Questa è la mia terra - Serie TV (2006)

Durante la bonifica nell'agropontino si snodano le vicende di due amici (uno nobile e l'altro proletario) divisi dall'amore per la stessa donna. Ritorno del melodramma televisivo passato, quello dei mitici sceneggiati, con una storia torrenziale che abbraccia più di un ventennio. Forse 8 puntante sono troppe, ma il lavoro degli sceneggiatori è encomiabile e la storia affascina sino alla fine. Ottimo il cast, composto da nuove leve e vecchie glorie. Rimangono nella memoria Pannofino e Poggio, mentre la Smutniak è davvero brava. Una visione la merita.

Una fiction che proprio non mi è piaciuta per nulla, e neanche il seguito è pienamente accettabile. Si cerca di descrivere la realtà italiana del ventennio, ma non ci si riesce. Cast totalmente anonimo; si può tranquillamente evitare, anzi è meglio.

La saga della dimenticata bonifica dell'Agro Pontino in epoca fascista rivive in una serie tv dalla struttura classica delle storie d'amore incrociate con gli eventi storici, con il ricco e il povero innamorati della stessa donna. A parte tutte le banalità da feuilleton del caso e a parte l'impianto-fiction piuttosto ordinario, si segnala proprio l'ambientazione storico-geografica che consente di mettere a segno alcuni bei momenti di un certo interesse.

Peccato! Avesse avuto una buona regia, invece del solito sconosciuto di turno, avrebbe avuto molte più frecce al suo arco. Perchè soggetto e sceneggiatura questa volta non dispiacciono, trattandosi di un pezzo di storia interessante ma di cui non si è mai parlato. Anche il cast messo a disposizione non era male e la fotografia non dispiace ma, ripeto, la regia troppo incerta di tale Mertes vanifica quanto di buono avrebbe potuto esserci. Bravi comunque Farnesi e la Smutniak. Pessimo Ciavarro.