Babycall - Film (2011)

Babycall
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/03/12 DAL BENEMERITO SCHRAMM
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Schramm 22/03/12 14:38 - 3495 commenti

I gusti di Schramm

Di mamma non ce n'è una sola e la mamma non è sempre la mamma, quando l'amata genitrice del terzo piano è in perenne stato confusionario-allucinatorio, crede che tutti tramino contro di lei, soffre di derealizzazione, ha seri vuoti mnemonici e deve difendere dal mondo intero un figlio che parla con un suo doppleganger. Un paio di scene marcano la diversità e la Rapace ben adempie a un ruolo degno del suo cognome, ma non basta a scongiurare il deja-vu. Bisognerebbe avere il coraggio di smetterla di sfornare balocchi simili in funzione di un twist snasabile già dal prologo, anzi grazie a esso.

Daniela 13/09/12 07:37 - 12673 commenti

I gusti di Daniela

Giovane donna in fuga dal marito violento va a vivere col figlioletto in un anonimo casermone di periferia, ma gli assistenti sociali che seguono il suo caso iniziano a dubitare della sua versione dei fatti e lei diventa sempre più paranoica... Thriller norvegese che punta tutto sulla rivelazione finale, ma gioca male le sue carte: da una parte le mostra troppo presto, dall'altra bara spudoratamente. Così lo spettatore, invece di essere sorpreso e/o spiazzato, si sente preso per i fondelli, mentre per funzionare i sesti devono avere senso. Non male la Rapace, discreta la confezione.

Cotola 28/09/12 23:15 - 9058 commenti

I gusti di Cotola

E' ancora possibile stupirsi per film che presentano finali del genere? No davvero: non è certo necessario avere il sesto senso per capire come si dipanerà la matassa. Ci si stupisce invece che qualcuno abbia il coraggio di virare verso il terzo piano e che si continuino a perpetuare trucchetti del genere ai danni dello spettatore che non pare darvi troppo peso. Detto ciò la pellicola vola basso ma non del tutto. Evita effettacci e scene madri, spaventi a buon mercato ed effetti gore tanto inutili quanto gratuiti. Ritmi molto blandi e scarsa la tensione. Tra il filmaccio e la mediocrità.

Gestarsh99 9/10/12 16:59 - 1395 commenti

I gusti di Gestarsh99

Va detto, i thriller psicologici moderni - quelli che spignattano tra vivi non vivi, morti non morti e apparenze fuorvianti - hanno raggiunto una tale soglia di inverosimiglianza da pretendere di giustificare qualsiasi pastone stufato in casseruola. Se non si è Lynch e non si dispone di genialità affabulatoria nè di capacità di astrazione visionaria ma si è solo dei semplici portaborse di Shyamalan, allora è meglio desistere e ritirarsi in religioso silenzio. C'è da mettere sul serio la testa sotto il cuscino dalla vergogna, tant'è gratuito, scollegato e incoerente il senso complessivo di questa nordicata anura e acefala.
MEMORABILE: Il laghetto/parcheggio...

Mutaforme 20/01/16 14:49 - 417 commenti

I gusti di Mutaforme

Thriller psicologico, dramma interiore di una madre esasperata. Arriva dalla fredda Norvegia questo film intenso e angosciante, che sembra proporsi come un banale horror ma che nasconde i segreti di una vita distrutta. Buona l'interpretazione di Noomi Rapace, attorno alla quale ruota tutto il film, ma prezioso anche il contributo del più rasssicurante Kristoffer Joner.

Buiomega71 24/02/18 00:44 - 2914 commenti

I gusti di Buiomega71

Immerso in un desolante grigiore tipicamente scandinavo (l'avvilente palazzone impersonale, la fredezza della scuola, l'inospitalità dei corridoi vuoti e raggelanti), tra tocchi fiabeschi (il bosco con il laghetto) e stati di allucinazione progressiva (il babycall, il parcheggio, il viscido assistente sociale, le forbiciate splatter), reminiscenze polanskiane con atmosfere asettiche cronenberghiane e spizzichi di Dark water. Lento nell'andatura, con scelte discutibili (la madre morente) ma pervaso da un notevole pessimismo di fondo. Sconsigliato a chi soffre di depressione.
MEMORABILE: La Rapace in perenne stato confusionale: sull'autobus, fuori dalla scuola, nel bosco; I lividi sul corpo del bambino: "Non sono miei"; I 50 metri.

