Sarà il mio tipo? (e altri discorsi sull'amore) - Film (2014)

Sarà il mio tipo? (e altri discorsi sull'amore)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Pas son genre
Anno: 2014
Genere: commedia (colore)
Note: Soggetto tratto dal romanzo "Non il suo tipo" dello scrittore francese Philippe Vilain, pubblicato nel 2011.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Siamo ancora agli opposti che in amore si attraggono, ma in una delicata cornice da Alta Francia che ha una sua grazia e in cui la qualità è garantita soprattutto dalla sceneggiatura e dalla perfetta aderenza dei due protagonisti ai ruoli loro assegnati: Clément (Corbery), professore di filosofia e Jennifer (Dequenne), parrucchiera, s'incontrano quando lui viene trasferito controvoglia in un liceo di Arras, dove resta tre giorni alla settimana per rientrare ogni weekend nella sua adorata Parigi. Lì ha appena chiuso una relazione e lì lo trattengono soprattutto l'amore per la mondanità, le amicizie e l'altezzosa raffinatezza garantita dalla multiculturalità....Leggi tutto Jennifer appartiene a un mondo completamente diverso: ama il cinema da popcorn, la televisione, i libri solo se voluminosi e con una storia da raccontare, il karaoke... L'incontro è casuale: Clément decide di tagliarsi i capelli ma la scintilla ancora non scatta. E' solo in un secondo tempo che capisce quanto sia intrigato da quella donna semplice, vivace, dolce e insieme aggressiva; non bella, come dice lei stessa spiegando quanto l'aggettivo sia da utilizzare semmai per Naomi Campell o Carla Bruni, stimolando in lui l'accostamento alla Critica del Giudizio kantiana. L'attrazione nei confronti di una persona tanto diversa lo spinge ad attivare le leve della seduzione, ma la preda è meno facile da conquistare del previsto: semplice non è necessariamente sinonimo di ingenuo, e Jennifer mette in luce una bella personalità, stupendo Clément. Superata la fase dell'innamoramento, tuttavia, non sarà facile mantenere inalterato un sentimento tanto forte in una relazione che coinvolge due caratteri tanto diversi. Unicamente su questo si fonda il film (tratto da un romanzo), che però ricama sui dialoghi, sceglie le frasi giuste, imposta la vicenda con una delicatezza profondamente francese nell'approccio che ci permette di apprezzare ogni singolo scambio tra i due protagonisti, i quali di fatto annientano ogni altro personaggio (compreso il figlio di lei, affidato costantemente a una babysitter per i loro incontri e relegato ai margini della storia come quasi non esistesse). I due non accennano al loro passato se non incidentalmente, con lui sostanzialmente sopraffatto dall'esuberanza di lei, passivamente rinchiuso nel suo mondo di libri, citazioni e pensieri come in una fase di perenne apprendimento, di scoperta di una vita diversamente attiva che lo coinvolge pur non travolgendolo. Jennifer se ne accorge, non riesce a capire se Clément l'ama davvero e inevitabilmente il rapporto s'incrina, anche se non si capisce mai fino a che punto. E' in quest'ambiguità che il regista scava per indagare nell'animo umano affidandosi all'ottima espressività dei due attori. Nulla di eclatante, ed è inevitabile che il film possa spesso scoprirsi prigioniero di una banalità e prevedibilità stucchevoli; ma è aggraziato, piacevole da seguire quanto basta per garantire un ammiccante svolgimento da commedia rosa classica, mai troppo brillante ma sufficientemente spiritosa da farci comunque riflettere sull'ampia gamma di reazioni istintive e non dell'animo umano. Il finale aperto, preceduto ma una lunga performance di "I Will Survive" cantata da una Jennifer che disvela un veloce, imprevisto mutamento emozionale, sorprende senza stonare.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/05/15 DAL BENEMERITO LOU POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/05/21
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Lou 31/05/15 00:53 - 1121 commenti

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Storia d'amore impossibile tra il filosofo parigino Clement e la parrucchiera di provincia Jennifer, con eccesso di marcatura delle differenze di cultura dei due protagonisti (da una parte Kant, dall'altra il karaoke, lui che non ha la tv e lei patita di Jennifer Aniston), ma con una buona capacità di analisi delle dinamiche sentimentali e sociali. Molto ben calati nei ruoli i due attori protagonisti; in particolare Emilie Dequenne (scoperta dai Dardenne nel film Rosetta) si fa apprezzare per la sua freschezza e la sua spontanea esuberanza.

