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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lanthimos partorisce la sua creatura visivamente più ambiziosa e la tuffa in una dimensione onirico favolistica che per alcuni aspetti richiama alla mente il cinema di Tim Burton; il regista greco vi aggiunge però con tutta evidenza il proprio irriverente tocco personale sfruttando suoni e colori con mano estremamente felice, mostrando il suo lato più sfacciato e trasgressivo, portando Emma Stone a spogliarsi come non mai sul set e promuovendola a star assoluta. Suicida da un ponte a Londra, viene riportata in vita da un dr. Frankenstein con le sembianze di Willem Dafoe che le innesta, nello splendido corpo mantenuto perfetto, il cervello del bimbo che la donna portava in grembo.
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Bella (Stone) va di conseguenza educata, fatta crescere perché il cervello possa un giorno accompagnarsi all'evidenza di un corpo maturo. Si esprime ancora a fatica, con un buffo linguaggio che mescola frasi elementari a termini sofisticati, in forte contrasto con le sembianze e la straordinaria bellezza fisica. Chi la osserva se ne innamora accelelerando in lei il processo di maturazione, fino a quando il casanova Duncan Wedderburn (Ruffalo) la porterà con sé a Lisbona facendole scoprire le gioie del sesso. Bella è cresciuta, acquisisce consapevolezza sempre maggiore anche del proprio corpo e, giunta a Parigi, si prostituirà.

Lanthimos spinge la sua ricerca visiva a livelli di assoluta eccellenza, abbonda coi grandangoli distorcendo la realtà attrarverso uno specchio deformante, alterna bianco e nero e colore, indugia nell’inquadrare scenografie meravigliose riprese con l'occhio del miglior cineasta, mette in risalto costumi ricchissimi e sfrutta una fotografia strepitosa, disegna scenari di abbacinante bellezza (si vedano le cupe nuvole sul mare durante la traversata), studia ogni inquadratura fino agli strepitosi titoli di coda (opera grafica di livello eccelso). Arricchisce il film di una tale ricercatezza formale da rendere ardua ogni critica che ne prescinda; lasciando così che inevitabilmente finisca in secondo piano la veloce crescita della protagonista, cui comunque Emma Stone regala una grazia e una leggiadria inimitabili che stridono volutamente con la prosaicità e talora la volgarità delle frasi che compongono i dialoghi.

Si legge facilmente una vena ironica a tratti discutibile che gioca con la spudoratezza del sesso, descritto senza vergogna alcuna e lasciando ogni afflato romantico al decadente dottor Godwin di Willem Dafoe, che riprende anche in questo i tratti del Frankenstein cui dichiaratamente s'ispira. Lo seguiamo di quando in quando nel suo desiderio di non interrompere esperimenti che lo portano, durante la lontananza da Bella, all'educazione di una nuova "creatura"; limitatamente invece viviamo il dramma di una malattia imputabile agli sciagurati esperimenti paterni compiuti su di lui.

Il grande lavoro sulle musiche ma ancor prima sul suono si concretizza lasciando il segno nelle singole scene, come durante i veloci amplessi consumati mentre note distorte ne accompagnano il ritmico movimento. Non tutto è perfettamente a fuoco, non sempre si coglie il senso di scene diluite senza un vero motivo, ma l'impatto complessivo non lascia indifferenti e - nonostante la profondità solo relativa del messaggio - si ha la sensazione di essere al cospetto di un film decisamente fuori dal comune, che prosegue fieramente il percorso di un regista la cui statura internazionale non è più in discussione. Lanthimos ribadisce uno stile riconoscibile e ampiamente premiato da critica e pubblico con un film inevitabilmente divisivo, che può irritare per le forti ambizioni messe in scena con apparente superficialità e i compiacenti ammiccamenti al grottesco gratuito, ma che pur nel perdurare di una latente inconsistenza affascina per l’approccio inusuale e scenograficamente abbagliante.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/09/23 DAL BENEMERITO TAXIUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/02/24
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Taxius 3/09/23 12:38 - 1656 commenti

