Norwegian wood - Film (2010)

Parto col dire che non ho letto il romanzo, ma il film è buono. Un triangolo amoroso tormentato e malinconico, triste e dolente, in cui l’eleganza tecnica e formale di Tran, mista alla smagliante fotografia di Ping bin conferiscono alla pellicola i giusti binari su cui procedere. La ricerca di un punto di riferimento; l’Eros nelle sue delicate sfaccettature; la voglia di scoprire la propria sessualità dando sfogo alle passioni più profonde e intime; l’incapacità di accettare un suicidio che sfocia in struggente follia.

Una storia amorosa e di amara follia che vive nelle movenze dei protagonisti, ben interpretati e su cui Tran indugia spesso e volentieri. Acquista toni struggenti in un paio di sequenze e mette sul piatto problematici transfert psicologici tra la donna amata dal protagonista e le altre due che gli si proporranno. Altre volte la storia pare trascinarsi in modo poco convincente nonostante musiche e panorami naturali richiamino la filmica europea.

Da un noto romanzo generazionale, il regista ritaglia la storia dell'educazione sentimentale di uno studente, attratto da una ragazza orfana ma anche da un'altra coetanea, precipitata in una depressione senza fondo dopo il suicidio del fidanzato, il miglior amico del protagonista.... Una storia di tristi amori giovanili in cui thanatos ha la meglio su eros, raccontata con immagini di grande bellezza sottolineate da una colonna sonora suggestiva, ma che non riesce a coinvolgere, come se il freddo della natura si comunicasse allo spettatore, anestetizzandolo. Troppo estetizzante? Forse.

Dal romanzo di Murakami, un film di grande suggestione per raccontare il trepidar d’amore di adolescenti sulla soglia della vita: soglia temibile che non osano varcare, rinunciando all’età adulta e alla vita stessa. La fragilità dei 20 anni tra desiderio e voglia di eterna spensieratezza si tramuta in psicopatologia o malinconia. Un’elegante e fascinosa Wunderkammer di ambienti e situazioni, in cui la mdp si muove dolce e sinuosa, accarezzando corpi, oggetti e paesaggi, unendosi così con la sua grazia allo spleen dei teenager innamorati.

Film che a lungo andare stanca e diventa sempre meno coinvolgente, nonostante abbia dalla sua una buona regia e attori che ce la mettono tutta nel dare il meglio di sé. Sarebbe stato sicuramente meglio lasciare spazio anche all'aspetto relativo al tempo in cui è ambientata l'opera, cioè gli anni '67 e '68, in una Tokyo in cui esplodeva la contestazione giovanile. Ma il tutto è legato soltanto ai vari intrecci amorosi giovanili e alle turbe psichiche dei protagonisti, i quali hanno tutti un passato poco felice. Si poteva fare meglio.

Tentativo fallito di trasmettere attraverso le immagini le emozioni del romanzo di Murakami soprattutto nella frettolosa prima parte, dove i personaggi vengono inseriti nella vicenda troppo velocemente, quasi frullati, senza che lo spettatore abbia il tempo d’immedesimarsi, cosa che invece è il punto di forza del libro. Il film perde di vista anche l’ironia che permea il romanzo e numerose scene, soprattutto quelle nella natura, sembrano tirate per i capelli risultando stucchevoli. Molto belli invece i paesaggi e la fotografia.