Yi Yi - E uno... e due... - Film (2000)

Yi Yi - E uno... e due...
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Titolo originale: Yi yi
Anno: 2000
Genere: drammatico (colore)
Note: Premio alla regia al festival di Cannes 2000; "Yi yi" significa "individualmente", ma anche "uno uno" ossia l'incipit di un concerto jazz.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/06/08 DAL BENEMERITO REBIS
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Rebis 20/06/08 17:18 - 2344 commenti

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Taipei: la famiglia Jian sta celebrando le nozze dello zio. L’improvviso malore della nonna darà l’avvio al dispiegarsi dei vissuti personali. Straordinario arazzo capace di inseguire per quasi tre ore le fila di molteplici destini senza mai smarrire il senso generale del racconto. Di grande compostezza formale, sobrio e cadenzato su una delicata partitura musicale, sa ravvivare sotto la smagliante luce del sole il lato nascosto e segreto delle cose. Enorme la portata umana ed esistenziale degli assunti, autentico e incessante contrappunto dialogico per lo spettatore. Prezioso.
MEMORABILE: Il bambino filosofico. La notte di lacrime nei due appartamenti attigui. Il "primo" appuntamento.

Mickes2 18/03/11 18:34 - 1670 commenti

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Edward Yang scrive e dirige con immenso talento registico le vite di 4 famiglie, scansionando i problemi quotidiani da cui sono afflitti. Osserva, scruta, senza mai giudicare, in maniera compassata, sobria (durante il film sono presenti degli inevitabili momenti di “stanca”) con ampi piani-sequenza che si susseguono uno dopo l’altro, con riprese spesso a camera ferma, alternando perfetti fuori campo e riprese con soggetti ripresi da lontano, delineando sentimenti, amori, stati d’animo, angosce, paure, crisi esistenziali, gioie.
MEMORABILE: Papà… quello che vedo io tu non lo vedi… e quello che vedi tu io non lo vedo… come faccio a sapere quello che stai vedendo?

Lupoprezzo 14/07/11 15:52 - 635 commenti

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Le dinamiche interne di diversi nuclei familiari vengono intrecciate e scandagliate intensamente da Edward Yang con un gioco di penombre e riflessi; mentre i campi lunghi sono il teatro di uno sguardo che commuove, straniando e allo stesso tempo emozionando lo spettatore. "Le cose sono semplici, siamo noi che le complichiamo", ci dice il regista. Come dargli torto... Di livello la prova del cast, in particolar modo quella del giovanissimo Jonathan Chang. Un'esperienza spossante ma soddisfacente.

Pigro 9/04/13 10:12 - 9704 commenti

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La lunghezza (quasi 3 ore) non spaventi: le vicende di una famiglia, racchiuse tra un matrimonio e un funerale, sono raccontate con un iperrealismo coinvolgente in un crescendo di amarezza e disperata speranza, mettendo in evidenza la dolorosa quotidianità della vita in una sorta di commedia umana sulla crisi di amori e rapporti. La cinepresa non partecipa, osserva soltanto, descrivendo con dialoghi perfetti e simbologie sottili un panorama umano dove solo un bambino riuscirà a raccontare la metà nascosta della realtà. Rivelatore.

Fulleffect 29/10/21 19:11 - 107 commenti

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Edward Yang firma l'ennesimo dramma familiare e, affidandosi a un cast corale, ricalca un ritratto della società taiwanese. La lunghezza non deve spaventare perché si viene subito immersi in un racconto intimo e delicato in cui la macchina da presa si muove poco, ma quando lo fa regala momenti di straordinaria potenza visiva. I temi trattati sono talmente universali che non si può non rivedere qualcosa di sé in ognuno dei personaggi, alla prese con le proprie crisi e in attesa di risposte, immersi in un umanesimo che commuove.
MEMORABILE: I lunghi dialoghi tra il padre di famiglia e il cliente giapponese; La lettera del bambino per la nonna.

Jdelarge 25/01/22 17:10 - 1000 commenti

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Edward Yang realizza un film di spessore che, lavorando principalmente per sottrazione, riesce nell'impresa di mostrare la metà di verità, citando il piccolo Yang Yang che il più delle volte la vita, specialmente quella degli adulti, cela più o meno consapevolmente. La regia è impeccabile nel creare immagini che si moltiplicano nelle superfici riflettenti che rinchiudono i personaggi. A delinearsi, di conseguenza, è un mondo fatto di mille sfaccettature che il film è in grado di rappresentare in maniera mirabile.

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