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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/04/07 DAL BENEMERITO ALMAYER
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Almayer 27/04/07 12:46 - 169 commenti

I gusti di Almayer

Non lo reputo all'altezza de L'imbalsamatore, ma il film ha comunque dalla sua una splendida fotografia, attori azzeccatissimi e, seppur sia un po' lento, il suo ritmo svolge una matassa d'inquietudine che avviluppa e attanaglia. Ogni immagine pare un quadro, utilizzando la pausa del lettore dvd possiamo vedere quanto sia studiata ogni singola ripresa. Invero solo Garrone e Sorrentino propongono storie inusuali nel blando panorama cinematografico italiano.

B. Legnani 27/05/07 01:58 - 5537 commenti

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Auschwitziano e selettivo. Film difficile, che tocca le corde di chi ha amato, o da poco o in modo indelebile, in quantità totalizzante. Disperato e disperante, ha una protagonista bravissima e conferma il talento di un regista che con L'imbalsamatore aveva prodotto in precedenza un'opera che mi pare nettamente superiore, anche perché, benché a sua volta complessa, essa permette però un'immedesimazione (o per lo meno una comprensione) meno ardua.

Homesick 16/06/07 18:02 - 5737 commenti

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Diretto, snervante e fassbinderiano (fa venire in mente Martha), descrive con toni cupi un rapporto di coppia dominato da un uomo malato, egoista, possessivo, violento e insopportabile che conduce ad un progressivo deperimento fisico e psichico la sua succube compagna, interpretata da una più che convincente Cescon, interessante volto e corpo del nuovo cinema italiano.

Fele 12/12/07 21:10 - 43 commenti

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Da un soggetto ed una sceneggiatura apparentemente fuori dal normale, ma in realtà fin troppo calati nella cronaca, si dipana un film malato e sofferente, in cui spiccano le prove interpretative ed il magistrale modo di dirigere gli attori che sono quasi lasciati a se stessi, liberi d'improvvisare e creare i dialoghi fondati sullo stile discorsivo e veristico. E togliendo il mostro dalla dimensione mitica, se non mistica, alla maniera di Henry pioggia di sangue, Garrone gli conferisce una veridicità potente ed agghiacciante. Atroce.

Redeyes 26/01/08 14:20 - 2449 commenti

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Film non semplice. Una trama che si dipana attorno alla coppia Vittorio-Sonia che a sua volta si nutre del malato potere del primo sulla seconda. Un'ossessionante ricerca del peso perfetto che sfibra, fisicamente e mentalmente, la Cescon (impressionante controfigura di donna nell'ultima immagine). Molto bravi i due attori, trasmettono e l'ossessione e l'annichilimento ma tutto nel segno dell'amore, o di quello che si ritiene esser tale. Musiche della Banda Osiris piacevoli. Fotografia curata.
MEMORABILE: Sonia che sfugge da Vittorio, al ristorante, con un piatto di pasta in mano.

Rebis 19/05/08 20:23 - 2339 commenti

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L'assottigliamento come ricerca del senso ultimo e residuale attraverso lo smaltimento del peso materico; la sublimazione nella mortificazione nutrizionale di un corpo che ha fame. L'incandescenza di vita s'immerge nello specchio lacustre e gelido del pensiero puro: vanitas vanitatum. Garrone raggiunge i centri nevralgici del suo racconto con traiettorie inedite e stupefacenti, gioca in sottrazione e rende smagliante lo stereotipo. Fotografia acquosa di Onorato, musiche inquiete sui tasti della Banda Osiris, nevrile il cast. Di levatura pressoché filosofica. Alchemico.
MEMORABILE: La gita in barca senza volti.

Galbo 20/05/08 18:34 - 12402 commenti

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Particolarissimo film di Matteo Garrone, girato dopo il notevole L'imbalsamatore. È la storia di una patologica ossessione per il corpo visto come surrogato spirituale dell'elemento sentimentale, che precipita in una lucida follia, assecondata dall'oggetto del desiderio che si trasforma secondo il volere dell'amante. Il film, volutamente sgradevole, è girato in modo molto personale e, benché talora sia debole negli sviluppi narrativi, appare importante e meritevole di visione.

Cotola 20/05/08 23:45 - 9060 commenti

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Il film è sicuramente discreto, tuttavia fa segnare un deciso passo indietro rispetto all'opera precedente di Garrone (l'ottimo L'imbalsamatore) e per questo mi ha un po' deluso. Tuttavia si tratta di una pellicola più che dignitosa che scivola via abbastanza gradevolmente, pur incappando in qualche scivolone e banalità di troppo (soprattutto per ciò che riguarda la parte finale).