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Il talentuoso regista greco mette in scena una magnifica favola dark ambientata in epoca vittoriana in cui l'unica vera protagonista è una lady Frankenstein interpretata dalla bravissima e magnetica Emma Stone. Il film è una storia di formazione, in cui un'ingenua bambina costretta a un regime patriarcale cresce, diventa adolescente e attraverso l'autoerotismo, il sesso e il viaggio si trasforma in una donna forte e sicura di sé. Lanthimos è diretto e le scene di sesso le mostra tutte senza fronzoli e soprattutto senza essere volgare. C'è spazio pure per l'horror e le risate.
MEMORABILE: La capra e tutti gli altri animali.

Magi94 22/01/24 17:28 - 954 commenti

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Lanthimos all'apice della megalomania confeziona un film che si crogiola nel suo essere eccessivo e "diverso": un giocattolone sciacquato con un femminismo tanto tracotante quanto banale e inoffensivo, con tutti gli attributi per farsi ammettere alla cerimonia degli Oscar ma allo stesso tempo basato su un umorismo da cinepanettone (scoregge incluse!). Scenografia che vorrebbe riproporre Jules Verne e Méliès ma si fa travolgere dalla computer grafica scadendo nel brutto. Furbo ma insopportabile, pornografico e splatter alla ricerca di pubblicità.

Deepred89 23/01/24 00:49 - 3709 commenti

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Ennesimo caso di grottesco dal sapore rancido, che spreca in malo modo un apparato visivo di enorme pregio, la cui potenza fa perdonare qualche lente deformante di troppo. Cio che resta è un interminabile viaggio iniziatico di un odioso ibrido tra una Justine de Sade edulcorata e un Pinocchio di cattivo umore, intaccato da dialoghi stucchevoli, umorismo patetico e uno pseudo-femminismo d'accatto in cui emancipazione e instabilità mentale procedono indissolubili. La Stone, tra overacting posticcio e numerosi nudi d'autore, offre la prestazione più urticante della sua carriera.

Gabigol 26/01/24 11:18 - 584 commenti

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Classico racconto di emancipazione femminile trova asilo in un soggetto di frankensteiniana memoria. Lanthimos, forte di una ricerca visiva che premia i contrasti cromatici e tematici all'interno di un'ambientazione gotico-vittoriana, mostra un estro non comune. Al netto della ruffianeria di fondo nonché di una certa stagnazione narrativa nella parte centrale, il film guadagna i crismi della fiaba nera grazie a una brava Emma Stone e al divertente taglio grottesco (che valorizza più la bislaccheria della morbosità). Regia partecipe; accompagnamento musicale notevole.
MEMORABILE: Il microcosmo di casa Baxter; La rappresentazione delle varie città; La cena di gala; Il dono ai "poveri"; La scoperta del cinismo.

Enzus79 27/01/24 21:25 - 2905 commenti

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Tratto dal romanzo omonimo di Alasdair Gray: Bella è una donna riportata in vita dall'eccentrico scienziato Godwin Baxter. Film dalle fattezze oniriche, visionarie, che estremizzano i concetti di scienza e sessualità femminile. Storia più intelligente di quel che può sembrare. Scorrevole. La mano di Lanthimos è ben visibile. Emma Stone da applausi. Eccellente la fotografia. Tendenza a salire.

Redeyes 29/01/24 09:37 - 2449 commenti

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Lanthimos dirige un'ottima favola dark in cui coesistono efficacemente momenti di incantevole ingenuità, emancipazione e un ottimo affresco vittoriano rivisitato. Il film ruota attorno a Bella, interpretata da una Stone assolutamente in parte, ma ha il giusto respiro per affrancare il dr. Baxter incuriosendoci a saperne di più dal romanzo, e il personaggio di Wedderburn. Salvo una parte centrale meno incisiva non si ha mai la sensazione di stanchezza e si apprezza il viaggio di scoperta e il "magnifico" mondo che ci viene mostrato.