Lupus73 11/07/20 16:05 - 1498 commenti

I gusti di Lupus73

Una madre si trasferisce a un indirizzo segreto con il figlioletto, per sfuggire ai maltrattamenti del padre. Cinema tipicamente scandinavo contraddistinto dalla usuale "gioia" che straborda da tutti i pori, algido nella fotografia e nella sceneggiatura, un'inesorabile macchina di pessimismo cosmico che viaggia sul sottile limite tra realtà, visionarietà della madre e, probabilmente, contatto con l'aldilà, configurandosi in parte come ghost story (con twistone finale che ne cambia la lettura). Siamo a metà tra dramma (nel vero senso della parola) e horror. Straordinaria la Rapace.

Anthonyvm 3/03/21 15:38 - 5708 commenti

I gusti di Anthonyvm

Incubo materno sospeso fra il dramma psicologico di matrice polanskiana e la ghost-story a sfondo infantile, enigmatico e inquietante finché somma suggestioni terrifiche (i lamenti del babycall, il misterioso amichetto del figlio) ed eventi marginali che ne corroborano la cupezza contestuale (la madre morente del commesso, le attenzioni del viscido assistente sociale). Dispiace però che il finale metta sin troppo ordine nella matassa angosciosa, finendo per dare risposte scontate a domande perlopiù retoriche. Molto buona la prova della Rapace di Uomini che odiano le donne e seguiti.
MEMORABILE: Il claustrofobico complesso residenziale; L'annegamento del bambino nel lago; Le ecchimosi sul corpo del figlio; L'utilizzo improprio delle forbici.

Alex75 31/10/23 19:04 - 881 commenti

I gusti di Alex75

Psicodramma che unisce ossessioni materne a riflessioni sulla fallacia dei ricordi e sulla labilità del confine tra realtà e immaginazione in una mente disturbata, reso ancora più cupo da un’ambientazione scandinava asettica e al tempo stesso squallida. La vicenda coinvolge anche grazie a una Noomi Rapace perennemente impaurita e allucinata, ma scade nella seconda parte, quando Sletaune scopre piuttosto maldestramente le carte, incanalando il tutto verso un finale che vorrebbe disorientare ma che lascia solo perplessità. Nonostante questi limiti, il tema rimane intrigante.
MEMORABILE: L’invadenza degli assistenti sociali; "Non sono miei" (Anders a proposito dei lividi sul suo corpo); Gli incontri tra Anna e Helge.

Stig R. Amdam HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina BattleSpazio vuotoLocandina The quake - Il terremoto del secoloSpazio vuotoLocandina Battle: FreestyleSpazio vuotoLocandina Leave
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Schramm • 25/03/12 16:51
    Scrivano - 7694 interventi
    se sì, la trama è abbastanza differente. di simile c'è solo il titolo.
  • Discussione Raremirko • 25/03/12 20:57
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Con un titolo molto simile c'è anche un discreto tv movie sai schramm?

    Questo?

    https://www.davinotti.com/index.php?f=24014



    si, bravissimo, come hai fatto?
  • Discussione Buiomega71 • 25/03/12 21:00
    Consigliere - 26027 interventi
    Ho fatto 2+2.

    Siccome ho la vhs della Cic (che però si intitola Brividi di paura) ho fatto l'equazione Baby Call e Baby Monitor...et voilà.
  • Discussione Raremirko • 26/03/12 22:44
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Ho fatto 2+2.

    Siccome ho la vhs della Cic (che però si intitola Brividi di paura) ho fatto l'equazione Baby Call e Baby Monitor...et voilà.


    hai la vhs di baby monitor?

    dove l'hai trovata?
  • Discussione Buiomega71 • 26/03/12 23:17
    Consigliere - 26027 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Ho fatto 2+2.

    Siccome ho la vhs della Cic (che però si intitola Brividi di paura) ho fatto l'equazione Baby Call e Baby Monitor...et voilà.


    hai la vhs di baby monitor?

    dove l'hai trovata?


    E un bel pò che c'è l'ho sinceramente.

