Sant'Elena, piccola isola - Film (1943)

Sant'Elena, piccola isola
MMJ Davinotti jr
Anno: 1943
Genere: biografico (bianco e nero)
Note: Aka "Napoleone a Sant'Elena". Il film racconta gli ultimi sei anni di vita di Napoleone Bonaparte (dal 1815 al 1821), sull'isola di Sant'Elena. Umberto Scarpelli è accreditato come "collaboratore alla regia".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La prima cosa che colpisce, in questa ricostruzione degli ultimi sei anni di vita di Napoleone vissuti sull'isola di Sant'Elena (al largo delle coste sudafricane), è la differenza d'età tra modello e interprete: Ruggero Ruggeri, che dà volto e voce all'Imperatore, ha già settant'anni suonati quando invece dovrebbe averne al massimo 51 (quanti cioè ne aveva Napoleone il 5 maggio 1821, giorno della sua morte); una differenza che si avverte, in chi conosce la storia. Diciamo che la stanchezza sul viso dell'Imperatore traspare tutta... Un'isola dal clima difficile (vento, nebbia, piogge), che ha condotto il suo più illustre ospite a una morte prematura, vessato dalla non proprio accondiscendente carattere...Leggi tutto del suo carceriere designato Hudson Lowe (Lamberto Picasso). Il governatore, giunto sull'isola nel 1816, intrattenne, si sa, rapporti conflittuali con Napoleone (come riportato anche dai memoriali scritti lì da quest'ultimo) e i frequenti botta e risposta tra i due (anche indiretti) stanno al centro del film di Renato Simoni (aiutato dal collaboratore Umberto Scarpelli). La ricostruzione della casa di Longwood (grazie anche alla sapiente fotografia di Mario Bava) è ottima, il clima probabilmente vicino a quello che si respirava al tempo e la sentita prova di Ruggeri restituisce correttamente quelli che dovevano essere gli ultimi pensieri di Napoleone. Si percepiscono la statura del leader, il carisma che ancora gli permetteva di farsi amare dai fedelissimi che fin lì l'avevan seguito. Ad organizzare la sorveglianza della casa ci pensa un allora giovanissimo Alberto Sordi (giusto un paio di brevi pose non accreditate, con il trucco agli occhi), che dà le istruzioni per le sentinelle e illustra la procedura da tenere giorno per giorno. Biograficamente quindi un film corretto, che coinvolge più per l'importanza storica del momento analizzato che non per la realizzazione, troppo scolastica e in fondo poco movimentata, data la scarsezza di spunti offerti. Ci sono gli incontri dell'Imperatore con i suoi uomini, con le contesse, con il medico curante, le riflessioni sulla sua amara condizione (anche fisica) all'insegna di una rassegnazione ineludibile, lontana dagli antichi fasti; nella prima parte anche le reazioni divertite dei “vicini di casa”. Un film insomma più interessante che piacevole, ma recitato con mestiere e a suo modo intenso, con un finale che cerca di ricalcare con attenzione la storia fino alle ultime parole sul letto di morte, dedicate dal grande condottiero alle sue armate in uno stato quasi delirante.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/03/15 DAL DAVINOTTI
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