Stefania 17/02/09 15:40 - 1599 commenti

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La ricerca dell'assoluto (per i mistici, il Primo Amore è Dio), la liberazione dello spirito dalla prigione della carne... ma Vittorio non è un eremita medievale, il suo furore ascetico si vena di sadismo, esige una complice, o meglio una vittima, ed ecco la storia di un mostro della porta accanto, dei nostri giorni. Molti momenti belli (la scena della vasca termale è un quadro metafisico), altri meno curati, incompiuti, in un film coraggioso, programmaticamente disturbante.

Brainiac 22/06/09 12:55 - 1083 commenti

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Film che ricerca l'essenza e come la protagonista è forzato ad una dieta opprimente: la recitazione (i dialoghi sono come "rubati"), le inquadrature (i movimenti di macchina, eccetto la carrellata aerea finale), lo snodarsi della storia sono ricercatamente minimali. L'orrore di un rapporto malato viene mostrato con parsimonia (la scena in piscina, dove lo spaventoso Trevisan neanche guarda la Cescon che è ancora più consapevole del ferreo controllo cui si sottopone). Garrone è coerente, in Gomorra sottrarrà allo spettatore ancora più elementi. Sadico.

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Capannelle 2/04/10 10:24 - 4412 commenti

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La coppia malata e votata all'autodistruzione, con lei disposta a tutto per un lui che si appropria della sua volontà. Un classico del cinema, che Garrone riesce a esporre con notevole bravura. Sconvolgente anche nei passaggi più semplici ed elegante, pur nell'asprezza del narrato. E i due attori sanno immedesimarsi nei ruoli Sonia e Vittorio con una prova da manuale. Nel caso della Cescon, sottoponendosi pure ad un dimagrimento di 15 kg e permettendo così (anche) al suo corpo di raccontare una storia assurda. Ma vera.

Pinhead80 28/05/10 10:36 - 4773 commenti

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Come nell'Imbalsamatore, Matteo Garrone ci regala un film crudo ed asciutto. Un uomo attratto dalla magrezza femminile coinvolge in un "gioco" pericoloso una ragazza (e non sembra la prima), cercando di modellarla a suo piacimento. La scelta di attori sconosciuti, con un accento marcatamente regionale, è una grande idea che, porta per certi versi, a ricordare alcuni film di Avati. Forse ha il difetto di non essere troppo agressivo, come se non si volesse infierire su di una tematica scottante.
MEMORABILE: "No è che ti immaginavo più magra..." detto al primo incontro.

Nando 14/09/10 09:35 - 3816 commenti

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Pellicola straniante diretta con lucido stile da Garrone che narra l'inquieto e distruttivo rapporto tra un uomo possessivo ed ossessionato dalla magrezza che impone alla sua succube compagna. Brava la Cescon, lievemente sopra le righe Trevisan. Interessante il taglio semi-documentaristico, che evidenzia una certa naturalità nella recitazione.

Enricottta 14/09/10 14:59 - 506 commenti

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Disturbato, interrotto, greve, claustrofobico, racconta il vuoto dell'anima riempita a malapena da ideali estetici che mirano all'autodistruzione. La Morale, nel film è l'unica nota che l' autore continua maniacalmente a proporci. Efficace nell'interpretazione del male di vivere, scade e non poco in un finale brutto. Gli attori sono convincenti nei rispettivi ruoli. Autoriale forse, certamente non banale, merita una visione.

Enzus79 14/09/10 16:36 - 2905 commenti

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Storia che potrebbe risultare irreale, ma che poi tanto irreale non è. Garrone dopo L'imbalsamatore offre un'altra bella prova da regista. Le continue inquadrature della protagonista nuda risultano, però, angoscianti. Brava la Cescon, ma anche il non professionista Trevisan.

Pigro 14/07/11 22:37 - 9675 commenti

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Il racconto di un’ossessione: non solo l’attrazione morbosa verso il corpo anoressico, ma il risucchio letale verso l’annichilimento del “superfluo”, come alla ricerca alchemica del distillato più prezioso, l’oro disseminato nei residui dell’esistenza. Film duro che ferma lo sguardo al di qua dell’inconcepibile, quasi a spiare (nel caso degli incontri psichiatrici) o a voler entrare nei corpi delle persone. Ma tutto rimane inspiegato, nella naturalezza crudele di una (notevole) recitazione iperrealista, calata nell’alacre provincia veneta.