Bruce 3/06/15 10:29 - 1007 commenti

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Il filosofo parigino studia, insegna e scrive anche libri sull'amore, ma non ama. E' l'incontro con una ragazza di provincia forte, sincera, semplice e spontanea a cambiarlo. I poli opposti si attraggono e l'alchimia funziona, ma la paura che possa finire è tanta. Prezioso film francese sull'amore: credibile, spontaneo e diretto come la sua brava protagonista. Coinvolgente e ben strutturato, mai banale o noioso, con un intelligente uso delle parti musicali. Notevole!

Xamini 14/06/15 18:21 - 1254 commenti

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Non mi è chiaro cosa mi abbia colpito di questa commedia sentimentale; di per sé non dice niente di nuovo, né fa foggio di particolare tecnica narrativa. Ma il modo in cui sono tratteggiati i personaggi, la messa in scena dell'impossibilità, il miele del calore, o la sottile amarezza che in qualche tratto prevale sull'impianto centrale di commedia portando onestà al racconto, hanno contribuito a renderlo assai gustoso.

Saintgifts 3/08/15 16:54 - 4098 commenti

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Clement è un bravo professore di filosofia, sa trasmettere ai suoi allievi non solo nozioni sulla materia ma preziosi consigli di vita. Non sempre chi è un buon maestro è altrettanto bravo a mettere in pratica per se stesso il suo sapere; è così che Clement, prima o poi, si fa mettere alla porta dalle donne che si innamorano di lui. Film che pone molte domande e non dà risposte, fa della esagerazione il suo punto di forza (come l'imprevisto finale imposto da Jennifer, ennesimo interrogativo senza risposta). La vita ha le proprie regole.

Daniela 14/12/20 22:31 - 12673 commenti

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Professore di filosofia parigino trasferito suo malgrado in un liceo di provincia intreccia una relazione con una parrucchiera. All'inizio tutto bene, nonostante le grandi differenze di cultura e di gusti, ma poi l'amore passionale di lei entra in contrasto per l'atteggiamento distaccato di lui... Commedia sentimentale formalmente curata, interpretata con convinzione dalla solare Dequenne, ma troppo piena di stereotipi classisti per coinvolgere, appassionare o sorprendere. Neppure l'epilogo che pure vorrebbe essere anticonvenzionale riesce a imprimere un colpo di coda.
MEMORABILE: Le parentesi migliori: le esibizioni musicali al karaoke.

Markus 1/05/21 10:56 - 3690 commenti

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Lui un professore belloccio parigino col vizio della cultura, lei una sexy shampista con l’inciampo di essere "ragazza madre". Un amore attrattivo/mentale tra "dissimili" che la regia compone - senza troppa fantasia - nel freddo eppure seducente nord della Francia, ai confini col Belgio. Un film che ha la gran virtù di creare empatia tra spettatore e protagonisti, grazie e soprattutto agli ottimi Emilie Dequenne (la bellezza della porta accanto) e Loïc Corbery (col suo perenne sguardo da abete: c'è o ci fa?).

Galbo 2/05/21 07:13 - 12400 commenti

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Interessante commedia francese sulle “compatibilità“ amorose. Un professore di filosofia parigino in trasferta in provincia, si innamora di una parrucchiera. L’evento mette alla prova le attitudini amorose dei due personaggi dei quali la sceneggiatura indaga le relazioni (non solo amorose ma anche caratteriali) con un notevole acume, grazie a dialoghi ben scritti che evitano le verbosità. Complice una bella ambientazione e un'ottima prova dei due protagonisti (gli altri personaggi sono volutamente trascurabili), una commedia che diverte e fa riflettere.

Gottardi 10/05/21 09:42 - 396 commenti

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Filosofo trasferito da Parigi ad Arras, dove conosce parrucchiera entusiasta della vita. Sentimentale per nulla leggerino che propone interrogativi sul rapporto di coppia: fino a che punto l’attrazione reciproca può resistere alle differenze culturali e di interessi? Quanto contano le buone intenzioni, quanto le solitudini reciproche? Devono prevalere le predisposizioni personali o la capacità di plasmarsi sull’altro? Quanto di tutto questo può convivere e chiamarsi amore? Senza cali di tensione narrativa, ben calati gli interpreti, soprattutto intensissima la Dequenne.
MEMORABILE: La Dequenne che, mentre lui gli legge un libro colto, intona “Le boudin”, la marcia della Legione Straniera.

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