Per Sandler non si può neanche parlare di parabola discendente, ma di naturale raschiamento del fondo del barile “comico”, visto che anche in precedenza ci aveva “dilettati” con scemenze, che però almeno si mantenevano tra il mediocre e il filmaccio. Ma vedere Pacino scimmiottare se stesso in questa vaccata mi fa avere dei dubbi sul genere, che definirei più patetico che comico. Detto ciò, la versione femminile di Sandler è peggio dell’originale (solo idiota e ignobilmente doppiata) e la pellicola è una sequela di boiate e scambi verbali deprimenti. Ah, la sceneggiatura è di Sandler...
MEMORABILE: Lo spot sulla diarrea interrotto dall'attore perchè le battutte migliori erano riservate al pupazzo a forma di stomaco.
Un film comico che mette insieme tutte le trovate più risapute del genere demenziale a partire dall'idea di affiancare al solito Sandler una sorella gemella più scema e insopportabile. Però qui c'è Al Pacino, insolitamente autoironico e che da solo vale il prezzo del biglietto, soprattutto nel finto spot del dunkaccino. È lui l'insospettabile motore comico di un film altrimenti solo fiacco e volgare, che si trascina verso il finale fra prevedibili battibecchi e flatulenze varie.
MEMORABILE: La scena con Pacino e Depp, che a prima vista fa pensare che si trovino nel film sbagliato.
Commedia americana con Adam Sandler nel doppio ruolo dei due gemelli protagonisti. Il film fa ridere in varie occasioni, ma nonostante questo non convince appieno, causa anche la sceneggiatura abbastanza banale. Sandler è simpatico, ma il migliore è ovviamente Al Pacino, spettacolare nonostante il ruolo che interpreta. C'è di meglio ma sicuramente anche di peggio.
Provocazione? Assoluta genialata? Vaccata ignobile? L'opera desta più di un interrogativo, poiché l'impianto narrativo sembra costruito per essere trash a tutti i costi: fra gag di bassa qualità e interpretazioni folli, infatti, lo spettatore rimane troppo sbigottito per avere la forza di ridere. In bilico fra il più alto e il più basso dei voti, mi pongo salomonicamente nel mezzo e assegno 3 palle. Stracult!
MEMORABILE: L'incredibile ruolo di Pacino; Il tragico doppiaggio italico; Jill al quiz show; L'ombra di Jill sulle lenzuola; L'impagabile spot del dunkaccino.
Scadente commedia demenziale in cui la volgarità regna sovrana. Il sopravvalutato Sandler si sdoppia e, complice anche un pessimo doppiaggio, mostra il peggio di se stesso. La Holmes fa la bella quanto stupida statuina. L'unica ancora di salvezza è l' autoironia di un imbolsito Pacino, che regala uno spot finale da vero cult....
L'accoppiata Dugan/Sandler è un cocktail micidiale e questo film è il punto più basso che abbiano raggiunto finora. Sandler non esce dai binari fin troppo percorsi di una comicità priva di ambizione, mentre risulta terribilmente irritante quando interpreta Jill (la gemella del protagonista). Tale è il fastidio che a nulla valgono le gag o il finale alla "volemose bene". Da salvare solo la pubblicità trash che vede protagonista Al Pacino, l'unico momento con un po' di autoironia. Il resto è gradevole quanto le unghie sulla lavagna.
Collaboratore "storico" di Adam Sandler, Dennis Dugan dirige il comico americano in questa commedia parecchio scalcinata nella quale il noto attore si esibisce "en travesti". Mediocre il personaggio maschile, terribile quello femminile, reso ancora più odioso da un doppiaggio pedestre in un film che non decolla mai ma si perde tra numeri da avanspettacolo e patetiche gag. Peccato mortale avervi coinvolto un'icona come Pacino in una presunta satira sul mondo dei testimonial. Vaccata senza se e senza ma.
Sono ormai un'accoppiata quasi fissa Dugan e Sandler e se qualche volta il connubio ha dato frutti discreti questa volta, complice una sceneggiatura scalcinata, il prodotto è deludente. Non è un caso che abbia collezionato ben nove razzie award (un record!). Ma numeri a parte il film fa acqua da tutte le parti. Gag stagionate e imbarazzanti, personaggi incomprensibili e, su tutti, un Pacino versione se stesso mortificato e mortificante. Senza contare il doppiaggio pietoso nella versione italiana e un Sandler versione sorella cui manca la convinzione.
Ho maturato la convinzione che l'espressione spenta che Sandler possiede in numerose scene sia dovuta al suo domandarsi: "Ma che diavolo sto facendo?". Un film non solo indegno, ma vergognoso per il grande cinema (si parla di 79 millioni di dollari di budget), dove non c'è trama, non c'è inventiva, non c'è una minima cura, non c'è neanche comicità; e non riesco a credere che abbia davvero fatto ridere qualcuno questo pessimo lavoro dozzinale e demenziale. Particolarmente fastidioso il personaggio di Jill. Meritati i numerosi Razzie!
Non posso accodarmi agli innumerevoli detrattori, compresi i giudici che hanno assegnato i tanti Razzie Award: mi sono troppo divertito. Quando il demenziale supera se stesso è a rischio di capolavoro. Non c'è solo Adam Sandler sdoppiato e coerente con se stesso, che diverte; altri personaggi, bambini compresi, danno il loro contributo a questa infinita serie di "idiozie", studiate e curate fin nei minimi particolari. Una realtà vista da uno specchio deformante che riesce a cogliere un aspetto di noi stessi che crediamo essere serio. Notevole.
MEMORABILE: Al Pacino in versione Don Chisciotte, che combatte le pale del ventilatore da soffitto.
La visita della gemella racchia e maldestra porta con sé un ciclone di problemi ma anche di opportunità: nell’ambito della comicità demenziale ci troviamo in un film strampalato, ma anche non avaro di battute azzeccate e gag divertenti. Certo, la presenza di un autoironico Al Pacino fa un po’ storcere il naso (ma la telefonata durante la performance shakespeariana o lo spot finale valgono la visione), così come qualche scivolata volgare (e le solite americanate con vip sportivi), ma nel genere para-trash il film fa centro.
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Didda23 ebbe a dire: Zender metterei nelle note che il film ha stabilito il record assoluto di premi al Razzie Award. In pratica ha vinto in tutte le categorie.
Un film fuori da ogni logica. Sono in bilico fra il capolavoro assoluto e la vaccata più ignobile.
si ma anche "Il nome del mio assassino" che hanno dato ieri sera, ne ha raccolti diversi di Razzie.
per non parlare dell orribile film di Eddie Murphy "Pluto Nash" flop enorme al botteghino al fronte di costi di produzione altissimi e Razzie Award a go go!