Manfrin 22/10/11 12:07 - 392 commenti

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Come ne L'imbalsamatore anche qui Garrone trasferisce nella pellicola un fatto di cronaca nera realmente accaduto. Ne nasce un film cupo ed angosciante con un protagonista quasi folle ed ossessionato nei confronti della compagna, una bravissima Cescon. Il finale si ferma prima di raccontare ciò che accadde realmente.

Giùan 2/12/11 12:51 - 4573 commenti

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La pellicola italiana più scomoda del primo decennio del 2000. Garrone parte ancora da una patologia, ma il film è meno ammiccante de L'imbalsamatore e quel che più conta crea un universo malsano totalmente credibile per quanto disturbante. La logica del potere e del dominio sull'altro, che sottende il rapporto d'amore (ma non solo) è di matrice Fassbinderiana, senza straniamento cinefilo però. In Primo amore infatti colpisce la qualità morbosa connaturata alla Regia, letteralmente incollata ai due protagonisti (Trevisan e Cescon). Film che arriva all'osso.
MEMORABILE: La cadenza veneta: lo sguardo di Trevisan; Il corpo di Michela Cescon; I primi piani sfocati dei due nella gita in barca.

Corinne 4/01/12 18:04 - 420 commenti

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Storia di un rapporto malato che più malato non si può. Lui ossessionato dalla magrezza estrema femminile, lei che non batte ciglio e si affama. La relazione sembra tutta lì, nelle loro dinamiche malsane, ed è raccontata con uno stile scarno, pochi dialoghi, in un'atmosfera opprimente e cupa.

Mushroom 1/06/12 18:56 - 36 commenti

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Stupito, ma in senso negativo. Dopo aver visto Gomorra e L'imbalsamatore dello stesso regista, Garrone, mi sono trovato di fronte a questo film che in realtà sembra non esserlo. Fuori fuoco inutili, colori sbavati, scene insensate. Oltre questo, nella regia qualcosa da salvare c'è, ma se dobbiamo considerare la recitazione gli elementi buoni perdono tutto il loro valore. L'attore principale, Trevisan, recita con i piedi con quell'accento del nord e le parole biascicate. E così anche gli altri personaggi, addio i dialoghi Garroniani. Deluso.

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Mickes2 8/10/12 08:59 - 1670 commenti

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La storia di due solitudini e un'ossessione; un amore morboso, embrionale, affamato, che assume le forme appaganti e succubi di un volere tanto sincero quanto malato. La pulsione di bruciare tutto ciò che è stato (frutto emozionale e materiale di una vita intera) per raccoglierne solo ciò che rimane; l' (im)purezza del sentimento sublimata nel gesto, nell'atto. Il distacco, la freddezza e il realismo di sottrazione della regia di Garrone amplificano un senso di attrazione e repulsione dei rapporti umani quasi miracoloso. Un grandissimo film.
MEMORABILE: La scena al ristorante: uno delle più forti e struggenti degli ultimi anni.

Schramm 4/10/13 12:34 - 3495 commenti

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L'essenziale visibile agli occhi. L'invisibile come essenza dello sguardo. Che sia questo l'amore dal vangelo secondo Matteo? Di fatto mano a mano che il corpo attoriale e non della Cescon si prosciuga sacrificandosi sull'altrare di un'ossessione scopica prima ancora che sentimentale, il film si fa esponenzialmente acquatico, fluido, aereo, rarefatto, diafano, oppiaceo, lontano dalla sensazione di abbeverarsi a una colata di cemento che sarà tipica dell'operato a venire. Etereo ritorno ed etereo femminino si compenetrano in una passione della carne senza estasi altra che non sia quella visiva.

Giacomovie 6/10/13 18:13 - 1398 commenti

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Si nota che il film ha richiesto uno studio preparatorio per costruire un telaio di scavo psicologico, ma non ha funzionato il passaggio dalle intenzioni ai fatti. Un film cerebrale, aveva soprattutto bisogno di maggiore convinzione e meno frammentazione, ma anche di più intensità interpretativa (cosa che il poco inquietante Trevisan non ha saputo dare). L’anormale passione tra i due protagonisti e la remissività psicologica di lei sono state trattate in modo scarno e troppo diluito in noiosi segmenti in stile cortometraggio. **

Paulaster 12/02/15 10:30 - 4431 commenti

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Dietro a ogni patologia ci può andar di mezzo un’anima fragile che viene travolta da un’inspiegabile cambio di vita. La Cescon è ammirevole in un ruolo in cui tali trasformazioni portano anche a vincere l'Oscar, ma è anche nel suo dolce imbarazzo che fa breccia. La parlata veneta con lo stile ravvicinato di Garrone danno un tono realistico e umano alla vicenda, tanto che le scene forti non danno scampo nel torcere le budella.
MEMORABILE: La prova dell’abito in boutique; Trevisan in discoteca; La lotta per il purè.

