L'isola delle salamandre - Film (1972)

Tra i primi esempi di WIP, dalla struttura molto simile ai film di Hill girati nelle Filippine (Sesso in gabbia, The big bird cage); qui siamo in Costa Rica, ma tra soldati crudeli e pettorute prigioniere di varie nazionalità l'antifona è praticamente la stessa. Il film, dopo una prima parte poco eclatante, si fa più interessante nella seconda, dove tra varie torture, un mad-doctor e follie assortite ci si diverte moderatamente, non senza qualche dettaglio abbastanza violento. Dettagli sleazy nella media e ritmo discreto; in breve, si fa vedere.

Una prostituta viene arrestata e portata con altre ragazze in un'isola-prigione, dove subisce le peggiori angherie dalle guardie e dallo scienziato pazzo che la comanda. Phyllis Davis, la protagonista, sfrutta la sua bellezza (non risparmiando i nudi in duccia e a letto) per scappare assieme ad altre prigioniere. Insomma, è una bella peperina che si barcamena fra sacerdoti voodoo e compagne di branda con cui azzuffarsi. Tremenda la guardia grassa e baffuta che picchia senza rimorsi sia lei che le altre. Nulla d'eccezionale, ma guardabile.

Più o meno la solita trafila di ogni WIP che si rispetti: la ragazzotta di turno finisce nei guai per una storia di droga e si ritrova ai lavori forzati su un'isoletta sperduta assieme ad altre compagne di sventura, ovviamente tutte bellocce e porcellone, fra feroci guardiani e un mad doctor sadico e pervertito. Seguono torture assortite, amori clandestini compresi intermezzi lesbici, riti vodoo, rivolte, bagni di sangue e un tentativo di fuga che riuscirà solo alle più fortunate. Il tutto confezionato con uno stile rozzo ma tutto sommato funzionale al tipo di film.