I vichinghi - Film (2014)

Filmaccio senza arte ne parte, dove l'unica nota positiva è data dal paesaggio scozzese, con le sue alte e imponenti scogliere (non abbastanza alte però per i vichinghi...). Il resto è urla, grugniti, dialoghi piuttosto pietosi e battaglie a suon di lame e frecce, che non aggiungono proprio nulla di nuovo, anzi, tendono a banalizzare tutto, o a esagerare, sconfinando nell'assurdo (il vecchio inammazzabile). Il finale poi, è da non credere, con una sorta di cattivo stile Terminator e un fantasalto.

Una sorta di cappa e spada ambientato in terra scozzese con l'aggiunta di presunti vichinghi (da qui il titolo). Naufragio iniziale e poi rapimenti, invocazioni agli dei, lotte e grida furiose per culminare con il liberatorio finale. Filmetto abbastanza banale e scontato in cui i bei paesaggi non riescono a salvare l'esilità del tutto. Personalmente trovo il titolo abbastanza fuorviante.

B-movie senza velleità che nulla ha a che spartire con l'omonimo film di Fleischer che a tutt'oggi rimane un cult avventuroso degli anni 50. Cast semisconosciuto e storia banalissima il contorno di questa "saga" sgangherata che fa più sorridere che altro. Come già detto da molti si salvano solo le ambientazioni. Senza considerare alcune scene da comiche involontarie come il bastione di pietra che si spacca a metà e crolla rovinosamente per un incendio. Ma nessuno ha spiegato al regista che le pietre non sono infiammabili?

Chi si aspetta una saga in stile “nibelungico” può tranquillamente evitare la visone di questo “c-movie” interpretato da attori (giustamente) sconosciuti, buoni al massimo per fiction televisive di terz’ordine. Sebbene nobilitata dagli splendidi paesaggi in cui si svolge, la storia è risibile e il film che si trasforma presto da epico in una sorta di horror mal fatto fallisce anche nelle parti d’azione che risultano realizzate in modo dilettantesco. La psicologia dei personaggi è risibile. Doppiaggio mediocre. Da evitare.

Braccia nerborute, barbe incolte, capelli corti per i cattivi e al vento per i buoni. Sguardi truci o seriosi (sempre per i cattivi e i buoni)... Insomma, tutto l'armamentario per un'avventura nelle cupe Highland scozzesi, dove vichinghi che pretendono di tenere issate le vele anche in mezzo a una tempesta, giustamente naufragano diventando climber di prima categoria. Film "fieramente coatto", ho letto da qualche parte: a parte il fieramente, mi è sembrata la giusta definizione per questo lavoro nemmeno di intrattenimento, vista la noia nascente.