La casa del tappeto giallo - Film (1983)

La casa del tappeto giallo
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1983
Genere: thriller (colore)
Note: E non "La casa dal tappeto giallo".

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

È tratto dalla commedia “Teatro a domicilio” di Aldo Selleri e che sia una pièce portata forzatamente sul grande schermo è chiaro fin da subito. L'azione non si sposterà praticamente mai dalla casa del titolo e si capisce che il peso del film grava tutto sulle spalle dei quattro attori che si alternano sulla scena. La più brava (e purtroppo quella che si vede di meno) è Milena Vukotic: misurata, espressiva come non mai, surclassa la pur valida Beatrice Romand (e cioè la vera protagonista), il buon Erland Josephson (teatrale al massimo) e Vittorio Mezzogiorno (meglio noto come sostituto di Michele Placido nel serial tv LA PIOVRA...Leggi tutto). Quest'ultimo recita in maniera insolita, un po' innaturale, anche se corretta e originale. La storia è complicata ma spiegata bene e si sviluppa in continui colpi di scena (come dice lo stesso Mezzogiorno nel film), anche esagerati. Si arriva infatti a un finale tirato veramente per i capelli in cui la credibilità su cui pareva basarsi la vicenda va definitivamente a farsi benedire. Musiche di Stelvio Cipriani abbastanza anonime, fotografia onesta. Non c'è nulla che valga veramente la pena di ricordare, nella CASA DEL TAPPETO GIALLO. Pur tuttavia il film si lascia vedere ed è costruito con un certo brio. Il principio che lo regge è il continuo ribaltamento del sospetto precedente, in modo da spiazzare costantemente lo spettatore; il quale da principio si diverte ma poi, capita l'antifona, tende - come capita sempre in questi casi - ad assuefarsi al colpo di scena e a stancarsi.

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B. Legnani 20/05/07 22:21 - 5538 commenti

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Appena sufficiente. Assai statico (viene da "pièce" teatrale), ma decisamente ipertrofico. C'era materiale per fare un bel telefilm di 50', invece si tira quasi fino a 90', allungando il brodo. Si capisce presto che c'è il trucco sotto e, una volta palesato, si resta in attesa, quasi speranzosi, di un altro colpo, nel finale. Arrivano invece due colpettucci, uno sciapo, uno stupidino, entrambi inutili. Banali i due protagonisti. Si nota solo la Vukotic. Peccato.
MEMORABILE: Lei "confessa", facendolo attraverso la grata... dello schienale di una sedia.

Tomastich 11/03/09 08:31 - 1255 commenti

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Solo un maestro come Carlo Lizzani poteva ambientare un thriller in un appartamento nel pieno del 1982! Da un pezzo di teatro di Casella, Lizzani, insieme a professionisti come Vukotic e Mezzogiorno, riesce a creare un'atmosfera quasi surreale, ma assolutamente tangibile. Un sogno claustrofobico o una vita trasformata in un incubo? Cosa c'è dietro a un disegno così crudele? Lizzani naturalmente non può dare risposte, ma come un buon pittore può rappresentare le scene e, con dei piccoli giochi di cinema, far risaltare dei chiaroscuri.

Nando 8/07/10 15:36 - 3816 commenti

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Un'originale terapia medico-psichiatrica per cancellare il complesso quasi edipico della moglie, porta il marito ad una scelta teatrale ed originale. Claustrofobica ed inquietante la prima parte, con tocchi di assoluta teatralita, più esplicativa e nozionistica la seconda. Buono il cast.

Daniela 1/08/10 10:47 - 12673 commenti

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Giovane coppia decide di mettere in vendita un tappeto attraverso un'inserzione, ma il presunto compratore si mostra molto più interessato ai segreti della sposina che non all'acquisto, mentre il marito è sospettosamente assente e una misteriosa signora interviene a complicare la faccenda. Giallo a scatole cinesi, interamente girato dentro un appartamentino/teatro, dalla trama macchinosa e non del tutto convincente (soprattutto nel colpo di scena finale), che ha però un punto di forza nel buon quartetto protagonista, con l'aguzza Vukotic in testa.

Cotola 5/09/10 23:30 - 9061 commenti

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Una seduta psicanalitica andata a male: questo è in definitiva ciò che Lizzani propina allo spettatore. Peccato che il risultato sia una sbobba informe priva di guizzi e di interesse che rimescola più volte le carte ed accumula talmente tanti colpi di scena da cadere nel ridicolo (il troppo stroppia) portando lo spettatore alla saturazione. Finale inutilmente beffardo.

