L'acqua miracolosa - Corto (1914)

Mentre il cavalier Cornelio (“nomen omen”!) se ne resta a casa, la consorte, dalla quale lui desidera l’erede, se ne va alle terme di Cavorette-les-Bains, raccomandate dal medico vicino di casa, che là raggiunge la signora: il desiderio sarà esaudito… Maliziosissimo corto del 1909, con Gigetta Morano e lo stesso regista in due ruoli bricconcelli. Recitazione composta, per l’epoca, con il Cornelio che a gesti pudicissimi indica il desiderio di avere prole. Notare anche la Morano che, nel sogno del consorte, fa capire che lei si trova sì alle terme, ma di certo non per berne le acque.

Simpatico corto che vanta anche qualche spunto "tecnico" interessante (lo spaccato del condominio). La storiellina è leggera: un marito desideroso di prole sarà accontentato, ma forse non proprio nel modo desiderato. La realizzazione è gradevole, anche grazie a interpretazioni naturali e non troppo "forzate" (cosa abbastanza in uso all'epoca). Piuttosto audace, per i suoi tempi, visto il rapporto adulterino della consorte.

Il dottore spedisce la moglie del paziente, di cui è innamorato, alle terme miracolose che donano fertilità: e già si intuisce come va a finire. Commedia maliziosa ma garbata, boccaccesca ma con classe, piccante ma con leggerezza. Insomma, un cortometraggio piuttosto godibile, che ha nell’impianto scenografico teatrale della sezione del condominio il suo aspetto spettacolare più interessante: una visione da casa di bambole realizzata in modo molto accurato (e peccato non averla sfruttata ancor di più). Simpatico.