Manrico 29/01/24 12:56 - 95 commenti

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Lanthimos nasconde dietro un'eccellente Emma Stone un bel po' di magagne narrative e poetiche. Sfasando i registri (un po' comico, un po' guardone, un po' politico, un po' favola steampunk, un po' disturbante, un po' gioco con gli obbiettivi) senza troppa coerenza espressiva - tanto, che vuoi, la gente starà ancora lì a dire "che brava Emma Stone e che costumi!" - si gioca un altro attestato di visionarietà sulla fiducia, mettendo nel ridicolo un Ruffalo alla frutta e sperando che il jolly weird-femminista sia in realtà un asso pigliatutto. Fossimo al tavolo diremmo "passo".
MEMORABILE: La scena del ballo; I dialoghi con una sempre magnetica Hanna Schygulla in pace coi sensi.

Rambo90 30/01/24 19:16 - 7704 commenti

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Lanthimos non riesce a trattenersi dal piegarsi a un po' di ruffianeria hollywoodiana eppure confeziona un'opera riuscita. Dalla sceneggiatura che sa usare le sue metafore in modo deliziosamente grottesco e utilizzando un mix tra mito di Frankenstein e temi burtoniani, passando per una scelta fotografica interessante dal bianco e nero della prigionia alla coloratissima scoperta del sesso. Molto brava Emma Stone, anche se tanto sopra le righe, ben supportata di volta in volta dalle facce melliflue o deformi di Ruffalo e Dafoe. Notevole.

Thedude94 31/01/24 01:31 - 1097 commenti

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Ancora una volta Lanthimos riesce a realizzare un film ricco di tematiche importanti in maniera molto divertente e ironica, puntando sulla meravigliosa interpretazione della Stone, qui a suo agio e dominante sul resto del cast che fa comunque la sua ottima figura, in particolare Ruffalo. Dal punto di vista di fotografia, scenografie, costumi e colonna sonora siamo senza dubbio di fronte a grande cinema, che si trova anche in una sceneggiatura precisa e mai banale, pregna di dialoghi importanti sulle questioni attuali di emancipazione e scoperta del sé, che non risulta mai pesante.

Fabbiu 4/02/24 11:22 - 2148 commenti

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Adattamento di un romanzo di Alasdair Gray, racconta il viaggio di Bella, nata da un esperimento di frankensteinana memoria, alla scoperta del mondo, di se stessa e quindi del sesso. L'intento di Lanthimos sembra chiaro: tutto deve colpire in questa commedia grottesca, erotica, musicale, grandguinolesca, dalla fotografia e scenografia che ricordano l'attenzione maniacale di Burton per i dettagli estetici dark-vittoriani, alle interpretazioni sopra le righe, seppur giustificate dallo spessore dei personaggi (ben caratterizzati sotto il profilo psicologico).

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Rebis 5/02/24 15:05 - 2339 commenti

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Una madre con il cervello della figlia. Un corpo condizionato dalla cultura patriarcale guidato da un'intelligenza pura e sovversiva: la perfetta sintesi del movimento neofemminista. Ma l'ottimismo è facoltativo, giacché la presa del potere femminile non garantisce un male minore del governo maschile. Sorprende invece la scoperta di un'educazione a-genitoriale nell'era del meccanicismo. Opera programmaticamente freak, che dialoga con ironia mentre snocciola, ripetitiva, la sua arringa senza possibilità di replica. Stone imponente. Dafoe indimenticabile. Distribuisce Disney. Ah, ecco.

