Una fidanzata per papà - Film (1963)

Fresco vedovo cerca una nuova madre per il giovane figlio (8 anni) e che, possibilmente, sia anche una buona moglie. Ma la ricerca sarà ardua. Commedia a contenuto piuttosto elevato di saccarosio, ma qua e là piacevole, grazie soprattutto al rapporto padre-figlio (il primo aggancia le possibili mogli e il secondo gliele boccia tutte, visto che nessuna può essere come sua madre). Naturalmente, la mamma e moglie perfetta il padre (Ford) ce l’avrà sempre davanti agli occhi, ignorandola per buona parte della pellicola. Ha ormai fatto il suo tempo. Vedibile e nulla più.

Gradevolissima commedia (di quelle che solo certo cinema americano è riuscito a produrre) diretta da Vincente Minnelli, il cui pregio principale è decisamente quello di creare un buon equilibro tra la componente sentimentale e quella "leggera" senza mai cadere (nonostante l'argomento trattato) nel patetico. Il regista si conferma ottimo direttore di attori sia adulti che bambini (ottima la performance di Ron Howard, futuro celebrato regista).

Vedovo si guarda attorno per cercare una nuova madre per il lentigginoso figlioletto (è Ron Howard, futuro Richie di Happy Days e poi regista di fama) senza rendersi conto che la donna più adatta ce l'ha sotto il naso. Sarà proprio il bambino a metterlo sul binario giusto. Il mestiere di Minnelli e la professionalità del cast riescono ad evitare le trappole del patetico in questa simpatica commedia, in cui i momenti più leggeri sono affidati ai comprimari. Niente di originale, ma garbo e misura.

Aiutato dal figlioletto, un vedovo cerca la sua seconda moglie, che ovviamente troverà nella donna che ha sempre avuto davanti agli occhi. Leggera e gradevole commedia che evita il patetico e l'inopportuno grazie alla regia di Minnelli e al buon lavoro del cast: in particolare, il bambino interpretato da Howard (futuro Richie di Happy Days) ben si discosta dal piatto standard hollywoodiano, creando un personaggio credibile. Simpatico Glenn Ford nei panni del protagonista un po' impacciato.

Un cliché abusato, quello dell'uomo rimasto vedovo che subisce i condizionamenti del figlio, che riesce ad allontanarlo dalla donna sbagliata indirizzandolo verso quella giusta. Minnelli riesce però a realizzare un prodotto equilibrato e godibile, senza scadere troppo nel banale o nel melenso. Merito anche del cast, con un ottimo Glenn Ford, affascinante e impacciato, e il piccolo e promettente Ron Howard all'inizio della sua sfolgorante carriera.