Gran varietà - Film (1954)

Gran varietà

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Domenico Paolella aveva diretto, due anni prima di questo GRAN VARIETÀ, il film-musical di notevole successo CANZONI DI MEZZO SECOLO, replicato l'anno successivo dal simile CANZONI, CANZONI, CANZONI, nel quale le canzoni (come ben si intuiva dal titolo) sostituivano quasi interamente il parlato. Con GRAN VARIETÀ, oltre all'introduzione del colore (sgargiante), pone le canzoni in secondo piano, lasciando più spazio alle storie e descrivendo con un certo gusto l'ambiente dell'avanspettacolo. La struttura a episodi rimane, come alcuni brevi commenti in rima, ma il film è più godibile...Leggi tutto rispetto al passato. Apertura per MARIANTONIA, cronaca romanzata, dalle stalle alle stelle, di una giovane soubrette (Maria Fiore); molte canzoni, storia insignificante. Un po' meglio va con CUTTICA, in cui Carlo Croccolo parte per il fronte dopo aver interpretato la parte del soldato sul palcoscenico. La fidanzata Lilly Granado è in ambasce, e infatti… Ancora cosce e mutande in evidenza, nessuna risata. In IL FINE DICITORE almeno possiamo godere della bravura di Vittorio De Sica che, seppur esagerando con gli interventi canori, è protagonista di una storia triste e toccante, quella dell'attore di successo che improvvisamente perde lo popolarità, proprio come capiterà a Sordi in POLVERE DI STELLE vent'anni dopo. Ed è Sordi stesso l'interprete di FREGOLI, in cui l’attore emula il grande trasformista per togliersi dai piedi i quattro pretendenti della ragazza di cui s’è innamorato. Almeno una decina i travestimenti, alcuni riusciti altri meno, grazie ai quali possiamo apprezzare la simpatia e la bravura di Sordi (tra l'altro è l'unico episodio senza canzoni). Chiusura per Renato Rascel, nella parte di se stesso, perseguitato da un severo censore (interpretato sempre da Rascel) che cambia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il metro di giudizio. Episodio curioso e divertente.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Homesick 29/09/10 17:42 - 5737 commenti

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Cinque pagine di un album sull’avanpettacolo: ricordi sbiaditi di un mondo scomparso, con i suoi can-can e charleston che sfidavano la censura, i costumi vaporosi e sgargianti, l’ascesa di giovani soubrette e la loro rivalità con le vecchie glorie, gli amori da palcoscenico e infine il declino con l’avvento del cinema che cambia i gusti di un pubblico non più attratto dalle modulazioni dei «fini dicitori». I segmenti migliori sono quello con De Sica, malinconico ritratto di un artista che la modernità costringe al pensionamento anticipato, e i numeri trasformistici di Sordi e Rascel.
MEMORABILE: De Sica che canta la triste “Balocchi e profumi”.

Galbo 4/07/13 19:34 - 12372 commenti

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Un po' "polveroso", il glorioso mondo dell'avanspettacolo emerge in questa commedia realizzata negli Anni Cinquanta. Il film riflette bene il mondo che vuole rappresentare. Qualità non eccelsa dei numeri (in questo caso la sceneggiatura degli episodi di cui il film è composto), ma grande professionalità degli attori, veri e propri "istrioni" dalle grandi capacità di improvvisazione. Qui emergono in particolare i grandi Sordi e De Sica che risollevano le sorti di un film altrimenti modesto.

B. Legnani 24/12/13 15:59 - 5519 commenti

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Narrativamente povero, se si esclude l'episodio con De Sica, conta più che altro o per il nostalgico o per l'amante degli spettacoli e delle canzoni del tempo che fu. Il cast è godibilissimo ed e nettamente superiore a ciò che viene messo in scena, a parte qualche fase della coppia De Sica-Padovani, con il numero "Balocchi e profumi" inframmezzato da insulti reciproci, cantato dal primo con istrionismo irresistibile. Che la censura fascista fosse sessualmente meno chiusa di quella democristiana (episodio con Rascele/Rascel) è cosa nota.

Faggi 20/08/18 20:04 - 1548 commenti

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Mediocre ma gradevole; gradevole per il cast (disinvoltura, dominio del ruolo) e per concedersi un'immersione nell'atmosfera dei tempi che furono, quelli dell'avanspettacolo; e dei numeri di varietà, che oggi sembrano colorati fantasmi, apparizioni, cimeli polverosi ma non negletti ritrovati in soffitta. L'espressività dei singoli episodi è affidata all'istrionismo dei vari Sordi, De Sica, Rascel, ecc.; ammirevoli nel concedersi per una materia di teatro defunto che evidentemente conoscevano bene.
MEMORABILE: Maria Fiore in lingerie.

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  • Discussione Homesick • 1/10/10 10:37
    Scrivano - 1364 interventi
    La durata di questo film è stimata intorno ai 100-103 minuti (Mereghetti, Cinematografo, Mymovies, IMDB) ma la copia regolarmente trasmessa dai canali Rai non supera i 60'.
  • Homevideo Geppo • 12/06/16 22:21
    Call center Davinotti - 4269 interventi
    La vecchia VHS del film "Gran varietà" uscita per la CVR (edizione cartonata). La VHS ha una durata effettiva di 1h34m28s.



    Ultima modifica: 13/06/16 07:18 da Zender