Flazich 6/02/24 09:32 - 669 commenti

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Il messaggio di emancipazione della donna, di rottura delle convenzioni sociali, arriva molto forte; è però il modo in cui viene trasmesso che stupisce: l'evoluzione è completamente priva di sentimento, asettica, come se fosse filtrata attraverso gli occhi di qualcuno che sta effettuando un esperimento scientifico. Non a caso il concetto di empirico riecheggia nel film. Bella va da dal punto A al punto B senza avere il minimo dubbio e incertezza, in modo diretto, frantumando qualsiasi regola. Le inquadrature, le musiche ossessive, le ambientazioni si fondono perfettamente.
MEMORABILE: Le dice di entrare nel baule a rappresentare che è un oggetto.

Cotola 7/02/24 18:59 - 9060 commenti

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Lanthimos colpisce ancora, indugiando come altrove nel grottesco, con quello che è globalmente un gran film pur con qualcosa che non convince appieno; ad esempio tecnicamente gli si può imputare l'uso della computer grafica che rende un po' posticce le meravigliose scenografie che sono una delizia per gli occhi, così come i costumi, la fotografia e tutta la confezione. La storia a tratti cavalca, neanche più di tanto, gli umori femministi del nostro tempo; ma ci può stare, visto il periodo in cui è ambientato e considerato che è un racconto di formazione. Grande la prova della Stone.

Lou 9/02/24 12:42 - 1121 commenti

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Povere creature e povera Emma Stone, in un ruolo in cui si mette a nudo (in tutti i sensi) come esperimento di creazione mostruosa, una giovane madre col cervello della figlia, che riparte da zero nella scoperta dei piaceri e delle violenze della vita. Lanthimos, che deve sempre stupire a tutti i costi, realizza un film grottesco e visionario, con scelte scenografiche d'effetto, infarcito di messaggi legati all'attualità della condizione femminile, ma senza coerenza e con troppi elementi disturbanti.

Il ferrini 29/02/24 23:50 - 2361 commenti

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Innanzitutto togliete la lente fish-eye a Lanthimos perché non se ne può veramente più, per il resto l'estetica filoburtoniana ben si adatta al soggetto. Ciò detto, l'idea della creature scevra da sovrastrutture è divertente e a parte qualche ripetizione funziona, ma c'è da dire che a salvare il film è soprattutto una Stone generosissima. La sua evoluzione, sia nel linguaggio che nelle movenze, è resa perfettamente. D'impatto il trucco di Dafoe (tre ore al giorno) e spassosa la vecchietta sulla nave. Vale sicuramente la visione.

Maxx g 3/03/24 17:20 - 635 commenti

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Un po' di Frankenstein, un pizzico di Alice nel paese delle meraviglie, qualche vaga atmosfera noir, una musica (fin troppo) pedante, un po' di pornografia, qualche sfondo che fa ricordare i dipinti ed ecco tutto il calderone del film "Povere creature", che sì cattura l'interesse dello spettatore, ma in cui tutto risulta eccessivo, ivi compresi gli animali grotteschi che pascolano nel giardino del dottor Godwin. La sua creatura uscirà presto dal governo del padre per scoprire il bel mondo ma soprattutto il sesso (occorreva mostrare l'autoerotismo?). Si può perdere.
MEMORABILE: Il ballo nella nave, assolutamente grottesco.

Xamini 3/03/24 20:51 - 1254 commenti

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Novello dottor Frankenstein, un Willem Dafoe dal volto cicatrizzato (e dunque di esplicito impatto) gioca da scienziato con le regole della vita, innestando nel cranio di una quasi defunta il cervello del suo feto. Ne nasce un'Emma Stone sfolgorante, magnetica, grottesca bimba in corpo di donna alle prese con i paradossi di un mondo un po' steampunk, che prova a trovare il suo posto nel mondo. Ancora una volta Lanthimos non tiene a bada il suo cinismo ma lo alleggerisce con abbondante ironia e riesce a rendere l'anelito femminista del tempo in chiave autoriale.
MEMORABILE: I titoli e i riquadri di intermezzo; All'altare; Gli animali; La scoperta della povertà.

