Gustosissimo e davvero da rivalutare(ahimè con pochi commenti Davinottici).
Franklin, ma non avevo dubbi, si dimostra regista eccellente, oserei dire addirittura depalmiano, con riprese vorticose, soggettive fluide, movimenti di macchina superlativi.
Basta vedere l'inseguimento tra lo scimpanzè Link e la Shue con il suo boy tra le stanze della villona, per rendersi conto di che pasta è fatto il regista australiano di
Patrick..
Molti i punti in comune con il suo
Psycho 2, la villona, la cantina, le scale della grande magione, le stanze, i bagni , il mare che occulta le auto come la palude del Bates Motel, le carrellate per tutta la casa.
L'inizio, poi, è un pezzo di cinema unico, tra soggettive e momenti di humor nero davvero notevoli, che manco Joe Dante, supportato dal bellissimo score di Jerry Goldsmith.
Gli scimpanzè sono davvero impressionanti, per bravura e inquietudine, e Link davvero quasi umano(forse anche troppo), con i suoi gesti inconsueti, la gelosia e la rabbia, nonchè un buongustaio quando ammira compiaciuto le nudità della Shue.
Parco di scene sanguinolente (Franklin non ha mai amato il gore) o violenza compiaciuta, più basato sulla tensione(costante), e sull'ironia nera , che sfocia nel fiammeggiante(in tutti i sensi) finale, con Link che "scimiotta"
King Kong, se ne frega bellamente se la casa và a fuoco e si gode il suo amato sigaro.
Una scimmia superintelligente(anche troppo), perfida e vendicativa, con una forza spropositata(alza furgoni , accoppa rottweiler e stacca braccia dietro le porte), di cui il carisma non la fà apparire poi così minacciosa.
Romero, prima di realizzare lo sciapo
Monkey Shines, avrebbe dovuto studiarsi un pò di Franklin, magari le avrebbe giovato.