Quinto: non ammazzare! - Film (1944)

Quinto: non ammazzare!

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Tratta da un reale fatto di cronaca, è la storia – ambientata nella Londra del 1902 – di un marito (Laughton) oppresso dalla moglie (Ivan) che, innamoratosi di una bella dattilografa (Raines) cui ha offerto prima un lavoro e poi laute cene e gran serate, decide (forse) di passare all’azione eliminando l’ostacolo alla sua nuova vita. La moglie precipita dalle scale ma il presunto delitto non ci viene mostrato, lasciando qualche lontano dubbio sul responsabile del gesto.

Declassata inizialmente a incidente domestico, la morte della donna libera finalmente Philip Marshall, che riprende i contatti con la dattilografa alla quale aveva infine detto di essere sposato e...Leggi tutto di non poterla di conseguenza più frequentare. Tutto sembrerebbe andare a posto, ma l’ispettore Huxley (Ridges) di Scotland Yard non ci vede chiaro e, fin dalla prima apparizione in scena, si dice certo che esista un assassino e che quell’assassino sia proprio Philip.

Le evoluzioni del caso permetteranno di conoscere meglio i caratteri dei protagonisti che trovano proprio in Philip il personaggio chiave intorno al quale il film è costruito: sempre posato, educato, talora irridente ma mai sgarbato, Charles Laughton offre una prova maiuscola e il primo motivo per apprezzare il film, per il resto soprattutto attento a raccontare la vicenda con chiarezza anche quando si permette di infilare qualche ellissi per impreziosire il tutto.

Inizialmente Philip si divide tra la moglie e l’amante, sopportando faticosamente le accuse della prima per concedersi alle gioie delle serate con la seconda, in seguito si trova costretto a fronteggiare le insinuanti domande dell’ispettore, al quale sarebbe stato giusto concedere qualche spazio in più dal momento che sono spesso il sale di una sceneggiatura per il resto non sempre impeccabile. Le lungaggini durante i ricevimenti, la presenza poco significante del figlio (Harens) di Philip, gli scambi con l’amante dagli splendidi occhi non arricchiscono un film che invece è più affascinante seguire nei rari squarci legati al delitto (che non rimarrà l’unico) e nei momenti in cui – per quanto blandamente – sale la tensione.

In ogni caso si apprezza l’armonia dell’insieme, a cui il volto pieno e complice di Laughton si sposa magnificamente. Pur non dando l’impressione di un uomo particolarmente intelligente o sagace, Philip raramente fallisce nel mantenere il suo contegnoso aplomb da perfetto gentiluomo londinese, mostrandosi disponibile con tutti e dolce quanto rispettoso con la bella Mary (Raines). Robert Siodmak, che due anni dopo avrebbe girato quello che viene da molti ritenuto nel genere un vero capolavoro, già mostra di padroneggiare con mestiere l’atmosfera e l’arguto finale, non imprevedibile nella sua soluzione ma originale per come viene raggiunta. Ben calato nel suo tempo, sospeso tra la leggerezza di certo Hitchcock e la cupezza di Lang ma dotato di una sua fiera indipendenza dai modelli, meritava forse qualche esterno in più, considerata la qualità della fotografia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/01/13 DAL BENEMERITO PINHEAD80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/02/24
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Pinhead80 15/01/13 14:49 - 4802 commenti

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Un impiegato generoso e onesto viene continuamente vessato da una moglie insopportabile e ricattatrice. Era da molto tempo che non vedevo un film così ben fatto. Non manca davvero nulla, dalla suspence alla regia impeccabile. Laughton è un mostro di bravura, ma anche il resto del cast se la cava alla grande. La scelta di non mostrare direttamente i momenti che si immaginano cruenti, risulta vincente, perché lascia sempre lo spettatore nel dubbio e nell'angoscia totale. Bellissimo.
MEMORABILE: "Vorrei sapere cosa ti passa per la testa". "E' meglio che tu non lo sappia, potresti averne paura".

Giùan 12/01/14 07:32 - 4588 commenti

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Non fosse per l’aria polverosa tipica del girato in studio, che lo fa più agèe di quanto merita, sarebbe un piccolo classico. Resta un film in cui le tonalità tipiche del thriller e del noir son continuamente sfumate dalla regia senza orpelli eppur sensuale di Siodmak e dalla infinita classe di Laughton, in grado di infondere al suo personaggio un ambiguità che anticipa la “grazia” verdouxiana. Peccato il resto del cast (sarebbe stato bello veder Elsa Lanchester nel ruolo della moglie) non sia all’ altezza, pur se l’alcoolico blackmailer Daniell è turpe.

Macguffin 27/03/14 18:24 - 124 commenti

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Un brav’uomo che commette un crimine è una contraddizione in termini. O no? Siodmak si muove con mano sicura tra Hitchcock e il noir (con una spruzzatina di british humour nella scena delle due pettegole al funerale e nell'uso narrativo del gatto) e realizza un bel film, capace sia di generare la giusta suspense che di porre lo spettatore in difficoltà nei suoi giudizi morali (a dispetto del titolo italiano). Ottimo Laughton, bellissima la Raines.

