Drammone che ha come sfondo la II guerra punica, il cui valore è più di tipo storico che cinematografico. Storicamente parlando, infatti, è uno dei film più importanti del cinema italiano. Le didascalie furono scritte da Gabriele D’Annunzio ed oggi risultano invecchiate, decadenti ed eccessivamente roboanti, così come pure la storia con eccessi enfatici e melodrammatici che lo rendono piuttosto pesante. Il meglio sono le costosissime scenografie e va detto che alcune scene risultano ancora oggi spettacolari.
Epico, con scene di massa indimenticabili, dispendio di energie, soldi e estro creativo. Risultato finale: poco coinvolgente. La tecnica usata da Pastrone di utilizzare un carrello da lui perfezionato per dare profondità al campo, rende il film "distaccato" dallo spettatore, penalizzando i primissimi piani, che in verità non sono pervenuti. Tra gli attori, il grande Bartolomeo Pagano interpreta Maciste e sarà l'unico ad essere ricordato, dando la stura ad una progenie di Macistini. Didascalie "vergate" dal Vate.
Il padre di tutti i kolossal. Dopo L'inferno, girato tre anni prima, uno dei classici di riferimento per lo studio dell'evoluzione del cinema. Ha richiesto un notevole sforzo produttivo per una messinscena di grande imponenza, con una suggestiva ambientazione storica che costituisce il pretesto per diverse invenzioni visive che non passano inosservate. Le sofisticate didascalie dannunziane appaiono oggi arcaiche, ma non si può negare il quid artistico-culturale che lo scrittore ha dato alla scrittura del film. Spettacolare l'Etna in eruzione. ***½
I parallelismi fra gli scontri Roma-Cartagine nel III secolo a.C. e la spinta espansionistica dell’Italia alla vigilia della guerra di Libia sono di immediata evidenza, ma l’opera di Pastrone riveste un’importanza epocale nella genesi del kolossal per lo stretto rapporto tra mito e storia ed amore e avventura, le scenografie imponenti, la spettacolarità delle scene di massa e, soprattutto, per il “Maciste” di Bartolomeo Pagano, protogono di tutti i giganti buoni che affolleranno i peplum dei decenni a venire. Aulico e reboante, come le didascalie di D’Annunzio.
MEMORABILE: Il tempio di Moloch; Annibale che valica le Alpi.
Maestoso, epico, drammatico, ma soprattutto il primo vero grande film della storia del cinema, costruito con una narrazione sorprendente, ricco di invenzioni tecniche che hanno dettato una volta per tutte quella sintassi cinematografica che funziona tuttora. Insomma, un mito in tutti i sensi. Perfino la storia della bimba che passa attraverso mille mani sullo sfondo della guerra punica ha un che di avvincente. Molte le scene madri indimenticabili, condotte tra straordinario senso spettacolare, introspezione e folgorante visionarietà.
Come si dice in questi casi, cento anni e non sentirli. Il film di Pastrone rimane un'opera visivamente maestosa, capace di affascinare oggi come ieri, grazie alle splendide scenografie e alla fotografia abilissima del mitico de Chomon. Le recitazioni son generalmente piuttosto teatrali, specie nella lunghissima scena finale di morte, ma le interpretazioni della Manzini e di Pagano rimangono impresse. Della storia effettiva di Cabiria rimane poco nella memoria, ma resta il grandissimo lavoro del cinema italiano dell'epoca.
Si nota il notevole (e inedito) sforzo produttivo, si nota la volontà di realizzare qualcosa che vada oltre, si nota un'indubbia innovatività stilistica e una certa abilità narrativa, ma il film, rivoluzionario per l'epoca, suscita oggi più tenerezza che emozione, a partire dalle movenze dei suoi attori fino alle celeberrime e pomposissime didascalie (pare, ma c'è chi smentisce) dannunziane. Il divertimento, anche (o soprattutto) involontario, non manca, ma la lunga durata lo rende comunque una discreta mattonata.
Un film che magari è visto da gran parte delle persone come un mattone dell'età della pietra (ha più di un secolo), ma per le sue innovazioni rappresenta una delle pietre miliari del cinema italiano e mondiale. A chi è appassionato di storia del cinema consiglio di vederlo e per capire di più su questa pietra miliare del cinema italiano leggere consiglio anche di leggere il libro Cabiria (Giovanni Pastrone, 1914). Lo spettacolo della storia di Silvio Alovisio.
MEMORABILE: La splendida statua del dio Moloch (oggi conservata al Museo del Cinema di Torino).
Di valore ormai prettamente storico più che cinematografico. La regia è infatti ancora di stampo teatrale e non sembra esserci un'adeguata consapevolezza del nuovo mezzo espressivo tra le mani: le inquadrature sono fisse verso un "palcoscenico", si avverte di rado il famoso primo dolly ma senza un uso preciso. La storia è pomposa, noiosetta e con una propaganda esplicita (e un po' razzista) di sottofondo. La cosa migliore sono le scenografie che coronano anche le scene migliori: l'eruzione, il Moloch, il sogno di Sofonisba, la scena finale.
Se si supera l'eccessiva lunghezza è un film che racconta meglio di un saggio di storia il mito colonialista di inizio Novecento e anticipa le fantasie imperiali romane di Mussolini di qualche anno dopo. Scene spettacolari che sicuramente ebbero un impatto enorme sul pubblico di tutto il mondo, didascalie dannunziane che oggi appaiono ridicole ma che erano allora molto d'impatto. Uno spettacolo, ma anche un saggio storico ed estetico.
Opera d’arte per l’impegno profuso nella sua realizzazione, Cabiria merita di esser visto per la ricchezza e complessità delle scenografie, l’utilizzo delle masse a fini spettacolari, l’uso espressivo della luce artificiale e utilizzo espressivo del colore (viraggio), mentre sul piano della regia e del montaggio risente ancora di una impostazione teatrale. Frequente è l’utilizzo del montaggio alternato e l’impiego di un rudimentale carello su cui far muovere la macchina da presa. A Cabiria si deve la nascita della donna fatale (Sofonisba) e del forzuto (Maciste).
MEMORABILE: La sinfonia del fuoco una sorta di film nel film.
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Etichetta: Kino Video (Stati Uniti) (2000)
edizione DVD regione 1 (USA + territori e Canada)
Durata: 148'
Lingue principali: Muto
Formato immagine: 1.33:1
Note: I sottotitoli di D'Annunzio Tradotti in inglese
Nota: sul mercato italiano si trova in commercio solo l'edizione francese, ma sua amazon si trovano in vendita tutte e tre i dvd.