Deepred89 24/10/10 22:20 - 3710 commenti

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Giallo da camera piuttosto originale, con un primo tempo di home-invasion (quasi un Haneke ante-litteram) che viene sezionato ed annientato nella seconda parte tramite una serie continua di colpi di scena e ribaltamenti. Un cast non sempre convincente (Milena Vukotic la migliore, senza dubbio) e una confezione non perfetta (e stavolta delude pure Cipriani) impediscono al film di impennare del tutto, ma il coinvolgimento c'è e i colpi di scena funzionano (anche l'ultimo, un po' strampalato ma simpatico ed efficace). Discreto.

Herrkinski 19/04/11 01:23 - 8128 commenti

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Notevole ed originale, questo curioso film del bravo Lizzani. Dalla location statica e dalla teatralità degli interpreti si capisce che è tratto da un'opera teatrale; ma il bravo regista riesce a non rendere noioso o presuntuoso il prodotto, dimostrando di conoscere bene anche i tempi cinematografici. Tutta la prima parte è veramente tesa e coinvolgente, poi pian piano il film perde un po' di fascino, ma rimane comunque un lavoro di buon livello, ben sceneggiato e ricco di colpi di scena e suspance. Stranamente sotto tono le musiche di Cipriani.

Daidae 20/09/12 00:15 - 3187 commenti

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Un insolito Lizzani si cimenta nel campo dei thriller e il risultato è buono. Non siamo al livello del periodo d'oro del thriller e giallo all'italiana, ma non è davvero male. Cast in parte, bella ambientazione e trama tutto sommato interessante. Sufficiente e vedibile.
MEMORABILE: Volevo dimostrarle come è affilata questa lama...

Giùan 19/01/14 07:21 - 4574 commenti

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Ciò che è più rimarchevole nel film è a mio modo di vedere l’utilizzazione “contronatura” dell’eterogeneo gruppo di attori: Mezzogiorno in versione pavida e ritirata, la rohmeriama Beatrice Romand sensualmente fibrillante, il bergmaniano Josephson nevroticamente dissociato e la nostra adorata Vukotic infermierina dal lato oscuro. Maestro Lizzani governa il minuetto con solenne leggerezza, riuscendo (quasi sempre) a turbare il soverchiante ordine teatrale della vicenda, fino a scioglierlo in un finale fumettistico ma coerente all’operazione. Curioso.

Homesick 14/07/14 07:36 - 5737 commenti

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Degradante, in quanto l’alta tensione fisica e psicologica accumulata nella prima parte si dirada in un gioco ad incastro (ricorda quello coevo di Pete Walker) sempre più implausibile sino al carente finale. Lizzani vince comunque la sfida del giallo da camera grazie al pieno controllo della scena e ai quattro interpreti, guidati dalla rohmeriana Béatrice Romand, vittima e dispensatrice di attimi erotici in déshabillé, e dal bergmaniano Erland Josephson, soggiogatore opprimente e nevrotico.
MEMORABILE: La Vukotic seguìta dallo spioncino della porta.

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Myvincent 23/08/14 02:41 - 3747 commenti

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Discreto giallo, con atmosfere più anni '70 che '80, che si consuma nelle dimensioni ridotte del piccolo schermo ma ha il pregio di scoprire risvolti psicologici che, nel genere, non guastano mai. Il cast è all'altezza (se si esclude Beatrice Romand coi suoi inesauribili squittii) e la direzione dei lavori diligente. Finale beffardo a sorpresa.

Digital 3/03/15 18:41 - 1257 commenti

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Inizialmente si pensa di aver messo su il solito thriller col tipaccio di turno che si stabilisce forzatamente in una casa molestandone gli inquilini, ma non tutto è quel che sembra... Film particolare, ricco di colpi di scena. Sostanzialmente riuscito, sebbene risenta di una derivazione teatrale il che, talvolta, lo rende fin troppo verboso nonché eccessivamente statico. Nel cast si distinguono favorevolmente Josephson (ben doppiato dal compianto Renato Mori) e la Vukotic; poco incisivo Mezzogiorno; fisicamente "attrezzata" la Romand.