Daniela 1/05/19 15:54 - 12699 commenti

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Commerciante mite è tiranneggiato da una moglie arpia che gli nega il divorzio e minaccia di fare uno scandalo quando scopre la sua amicizia con una donna giovane e bella. Ma solo la pazienza di Giobbe è infinita... Meno noto di altri titoli del regista, un film validissimo che gioca sull'ambiguità dei nostri sentimenti nei riguardi del protagonista: un assassino ma con tante e tali attenuanti da rendere impossibile non stare dalla sua parte, soprattutto se ad interpretarlo è il formidabile Laughton, umiliato ed offeso dall'animo gentile ed onesto, come dimostra il bell'epilogo sospeso.

Keyser3 15/04/21 22:55 - 444 commenti

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Gran bel noir dello specialista Siodmak, uno dei migliori di quella che è stata l'epoca d'oro del genere. Al regista basta poco più di un'ora e venti per confezionare una pellicola avvincente, senza spargimenti di sangue e col ricorso frequente all'ellissi, che suggerisce appena i momenti-chiave. Spicca nel cast un grande Charles Laughton, più corpulento e sornione che mai, ma c'è anche Henry Daniell, spregevole e alcolizzato, il Dottor McFarlane della Jena.
MEMORABILE: Le liti fra Laughton e la moglie-arpia.

Nicola81 1/01/22 19:10 - 2871 commenti

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Gioiellino nero firmato da Siodmak, che in soli 80 minuti riesce a condensare la vivacità della commedia sentimentale e una suspense da thriller in piena regola. Difficile provare simpatia per un omicida, ma quando si tratta di un uomo mite e pacato oppresso da una moglie arpia, e ad interpretarlo è un Laughton grandioso e campione di ambiguità, si può fare tranquillamente un'eccezione. Da ricordare anche una Raines bellissima (era il suo momento d'oro) e Ridges ispettore di Scotland Yard perspicace e assillante. Gustosa ambientazione nella Londra vittoriana, bello l'epilogo sospeso.
MEMORABILE: La prima visita dell'ispettore; Il ricatto e le sue conseguenze; Il finale.

Cerveza 22/07/23 20:34 - 387 commenti

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Il soffice volto rassicurante alla Philippe Daverio di Charles Laughton vorrebbe restare sereno nel suo consolidato buon nome, ma una moglie soverchiante prima, e un viscido ricattatore poi, provano a mettersi di traverso a spettinarne la signorilità. Noir garbato da buona tradizione britannica che non calca mai la mano, anzi, evita accuratamente di squilibrarsi in facili trovate cruente che stupiscano il pubblico, restando costantemente sospeso ad un elegante filo di mistero che non crea ansie, ma solo ambiguità latenti. Lo spettatore rimane così appeso al dubbio fino alla fine.

Kami 7/02/24 09:09 - 105 commenti

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Il miglior film di Siodmak merita il massimo dei voti perché non può non aver ispirato la serie del Tenente Colombo! Questo ottimo film noir ambientato a Londra a inizio Novecento ha come protagonista un immenso Charles Laughton, un uomo mite che si improvvisa assassino perché stanco di convivere con una moglie megera. L'ispettore di Scotland Yard interpretato da Stanley Ridges, convinto della colpevolezza dell'uomo ma incapace di fornire prove definitive, tampina lui e l'amante (Ella Raines), interroga i vicini, architetta una trappola dicendo una bugia. Ci cascherà il protagonista?
MEMORABILE: Il finale.

Cotola 20/02/24 20:09 - 9082 commenti

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La prima parte sembra più un dramma coniugale, con tanto di moglie arpia, che un noir. Ma serve a preparare la svolta criminale, non certo difficile da prevedere, soprattutto grazie al titolo italiano. La sceneggiatura sa comunque insinuare qualche dubbio sul colpevole, che verrà dissipato forse troppo presto, ma la breve durata non permetteva di largheggiare troppo e ciò non è un difetto. Dal punto di vista della scrittura il meglio è la caratterizzazione dei personaggi, specie il protagonista interpretato da un grande, come sempre, Laughton. Bello il finale. Buon film.

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  • Discussione Lupoprezzo • 15/12/13 23:09
    Fotocopista - 38 interventi
    Qui mi piacerebbe leggere il parere di illustri "colleghi" che stimo profondamente,dato che il film,merita senza ombra di dubbio,non fosse altro per comprendere definitivamente la poetica di un autore che l'amico e critico Renato Venturelli,definisce "maestro degli interni noir".
    A mio avviso uno dei migliori film di Siodmak,come l'amico Pinhead fa presente.
  • Discussione Rebis • 16/12/13 09:55
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Grazie per la segnalazione Lupo! Lo recupererò senz'altro: di Siodmak ho ammirato La scala a chiocciola, Lo specchio scuro e I gangster.
    Ultima modifica: 16/12/13 10:00 da Rebis
  • Discussione Cotola • 25/12/13 20:09
    Consigliere avanzato - 3848 interventi
    Eh, caro Lupo,
    grazie della stima (che tra l'altro è reciproca). Cerco questo film da tanto tempo ma... per ora la mia "pesca" non ha ancora dato frutti. A questo punto mi hai messo molta curiosità e...la prossima volta (a fine gennaio) lo ordino assieme ad altri bluray che prenderò.