Capannelle 7/03/24 08:31 - 4412 commenti

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Lanthinmos sguazza divertito nel suo territorio guardandosi un po' troppo allo specchio ma comunque proponendo trovate visive e concettuali spiazzanti e iconiche. Pone al centro dell'opera una Stone completamente dedita allo sviluppo del suo personaggio, uno sviluppo sui generis che si arricchisce di significati sociali, sicuramente ruffiani ma giocati con intelligenza e poco banalizzati. Il tono grottesco non scade e la credibilità dell'insieme si mantiene fino alla fine, nonostante la fase parigina sia sfilacciata. Lungo, gigione ma a suo modo potente e con una chiusura epica.
MEMORABILE: I processi digestivi di Godwin; Il giardino e le creature come un quadro; Bella interroga la vecchia signora sul sesso.

Paulaster 13/03/24 18:04 - 4431 commenti

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A una donna suicida viene impiantato il cervello del figlio. Soggetto che spazia dalle convenzioni sociali al femminismo e al libero arbitrio ma che diviene farraginoso man mano. La forma è abbastanza originale, anche se valgono di più le idee che le inquadrature stondate, e Lanthimos la mette sul morbido con un umorismo per tutti. La Stone non perde il vizio di fare le faccette e Ruffalo è più costante come personaggio. Le musiche stranianti sono pienamente azzeccate e in linea con lo stile registico.
MEMORABILE: Il cetriolo; Sboccata a tavola; I complimenti dopo la prestazione.

Muttl19741 16/03/24 08:47 - 164 commenti

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Film coraggioso, marchiato a fuoco dal regista che lo personalizza in ogni suo aspetto: la scelta di spinti grandangoli e fisheyes, atmosfere oniriche, fotografia che trasforma la pellicola in un dipinto sia a colori che in bianco e nero, trama e protagonisti punk, sfino al midollo, sopra le righe, deliziosi. Scenografia e costumi sublimi. Scene crude, disturbanti, a volte esilaranti, dettagli su cui soffermarsi per gustarseli a pieno. Una scommessa vinta.

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Pigro 21/03/24 09:52 - 9675 commenti

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Un'inquietante favola gotico-rétro che attraverso la storia frankensteiniana della madre-figlia (essere mitologico-sacro) ci immette in un inedito racconto di formazione, che diventa ben presto vibrante apologo femminista, con la donna (ottima Stone) che "scopre" il mondo e sé stessa in un processo di emancipazione dal maschile. La fantasmagoria visionaria pseudo-belle-époque e l’uso di obiettivi che deformano l’immagine sono l’evidenza formale di una corruzione profonda, che porta infine a domandarci: chi è il mostro? Suggestivo, stuzzicante.

Nicola81 24/03/24 23:53 - 2862 commenti

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Grottesca e surreale fiaba dark che strizza furbescamente l'occhio al femminismo mostrando l'emancipazione della protagonista attraverso la scoperta del sesso (prostituzione compresa) e dialoghi da filosofia spicciola, mentre la ricchezza della messa in scena ha un sapore artificioso che mal si sposa con l'ambientazione vittoriana. Per quanto costretta a salire fin troppo sopra le righe, Emma Stone è indubbiamente brava in un ruolo impegnativo anche dal punto di vista fisico, ma il film nel complesso è non solo sopravvalutato, ma anche troppo lungo per quel che deve dire.

Orson 25/03/24 15:47 - 122 commenti

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Un pot-pourri di stravaganze senza capo né coda, che mescola il mito di Frankenstein con il pallino fisso del sesso tipico di Lanthimos, i grandangoli messi alla rinfusa un tanto al chilo, bianco e nero autoriale alternato a pacchianissime ricostruzioni in CG in un calderone estenuante per lunghezza e totale mancanza di ritmo e costruzione narrativa. Tutto sembra inanellato per stupire i cinefili in una sagra del "famolo strano" scelleratamente compiaciuta e gratuita. Il senso ultimo dell'opera si perde nel vuoto narcisistico dell'autore e non risulta pervenuto.