    Da una videoteca che svendeva, label Cic video/Universal.
  • Discussione Raremirko • 27/03/12 20:24
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Ho fatto 2+2.

    Siccome ho la vhs della Cic (che però si intitola Brividi di paura) ho fatto l'equazione Baby Call e Baby Monitor...et voilà.


    hai la vhs di baby monitor?

    dove l'hai trovata?


    E un bel pò che c'è l'ho sinceramente.

    Da una videoteca che svendeva, label Cic video/Universal.



    carino come tv movie cmq, no?
  • Discussione Buiomega71 • 27/03/12 20:51
    Consigliere - 26027 interventi
    Lo ricordo poco, ma non mi era dispiaciuto in effetti...
  • Homevideo Buiomega71 • 17/11/12 18:44
    Consigliere - 26027 interventi
    Disponibile in dvd Cecchi Gori dal 22/01/2013

    http://areafilm.virtual-shops.it/articolo.aspx?width=120&codice=VD0000087553U
  • Discussione Buiomega71 • 24/02/18 09:57
    Consigliere - 26027 interventi
    Quello che mette davvero più a disagio sono la fredezza e la deprimente atmosfera che impregna la pellicola, quintessenza di disagio e solitudine.

    Dai casermoni squallidi e inospitali della glaciale periferia di Oslo, all'alienante scuola elementare, ai corridoi e ai garage sotterranei (che per frigida e scostante algidità rimandano al primo Cronenberg), agli appartamenti disadorni e impersonali.

    Prima di tutto colpisce questo in BabyCall, un gelido manto pessimista tipicamente scandinavo, allegro come un cancro, divertente come un incidente stradale, per la serie mai una gioia dalle parti di Lars

    Poi c'è il film, che è lentissimo nei suoi gesti quotidiani, nel deambulare di una Noomi Rapace tra autobus, negozi Expert, boschi e boschetti, laghi, laghetti e parcheggi, divorata dalla paranoia e dall'apprensione schizofrenica per il figlioletto, che si deve districare tra mariti violenti (solo nominati), strani amichetti del figlio, assistenti sociali schifosetti e molestatori, babycall che trasmettono grida di dolore e disperazione, annegamenti e forbiciate splatter-sullo stile di Images-, fino alle estreme conseguenze.

    Che si mangi la foglia a metà film (o anche prima) e forse colpa dell'ormai abusata formula SPOILER da Presenze in sù, fino ad arrivare a Goodnight Mommy FINE SPOILER, e il tutto sembra un pò confuso tra realtà e stati di allucinazione (ma quella del laghetto/parcheggio è un bel pezzo di cinema visionario e instabile, il bosco fatato in mezzo alla frustrazione metropolitana/mentale, che sarà palcoscenico di infanticidi), dove, in dirittura d'arrivo, Sletaune ti arriva con due twist finali (il primo abbastanza intuibile, il secondo molto meno, che regala al film quel retrogusto "malato" e doloroso, dove schegge di lancinante realtà si mischiano con l'immaginazione di una mente ormai in totale corto circuito)

    Non tutto fila liscio narrativamente (l'inutile parentesi della madre morente del timido amico di Anna) e qualche sforata nella monotonia si fà sentire, ma è l'involucro alienante che emerge, come la Berlino di Possession o la New York di Dark Water, di cui la Oslo di Sletaune non ha nulla da invidiare, così come una madre che perde il contatto con la realà che la circonda, parente non troppo lontana della Adjani zulawskiana (che guarda caso condivide lo stesso nome) e dalla Connelly sallesiana alle prese con i fantasmi e le acque putride (anche in BabyCall l'acqua è un elemento predominante)

    Pugno in faccia la scena di apertura iniziale (che chiude il cerchio), nella drastica scelta polanskiana finale.

    Sconsigliato a chi soffre di crisi depressive

    Anna, dov'è Anders?
    Ultima modifica: 25/02/18 22:55 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 24/02/18 10:05
    Consigliere - 26027 interventi
    Buono il dvd edito da Cecchi Gori

    Formato: 2.40:1

    Audio: italiano (5.1), norvegese (5.1)

    Sottotitoli: italiano e italiano per non udenti

    Come extra solo il trailer

    Durata effettiva: 1h, 32m e 15s