Juve contro Fantomas - Film (1913)

Proseguono le imprese del Fregoli del crimine. Al suo secondo episodio il regista conferma il suo stile che consiste nell'accumulo avventuroso di scene spettacolari quanto superificiali (grande impressione avrà recato l'incidente ferroviario). Navarre ha un bell'aspetto mefistofelico così come Juve rappresenta con bravura l'onestà del funzionario di polizia; il tutto, però, pecca di larga prosaicità (i raccordi sono affidati a lunghe lettere) mancando non solo l'afflato surreale ma anche l'icastica inventiva del muto.

Seconda trionfale presenza di Fantômas al cinema, stavolta anche con la tuta che gli fascia il corpo intero. Il malvivente dai mille volti cerca di disfarsi del poliziotto Juve. Ci riesce? Mmmh... Un po’ meno proporzionato e un po’ meno lineare del precedente, con qualche attore di contorno non proprio impeccabile (quegli sguardi in macchina…), il film ha una trama qua e là basata un po’ troppo sul caso e sull’ingenuità (la fuga di Fantômas dopo l’arresto…). Ci sono momenti simpatici, pure buffi, come la sparatoria tra i barili. Belle le ambientazioni. Fandor qui prende più spazio.

Sequel ravvicinato del primo Fantomas, con l’ispettore Juve in una caccia sfrenata all’imprendibile criminale. Bellissimi i lunghi pedinamenti iniziali che ci portano nella strade parigine in un’articolata e suggestiva visione della capitale. Ma ognuno dei quattro capitoli del film ha il suo fascino, dall’incidente ferroviario all’inseguimento dal locale notturno, fino ai misteri della villa in un crescendo che arriva a un finale inquietante. Ottima sensibilità narrativa e buona resa degli interpreti, per un poliziesco tuttora affascinante.