Daniela 31/03/24 19:41 - 12673 commenti

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Creata da uno scienziato che sembra un incrocio fra Frankestein e la sua creatura, Bella è una nuova Candide ancor più "ingenua" del personaggio di Voltaire perché il suo cervello, privo di condizionamenti, possiede la spietata lucidità dei bambini e le sue avventure in giro per il mondo ne accrescono le conoscenza ma non ne intaccano lo spirito pragmatico e positivista. Ricco di invenzioni e incanti, il film di Lanthimos stupisce ma non disturba come invece hanno saputo fare le sue opere migliori e per questo appare meno personale. Azzeccato il cast, messa in scena lussuosa.

Minitina80 12/04/24 22:46 - 2986 commenti

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Si tratta di una fiaba gotica incentrata sull’emancipazione della figura femminile, raccontata utilizzando il sesso come strumento di scoperta e conquista, in barba alle consuetudini e alle apparenze imposte dalla società. Protagonista una giovane Frankenstein interpretata magistralmente dalla Stone, ben calata in un ruolo molto complicato. Notevole l’impianto visivo la cui colonna portante è rappresentata da scenografie fantasiose in cui il digitale ha un ruolo chiave. Unico fattore penalizzante quei venti minuti complessivi che potevano essere tolti dal montaggio finale.

Dante\'s 19/04/24 19:48 - 6 commenti

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Per chi ha letto "Frankenstein" (O il moderno Prometeo) di Mary Shelley le analogie risulteranno ovvie, seppur invertite. Il dottore (stavolta mostruoso) dà la vita a una creatura bellissima, che ovviamente lo amerà e lo chiamerà Dio (e qui si rompe il gioco). La parabola della protagonista è un chiaro manifesto femminista, che addirittura a volte sfocia nel banale. Eppure... nel complesso il film funziona. Specie per chi non vuole andare "oltre" alla ricerca di un più alto significato (che invece il romanzo della Shelley sa sbatterti davanti).
MEMORABILE: La tentata carità ai poveri (in negativo).

124c 25/04/24 21:20 - 2921 commenti

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L'interpretazione più irriverente di Emma Stone: si cala nei panni di una creatura alla Frankenstein che uno scienziato dalla faccia sfigurata (Willem Dafoe) riporta in vita impiantando, nel corpo di una donna suicida, il cervello del di lei bambino. Film girato come se fosse un mix fra Tim Burton, Ken Russell e Stanley Kubrick, con diverse scene in cui la protagonista recita nuda perché scopre il sesso e la fuga da una vita che la vorrebbe chiusa in un laboratorio. Ottimo il cast (specie Willem Dafoe Mark Ruffalo), stravaganti le scenografie e Oscar meritato a Emma Stone.
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  • Curiosità Zender • 10/09/23 09:15
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  • Discussione Capannelle • 4/03/24 20:44
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    A visione ultimata gli avrei assegnato 3 pallini non pieni. Scrivendo il commento, sempre 3 pallini sono ma diventati pieni.


    Ultima modifica: 7/03/24 08:34 da Capannelle
  • Curiosità Zender • 11/03/24 10:17
    Capo scrivano - 47813 interventi
    4 statuette agli Oscar 2024.

    Miglior attrice (Emma Stone)
    Miglior scenografia (James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek) Migliori costumi (Holly Waddington)
    Miglior trucco e acconciatura (Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston)
  • Homevideo Caesars • 29/03/24 17:16
    Scrivano - 16812 interventi
    Usciranno il 16 Aprile sia il bluray che il dvd
    https://www.dvd-store.it/Video/Blu-Ray/ID-82095/Povere-creature