Didda23 19/04/16 09:01 - 2429 commenti

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Ennesima grave insufficienza per Garrone che con una direzione attoriale pessima fa sembrare gli attori dei dilettanti allo sbaraglio; non aiuta nemmeno il mixaggio del suono (nei luoghi affollati) che rende qualche dialogo al limite del comprensibile. Il soggetto, che sulla carta è una bomba, viene trattato con eccessiva superficialità e rimane evanescentemente sussurrato. Scelte registiche il più delle volte discutibili, colonna sonora della Banda Osiris terribile e striminzite location suggellano un disastro su tutti i fronti.
MEMORABILE: Le cipolle.

Lou 31/05/18 17:45 - 1121 commenti

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Una storia estrema, ossessiva e possessiva, in cui Garrone esplora i limiti patologici del rapporto di coppia. Un uomo costringe la sua ragazza a dimagrire sempre di più in una folle prova di forza tesa a suggellare l'amore nella sua forma più distorta e totalizzante. E' un film disturbante ma molto efficace. Strepitosi Trevisan e la Cescon, che affrontano l'impegnativo compito con autentica partecipazione.

Ginestra 24/07/18 15:14 - 53 commenti

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Trasposizione cinematografica essenziale e senza sconti di una storia terribile di cronaca nera. Rispetto alla reale vicenda del "cacciatore di anoressiche", qui l'orrore sta nella semplicità ricercata dei dialoghi - resi ancora più veri dall'uso del dialetto veneto - che rivelano verità indicibili sui protagonisti. Un perfetto schema di vittima e carnefice descritto con perfezione sublime mediante i dettagli: dal lavoro di lui che modella gioielli a quello di lei, che fa la modella per una scuola d'arte. Peccato per il finale, troppo esplicito.
MEMORABILE: Lui dopo il primo incontro: "Ho conosciuto Sonia. Simpatica, si crede più magra di quello che è. Strano, di solito è il contrario..."

Bubobubo 3/11/18 20:42 - 1847 commenti

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È favoloso l'iperrealismo di questo Garrone che, dopo il notevolissimo L'imbalsamatore, traspone su schermo una claustrofobica storia di dipendenza (fisica, psichica, affettiva) che mette i brividi per quanto poco margine lascia alla fiction. Trevisan e Cescon sono, con ogni probabilità, i suoi due protagonisti più intensi e luminosi, poli opposti in costante odi et amo e autentici personaggi di carne e sangue condannati all'autodistruzione. In nessun modo può lasciare indifferenti.
MEMORABILE: Impossibile resistere a un piatto di tagliatelle, specie in assenza di chi le ha ordinate...

Alex1988 17/05/19 18:25 - 728 commenti

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Anche in storie dal taglio prettamente sentimentale Matteo Garrone tende a tirar fuori il lato più oscuro trovando, nella fattispecie, in Trevisan e la Cescon due perfetti interpreti. Un rapporto tra due anime solitarie, fatto di ossessioni continue, destinato a un drammatico epigolo, è narrato da Garrone con freddo stile, supportato anche dalla fotografia del compianto Marco Onorato.

Ira72 18/07/23 11:57 - 1313 commenti

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Asciutto, brutale, lento ma impattante. Un film autentico che parrebbe far parte del cosiddetto cinema verità. Una scelta vincente per narrare questa storia d'amore malata come disturbate sono, del resto, anche le menti dei protagonisti. A calcare l'atmosfera realistica contribuiscono le location scelte, la dizione degli interpreti, la talentuosa spontaneità di Cescon e Trevisan. Una ricercata semplicità che paga e che contribuisce ad accrescere certe pellicole (piccole chicche) tipicamente nostrane.

