Urla di mezzanotte - Film (1988)

Urla di mezzanotte

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dietro una pagina di canonico splendore da superproduzione americana HEART OF MIDNIGHT (il titolo originale gioca sul nome del night in cui si svolge l'azione, appunto il Midnight) denota una carenza creativa avvilente: Matthew Chapman, che qui non sfoggia gran doti, pesca a piene mani dal Kubrick di SHINING (per l'ambientazione, la follia del protagonista) e dal David Lynch di TWIN PEAKS (la fotografia, l'uso delle musiche...), ma la mancanza di una propria personalità e uno scarso senso del ritmo lo portano a dirigere un film statico, ripetitivo, che non trova in Jennifer Jason...Leggi tutto Leigh una protagonista capace di sorreggere da sola il peso di un’opera lenta, carica di allusioni e metafore fuori luogo, priva di senso logico e perdipiù penalizzata da una sceneggiatura fintamente originale, in realtà ricettacolo di banalità senza capo né coda. HEART OF MIDNIGHT è il tipico prodotto americano costruito a tavolino per catturare l'attenzione con una confezione scintillante, un paio di attori conosciuti (Peter Coyote è uno specialista in questo campo, poi ci sono Steve Buscemi, Brenda Vaccaro...), una spruzzata di mistero, un paio di colpi di scena, un finale confuso ma intrigante. Purtroppo in America di film simili ne escono a dozzine ogni anno e trovarne uno capace di elevarsi dalla media diventa impresa sempre più difficile. Si apprezza una certa professionalità nella confezione, ma ad esempio dispiace veder sprecate le belle musiche del compositore greco Yanni. Preparatevi al solito trauma infantile, dunque, alle crisi psicologiche, alle “presenze” di fantasmi che aprono porte e svitano chiodi. Si ricomincia.

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Homesick 7/03/09 11:29 - 5737 commenti

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Più che sufficiente thriller diviso tra psicanalisi, traumi, ampie citazioni da Shining (i rossi corridoi, la soggettiva della bicicletta, il sangue, le stanze dell’enorme e tetro nigh-club abbandonato) e con un tocco di snuff finale. La sessuofoba ed esaurita Jason Leigh è perfetta per la parte (come lo sarebbe stata Mimsy Farmer un quindicennio prima), al pari dell’ambiguo Coyote; tra i ruoli minori, Frank Stallone come poliziotto con scarsa vocazione e il teppista stupratore Buscemi.

Tomastich 21/11/09 11:59 - 1255 commenti

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Un film decadente come aura, raffazzonato come soggetto, ma tremendamente affascinante: è solo questo, "Urla di mezzanotte". Un pout-pour-ri di Ken Russel (China Blue), Kubrick (Shining), Dario Argento (soprattutto per le trovate scenografiche) e molta neo-pop art anni '80. La povera J.J. Leigh, tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei '90, era perfetta in questi ruoli di psycho-lady traumatizzata, mentre Coyote è sempre enigmatico e Frank Stallone semplicemente spiazzante (e geniale). Solo per gli aficionados di certe visioni tronfie e off.

Cotola 25/04/14 01:59 - 9055 commenti

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Thriller con buone lusinghe di partenza ma che alla fine non mantiene ciò che promette: solo a sprazzi riesce ad interessare e presenta pochi momenti riusciti. Eppure Chapman ci prova ad intraprendere sentieri meno battuti del genere thriller con risultati altalentanti e non certo entusiasmanti. Gli spunti onirici e la rappresentazione del disagio mentale sono le parti migliori del film. Quando poi si va più nel concreto, iniziano invece i dolori: e la parte finale con tanto di spiegazione sa un po' troppo d'accatto, oltre che di già visto, per non irritare lo spettatore.

Nicola81 11/03/18 21:52 - 2862 commenti

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Ambizioso e citazionista thriller parapsicologico di non facile valutazione. Se da un lato sono innegabili la professionalità della confezione, la prova complessivamente buona del cast (la Leigh per ruoli ruoli come questo era nata) e alcuni momenti di tensione, dall'altro bisogna ammettere che il film vine appesantito da qualche lungaggine di troppo, salvo diventare improvvisamente sbrigativo al momento di tirare le somme. Le buone intenzioni sono evidenti, ma il risultato è abbastanza altalenante. Discrete le musiche di Yanni.
MEMORABILE: La Leigh che parla da sola; Gli echi delle risate; Il tentato stupro.

Max dembo 30/10/23 23:26 - 427 commenti

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Peccato, lo stile ci sarebbe, l'atmosfera anche, così come una certa coerenza di decor e impianto stilistico-fotografico postmoderno e una buona interprete come la Jason Leigh; mancano però una sceneggiatura e una storia accettabili, oltre che snodi e risvolti narrativi minimamente credibili. Dopo quaranta minuti, infatti, la pellicola prende una chiave tale, con personaggi che entrano ed escono e dialoghi assurdi per potere essere veri. Un bell'involucro, dalla bella confezione, la buona regia di Chapman, ma vuoto.
MEMORABILE: La buona colonna sonora di Yanni, senza essere nulla di speciale, non al meglio utilizzata nella sua azzeccata malinconia; Frank Stallone decisivo.

Teddy 2/03/24 04:14 - 833 commenti

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Il film barcolla così come la mente delle sua protagonista, un’allucinatissima Jennifer Jason Leigh sovrastata dall’ipertrofia registica e da un ridondante accumulo psicologico. Cattura comunque l'interesse malgrado snodi narrativi random grazie all’uso scenografico che si rivela una perpetua simbolizzazione straripante di luci, teatralità e decadenza. Femmineo.

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  • Homevideo Digital • 21/09/23 12:36
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