a matita che richiamano l'apparenza di preziosi sketch.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/02/17 DAL DAVINOTTI
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Caesars 30/03/20 10:53 - 3794 commenti

I gusti di Caesars

Discreto film di animazione dai tratti semplici e dalla realizzazione ben lontana dalla perfezione che i cartoons possono godere al giorno d'oggi. Lo spettacolo può essere sicuramente gradito dai più giovani, anche se alcune battute (ad esempio il nome della "stalette": Lola Falena) richiedono una non più verdissima età per essere apprezzate. Un po' disomogeneo (c'è un lungo prologo prima di entrare nella narrazione "primaria"), ha anche alcuni momenti superflui (l'incubo di Putiferio), ma sostanzialmente risulta abbastanza godibile.

Fauno 20/12/20 00:40 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

Conoscendo la fiaba ci si accorge della mole di tempo persa sulla festa di Novilunio e sull'arrivo dei gufetti a sentire la fiaba del nonno. Per il resto fanno morir dal ridere il fumetto di Gat-man e il sergente Fonmik, dalla voce mussoliniana e dall'imbranataggine totale (non ne fa una giusta!), ed è stravagante che per una volta siano i maschi a essere ordinati e ottimi guerrieri mentre le femmine son svogliate e scansafatiche (anche se si parla di formiche). Putiferio è talmente unica, per acume e logica, da suscitare incubi al torpore generale, quindi il suo nome è una parodia.
MEMORABILE: I fiammiferi-sci; L'attacco di Triplon; La palla al piede di Puti Puti; Il brano della Pavone sul "formichino"; L'acconciatura della formica cantante.

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  • Curiosità Caesars • 30/03/20 10:41
    Scrivano - 16812 interventi
    Il lungometraggio è stato restaurato in pellicola 35mm dalla Cineteca di Milano a partire dall’unico negativo originale esistente, donato da Roberto Gavioli. Il film è stato presentato nella sezione Fuori Concorso Eventi Speciali della 64ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2007) e vedibile previa registrazione qui.

    Fonte: il sito fumettologica.it