Ricorda molto Meliés, questo corto (circa due minuti) di Gaston Velle. Inquadratura fissa su un palcoscenico, sul quale una maga crea, libera e riprende piccioni bianchi (protagonisti poi di vari decenni di magìe). Nella seconda parte, con una sorta di inversione uomo(donna)/volatile, sono chiari i trucchi di Segundo de Chomón. Nulla di indimenticabile, però, perchè si tratta di un meccanismo trito, già visto e rivisto, che lo stesso Méliès ha sfruttato un numero elevatissimo di volte; inoltre i trucchi di Segundo de Chomón qui non vanno oltre il minimo sindacale.
La fata delle colombe raccoglie i suoi uccelli sul trespolo e li trasforma in piume svolazzanti. Voliamo (è il caso di dirlo) un po’ basso, con un cortometraggio che mette insieme tre “meraviglie” poco eccitanti: il gioco dell’illusionista con i piccioni, il trucco cinematografico (tutt’altro che strabiliante) che li polverizza, i lunghi inchini della fata trasformata in pavone che fa la ruota. Come per altre occasioni, i colori danno un minimo di interesse in più. Trascurabile.
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