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Myvincent 5/08/23 06:50 - 3746 commenti

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Ispirato al romanzo di Mariolini, il film racconta di un amore malato a partire dal primo incontro, durante la “consumazione” del corpo altrui, fino all’epilogo liberatorio. Un uomo in cura da uno psichiatra sente su di sé la dissociazione fra testa e corpo e dirige tutto il suo potere esercitando un controllo sul peso della propria partner, ossessivamente. Lo stile è minimale, i dialoghi sussurrati, la recitazione volutamente lasciata a se stessa. Funziona fino a un certo punto, perché alla fine questo insieme sottrae credibilità, pur riuscendo a “irretire” il pubblico.
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  • Discussione Gugly • 25/05/08 15:29
    Portaborse - 4710 interventi
    io non ho ancora visto il film, ma ieri sera sul tardi ho seguito la trasmissione " Storie maledette " dove è stato intervistato Mattolini, colui che ha scritto il libro "il cacciatore di anoressiche" da cui credo che Garrone abbia tratto il soggetto del film. Mattolini è attualmente in carcere per avere assassinato la propria compagna Monica Calò quando questa si era finalmente ribellata al suo regime dietetico e l'aveva lasciato..a parte la storia personale di questo soggetto, che in psichiatria definibbero un narcisista perverso per l'assoluta mancanza di emozioni dimostrate ieri sera nei confronti della morta, alla quale si equiparava come vittima a causa della propria ossessione per le ragazze scheletriche,la cosa più impressionante è questo tizio è comparso con metà del viso completamente glabra capelli compresi, e l'altra metà con capelli lunghi ed un barbone tanto che, ad un certo punto, ho coperto con la mano la metà del viso senza peli e ho visto Landru( rimando al film di Truffaut ed alla vera storia di questo serial killer dei primi 900).
  • Discussione Cotola • 5/06/08 21:12
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Sì Gugly, libro ed autore sono quelli...
    Per quanto riguarda Landru credo invece che tu sia incappata in un lapsus...il regista è Chabrol e non Truffaut...sempre che io stia parlando dello stesso film a cui tu ti riferisci....
  • Discussione Gugly • 5/06/08 21:18
    Portaborse - 4710 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Sì Gugly, libro ed autore sono quelli...
    Per quanto riguarda Landru credo invece che tu sia incappata in un lapsus...il regista è Chabrol e non Truffaut...sempre che io stia parlando dello stesso film a cui tu ti riferisci....



    Ops, hai ragione...avevo in mente Charles Denner e ho fatto il 2+2 con l' Uomo che amava le donne di Truffaut.
  • Discussione Undying • 5/06/08 21:21
    Risorse umane - 7574 interventi
    A questo punto, Gomorra escluso, si può ben dire che il leit-motiv, nella filmografia (limitata a due titoli) di Matteo Garrone è la cronaca nera, con attenzione focalizzata su serial killer.

    Da quello che qui si scrive (il film non l'ho visto), mi sembra che questo titolo prosegua -stilisticamente- sulla linea de L'Imbalsamatore...
  • Discussione Gugly • 5/06/08 21:41
    Portaborse - 4710 interventi
    Undying ebbe a dire:
    A questo punto, Gomorra escluso, si può ben dire che il leit-motiv, nella filmografia (limitata a due titoli) di Matteo Garrone è la cronaca nera, con attenzione focalizzata su serial killer.

    Da quello che qui si scrive (il film non l'ho visto), mi sembra che questo titolo prosegua -stilisticamente- sulla linea de L'Imbalsamatore...


    Momento: cronaca nera sì, serial killer no, perchè per entrambi i film è stato compiuto un solo delitto dagli assassini in questione...Il cacciatore di anoressiche è solo il titolo che Mattolini si da, ma a quanto se ne sa l'unica sua vittima è stata la povera ex fidanzata.
  • Discussione Rebis • 5/06/08 22:53
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    più che la cronaca nera direi l'attualità, considerata tutta la sua filmografia:

    -Terra di mezzo 1997
    -Ospiti 1998
    -Estate Romana 2000
    -L'imbalsamatore 2002
    -Primo Amore 2004
    -Gomorra 2008
  • Discussione Rebis • 10/10/12 19:49
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Caro Mickes, sono felice ti sia piaciuto tanto :) anche per me è un grandissimo film, ad oggi il mio preferito di Garrone.
  • Discussione Mickes2 • 10/10/12 20:05
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    Ciao Rebis, si film bellissimo :) ho ancora in testa molte delle sequenze che lo caratterizzano.

    per il gradimento, personalmente ho nel cuore Gomorra (a cui assegno 4 pallini e mezzo) ma Primo amore è appena dietro :)