St. John's Worth - Il fiore della vendetta - Film (2001)

Giovani creatori di videogiochi entrano nella villa del padre di una di loro per ispirarsi, ma scoprono mummie di bambini. Ennesima variazione del tema della casa del terrore, ma con spunti di originalità che culminano nella sequenza finale di colpi di scena a raffica. Il regista si muove con sicurezza nei meandri della non complessa trama, grazie al buon ritmo di riprese e montaggio, al gusto cromatico (abbondano i colori aggiunti in digitale a mo' di fumettone) e alle insidie seminate tra la realtà della casa e il videogame.

Siamo alle solite, verrebbe da dire, di fronte a questo collage di riprese di finzione (con colori assurdi da male agli occhi), filmati di sorveglianza in bn, filmetto del solito dilettante con la tremarella, schermate di pc, videogiochi. E forse sarebbe pure ingeneroso, visto che si tratta di un nippo-horror del 2001 (cavolo, come gli funzionava bene la rete...). Però il film è davvero poco cosa, con un colpo di teatro risibile (mi ha ricordato Tootsie e questo è NO BUONO) e non basta certo l'epilogo metalinguistico a risollevare l'interesse.

Bizzarra commistione tra jhorror, classico film su case infestate e videogioco, ma il risultato lascia decisamente a desiderare. Non tanto per la storia in sè, abbastanza tipica ma godibile, quanto per la scelta di inserire i classici elementi da videogame come parti integranti del film, creando un effetto a dir poco grottesco. Specie nel finale pare di vedere un film amatoriale con gli sfx fatti a casaccio. Peccato, perché le premesse non erano da buttare.

Terrificante esemplare di velleità artistica in grado di procurare agli spettatori occhi come palle da tennis per via della brutta fotografia, deformata da colori fosforescenti e da riprese frenetiche e amatoriali. Un mezzo POV orientale, che malamente ibrida l'idea del videogioco (o della realtà virtuale) con quella dei programmatori. C'è pure una casa infestata e il discutibile personaggio pedofilo con figlio travestito. Un pastrocchio senza logica e coerenza, con un finale doppio/triplo. La vendetta è qui evocata dal torturato fruitore del dvd.