Maik271 11/02/16 08:24 - 436 commenti

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Il cast di mediocre livello, se si esclude la sottovalutata Vukotic, non può certo sollevare il livello di una pellicola che poggia su fondamenta poco solide. La regia troppo televisiva e la piatta fotografia non giovano, il girato quasi esclusivamente in interni risulta stucchevole nonostante il soggetto e la sceneggiatura potessero creare una certa curiosità nello spettatore che, a parte un sorriso nel finale, rimane deluso.

Nicola81 8/08/17 09:54 - 2863 commenti

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Nella filmografia di Lizzani è probabilmente il prodotto più atipico: un giallo di derivazione teatrale che, a una prima parte incentrata sulla violenza psicologica, ne fa seguire una seconda caratterizzata dagli inevitabili colpi di scena (alcuni dei quali, a dire il vero, appaiono abbastanza forzati). La messa in scena è carente, la colonna sonora di Cipriani al minimo sindacale, ma i quattro attori presenti fanno il loro dovere. Se non lo si prende eccessivamente sul serio ci si può anche divertire...

Markus 3/04/18 13:00 - 3692 commenti

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Un tappeto giallo e... un giallo da sbrogliare. Trasposizione per il cinema della pièce "Teatro a domicilio" di Aldo Selleri. L'incursione di Lizzani nel thriller claustrofobico non è delle più riuscite, in quanto la vicenda paga lo scotto di un taglio televisivo e di una logorroica verbosità (l'effetto "stantio" del doppiaggio non aiuta) che talvolta rubano la scena alla dovuta tensione. Di buono c'è qualche inaspettato colpo di scena che sveglia dal torpore (merito però da attribuirsi all'autore del testo, non al regista).

Il Dandi 23/09/20 01:21 - 1917 commenti

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Onesto divertissement che nella sua staticità (quattro personaggi in una sola location) denuncia l'origine teatrale del copione. Lizzani ne trae un giallo psicologico gradevole ma non esaltante. Nella prima parte, quella preparatoria, risulta subito ovvio che deve esserci qualcosa sotto; nella seconda, quella esplicativa, tra flashback e imprevisti il gioco si svela in due rate: peccato che si allunghi un po' troppo il brodo, per realizzare un minutaggio che resta comunque basso. Valido il colpo di scena finale, con beffardo effetto boomerang degno dell'umorismo hitchcockiano.
MEMORABILE: Il "risveglio" del cadavere.

Paulaster 13/10/21 10:06 - 4431 commenti

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Coppia sposata mette in vendita un voluminoso tappeto. Trama dai risvolti psicanalitici che parte già debole, con la gelosia del marito per i sogni bollenti della consorte (ovviamente col patrigno). Il giallo ha anche delle derive thriller con l’entrata in casa di Josephson, che risulta forzatissima nei suoi modi arroganti. Per ravvivare ulteriormente ci sono anche dei colpi di scena, tra lo scambio di ruolo e l’inconscio, che perlomeno evidenziano la recitazione misurata della Vukotic. Chiusura beffarda altresì teatrale, come la struttura narrativa.
MEMORABILE: Pronti, via e il tappeto distrugge mezzo mobilio; La serie di coltellate; Il segno della ferita dimenticato.

Noodles 26/01/23 08:54 - 2237 commenti

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Carlo Lizzani, altrove ottimo regista, non riesce a rendere in maniera efficace questa pièce in linguaggio cinematografico. Il suo film è molto noioso, troppo verboso e con una storia davvero poco credibile. La cornucopia di colpi di scena, tra cui alcuni veramente forzati, non serve a salvare questo film dalla mediocrità, specie se si aggiunge anche la recitazione scadente. Si salva la mai troppo apprezzata Milena Vukotic, gli altri tre convincono molto poco e, in questo senso, delude Vittorio Mezzogiorno. Un'occhiata non è un delitto, ma il film è mediocre.
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  • Discussione Schramm • 5/10/13 16:11
    Scrivano - 7694 interventi
    sulla stessa scia di monicelli, lizzani si è tolto la vita lanciandosi nel vuoto dal terzo piano.

    il suo cinema non è quasi mai stato nelle mie corde. questa è la sola eccezione che conferma la regola, per la quale lo ringrazio essendo uno degli psycho-kammerspiel che prediligo.

    r.i.p.
  • Curiosità Buiomega71 • 15/02/14 10:15
    Consigliere - 26032 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima tv (Luglio 1984) di La Casa Del Tappeto Giallo: