La favola di Sleepy Hollow è un po' l'equivalente cupo del nostro Cappuccetto rosso, una di quelle storie che in America conoscono tutti. E chi poteva raccontarla meglio di Tim Burton, il regista più dark di Hollywood, autore del capolavoro a pupazzi animati NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS? Le premesse per un’ottima rilettura cinematografica c'erano tutte e non c'è fotogramma in cui non traspaia l'enorme talento visionario di Burton. La messa in scena è fenomenale, per quanto riguarda gli esterni: il bosco dai rami intrecciati che disegnano i loro complessi profili sullo sfondo blu notte del cielo, le foglie secche che scricchiolano...Leggi tutto e si sollevano al passaggio dei cavalli lanciati in furiose galoppate, i cimiteri con le tombe in legno a vista, le panoramiche sul villaggio che pare quasi disegnato... Tim Burton si riconosce subito e bisogna dargli atto di aver creato uno stile personale difficilmente riproducibile. Quello che troppo spesso difetta nei suoi film è la sceneggiatura, in questo caso volutamente ingenua, e la creazione di personaggi indovinati. Qui Johnny Depp (attore feticcio di Burton fin dai tempi di EDWARD MANI DI FORBICE davvero iperattivo nel cinema d'autore) è eccessivamente caricaturale, tutto tic e mossette. Non dà il giusto spessore al suo medico-detective Ichabod Crane e il doppiaggio di Riccardo Rossi (una voce da sit-com più che da grande schermo) continua a non rendergli giustizia. E’ l'anello debole di una catena comunque poco solida. Il finale, degno di un qualsiasi MISSION: IMPOSSIBLE, è altamente spettacolare e d'effetto, mentre il film spesso annoia. Molto sangue, grandi decapitazioni splatter, ma SLEEPY HOLLOW non supera la dimensione di favola e risulta in definitiva piuttosto bamboccesco.
Un Tim Burton divertito e molto divertente. Il film scorre che è una meraviglia; affettuosamente citazionistico (soprattutto gotico anni 60, dalla Hammer a Mario Bava), visivamente splendido, piacevolmente inventivo. Genuino sense of wonder e una storia anche abbastanza complessa. Ma il film è anche un horror gotico, con una certa atmosfera e una discreta dose di splatter. Qualcosa di superfluo c'è (la storia d'amore tra Depp e Christina Ricci è poco convincente), ma il film diverte e incanta.
Non è sicuramente un film eccezionale, però si lascia guardare e quando passa in tv un'occhiata gliela do sempre volentieri. Tim Burton ha fatto delle atmosfere gotiche il suo marchio di fabbrica ed anche qui non si smentisce, intavolando una favola horror piuttosto graziosa. La pellicola, abbastanza avvincente per quel che riguarda la storia del cavaliere senza testa, si avvale della presenza di giovani attori di successo e di icone del cinema horror anni 50 (Lee).
Delizioso film di Tim Burton che indaga (grazie al riuscito personaggio di Ichabod Crane) su eventi soprannaturali collocandosi in un territorio grigio tra realtà e fantasia, sogno e incubo. Affascinante e gotica, la storia del cavaliere senza testa viene resa dal regista in maniera visivamente affascinante (senza uso eccessivo di effetti speciali, ma anzi utilizzanto trucchi apparentemente meccanici che conservano un che di artigianale) ed adoperando un cast eccellente capitanato da Depp, vero attore/icona di Burton.
Che c'entra, fatto bene è fatto bene, l'omaggio a Mario Bava è sincero e affettuoso, le trovate sono parecchie. C'è qualcosa però che non convince del tutto, forse una freddezza di fondo, la sensazione di un'operazione tutta di testa, non teorica ma quasi. In realtà probabilmente Burton ama davvero ciò che mette in scena, ma si avverte una distanza. È un po' il filo rosso del film: Depp è bravo ma esagera, la Ricci ha le physique ma è antipatica e via dicendo. Non male, appunto, ma poteva essere molto meglio.
Gioiellino ricco di citazioni ed omaggi (il più interessante è al celebre Il Pozzo e il Pendolo del 1961, diretto da Roger Corman) che pur essendo realizzato alla Tim Burton, cioè a dire per famiglia con prole al seguito, affronta il lato "oscuro" delle favole. Effetti speciali notevoli (l'impressionante scena della strega) vanno a braccetto con interpretazioni sopra la media. Johnny Depp si conferma attore (di nuova generazione) adatto al ruolo e viene affiancato da "mostri sacri" d'alta classe (Martin Landau e Christopher Lee). Notevole.
Un film che alla prima visione mi deluse. Visto la seconda volta lo rivalutai di molto: il tema dell'illuminista per eccellenza (qui Johnny Depp), il quale viene mentalmente disturbato da un essere soprannaturale, è davvero interessante. Il bosco e la cittadina sono evocative, ma come non aspettarselo dalla firma di Burton. Le sequenze d'apertura protagonizzate da Christopher Walken sono sublimi.
Da un racconto di Washington Irving, Tim Burton trae uno splendido film che cita in modo spudorato i vecchi classici della Hammer (esemplari in questo senso le presenze di due degli attori della compagnia inglese, ovvero Christopher Lee e Michael Gouch). Belle le scenografie e i costumi, ottima atmosfera cupa e splendido cast d'attori. Depp in uno dei ruoli della sua vita; Gouch, Jones e Gambon fantastici. Bellissime la Ricci e la Richardson. Belli i camei di Landau e sopratutto Lee. Un cult.
Ispirandosi al classico di Washington Irving, in cui il regista trova pane per i suoi denti, Burton dà vita al suo mondo gotico e fantastico in cui lo scompiglio, più che dal soprannaturale (o presunto tale), è portato dalla figura dell’investigatore che cerca di squarciare col lume della ragione il velo di tenebre che attanaglia il paese ed i suoi abitanti. Gustose le citazioni che omaggiano il nostro Bava e più in generale il cinema gotico. Splendide le scenografie, giustamente premiate con l’Oscar. In ogni caso una spanna sotto altri suoi film
Un Burton al meglio della sua vocazione per il gotico rivitalizza la trita e ritrita leggenda del cavaliere senza testa, rendendola una favola ancora più nera, sanguinaria e a tratti divertente. Ottima la scelta degli attori (non solo il fido Depp ma un po' tutti) e le impeccabili ambientazioni che, pur nella loro "irrealtà" non sanno di finto. Spassoso.
Buona l'ambientazione, bene gli attori, ma in questo film di Burton c'è qualcosa che stona, ovvero l'aver un po' esagerato con l'ironia (che però è anche un suo cavallo di battaglia) in una vicenda cupa e dall'aria insana come questa. Depp, ad esempio, è bravo, ma il suo personaggio tende a essere troppo caricaturale, un po'come il consiglio dei ricchi anziani del paese. Naturalmente, trattandosi di Burton, ci sono scene ben girate, come gli inseguimenti con decapitazione, ma la pellicola non coinvolge a tal punto da farti entrare nell'incubo. Poteva essere migliore, ma resta più che vedibile.
MEMORABILE: I flashback del protagonista (puro Burton)
Più che discreta favola horror caratterizzata da una bella fotografia, un interessante uso di scenografie horror e la presenza dell'attore culto Michael Gough (speriamo torni presto a recitare). Depp lascia a desiderare, ma ci siamo abitutati oramai. Ci sono pure Landau e Lee. Sicuramente un bel prodotto.
Da ragazzo amavo molto Mark Twain - e fin qui, nulla di strano - ma credo che fossi uno dei pochi italiani che conosceva anche bene Washington Irving, il suo "Libro degli schizzi" (1819-20) e il racconto "Legend of Sleepy Hollow". Quindi sono sempre molto critico quando qualcuno affronta questo soggetto: escludendo le versione mute o poco note, lo fece benino Walt Disney e lo fece più fedelmente di Burton un coevo film canadese. Burton tradisce allegramente l'originale, omaggiando Mario Bava e la Hammer. Sopravvalutato, ma comunque divertente.
Bellissimo da guardare, grazie al proverbiale estro registico del cineasta e ad una fotografia perfettamente calibrata: nel cinema degli ultimi anni nessuno è riuscito a raccontare sublimi favole nere come le ha raccontate Tim Burton. Il contrappasso, in questo caso, è lasciare troppo sullo sfondo il tema dei limiti della ragione, che sviluppato adeguatamente avrebbe dato maggior spessore a un film bello ma un po' superficiale. Giusta la scelta di Johnny Depp, corretta quella di Christina Ricci: lei ha un viso da fiaba.
Tim Burton ama Bava e si vede: le atmosfere e i colori del film rimandano subito ai capolavori del maestro sanremese. Johnny Depp sopra le righe ma nel contesto non stona affatto, ottima l'ambientazione e anche l'interpretazione degli altri attori con un Christopher Walken terrorizzante. Quale altro regista avrebbe saputo rappresentare meglio questa favola gotica?
Un gotico che faceva storcere il naso i primi tempi, proprio perché innovativo nel genere, anche se a volte esagera con le acrobazie. L'atmosfera del villaggio di olandesi in America è notevole e fiabesca, con architetture che si rifanno all'Europa nordica e ricreano l'ambiente dei primi coloni, dalle pagine di Washington Irving. C'è l'umorismo come nel racconto originale, ma anche il sangue. Johnny Depp e Cristina Ricci sono un'ottima coppia di volti spettrali e poi c'è tutta l'estetica gotica di Tim Burton al meglio con zucche e streghe.
Tim Burton ci presenta una favola nera che impressiona soprattutto per le suggestioni visionarie, la tecnica registica, i cromatismi lisergici, la maniacale accuratezza dei costumi e delle scene. Fra il macabro e l'ironico, il film si lascia seguire con un ritmo perfino elevato per gli standard del regista. Non è il suo capolavoro assoluto, ma si tratta di una incursione nell'horror più che riuscita.
Godibilissimo fantasy-horror gotico firmato Burton che confeziona un prodotto intrigante con un fantastico e mostruoso Walken che in questo film trova la sua vera natura. Spettacolare l'albero/gate per gli inferi, e nonostante un Depp frivolo e banale il film regge degnamente la trama per ambientazione, regia e fotografia. Burton rimane indiscutibilmente il re del gotic-dark hollywoodiano.
Gustosa favola horror sul cavaliere acefalo che decapita le sue vittime e sull'investigatore con tanta "scientificità" d'approccio e altrettanta fifa. Manierismo burtoniano all'ennesima potenza (con lugubre fotografia e un buffo Depp), che sa tenere alta l'attenzione e la godibilità, giocando con gli stereotipi fiabeschi e reinventandoli con raffinatezza. Non siamo a grandi livelli di profondità, ma gli spunti sullo scontro modernità-arcaicità (campagna vs città, soprannaturale vs razionale) sono intriganti.
Tratto dal racconto "La leggenda della valle addormentata" di Irving, ha un'atmosfera lugubre e nebbiosa in cui un agente che usa solo metodi scientifici per le sue indagini si scontra con un cavaliere senza testa e le superstizioni della gente del luogo. Depp, che impersona l'agente Crane, fa salire di molti gradi un film che, privo dell'esilarante caratterizzazione del suo ruolo, sarebbe stato molto simile a tanti altri del genere.
Uno dei migliori film di Burton, che omaggia le pellicole della Hammer e di Mario Bava. Le atmosfere oscure e fiabesche sono alternate ad una buona dose di ironia, spesso macabra come si conviene ad un film del genere, l'ambientazione gotica e settecentesca è ricostruita alla perfezione e Depp, nei panni di un poliziotto illuminista e nevrotico alle prese con un essere che va oltre la sua concezione del mondo, eccellente come sempre. Menzione d'obbligo al mostruoso fantasma Walken e ai camei di Lee e Landau.
MEMORABILE: Van Tassel narra le origini del cavaliere; l'albero dei morti; l'attacco del fantasma alla chiesa.
Giocattolone gotico in cui Tim Burton sembra voler sfogare tutta la sua innata vena dark. Un buon film, ma è come se mancasse qualcosa: i personaggi non hanno profondità. Ci sono tanto orrore, ironia (anche troppa), ma purtroppo manca il romanticismo, sentimento che il regista aveva dimostrato di padroneggiare come pochi altri. Scenografie magnifiche, forse le più belle e tenebrose mai viste dai tempi di Bava, ma nel complesso il film non supera (o forse nemmeno raggiunge) il livello di tanti meno blasonati prodotti di genere nostrani...
Dalla famosa leggenda di Sleepy Hollow, Burton ricava una deliziosa favola nera con Johnny Depp nei panni del razionale Ichabod Crane alle prese con un sanguinario cavaliere senza testa. L'atmosfera gotica è amplificata dalle ambientazioni, dalla fotografia livida e dagli effetti speciali inaspettatamente concreti, quasi meccanici. Cast eccellente, con ruoli affidati ad attori del calibro di Lee, Landau e Gouch. La storia d'amore, decisamente secondaria, si risolleva grazie alla "ofeliana" Ricci, perfetta per lo stile fiabesco del film.
Horror fiabesco al limite del grottesco, con un grandissimo lavoro sulle atmosfere, le scenografie e sugli effetti speciali sanguinolenti. Burton trascina lo spettatore in una favola nera molto divertente, con un Depp ispirato protagonista e un cast di contorno azzeccato. Forse il film non fa mai veramente paura, rimanendo sempre nei limiti di uno spettacolo dark non terrificante, comunque è estremamente godibile. Notevole.
Non riesco ad apprezzare la caratterizzazione burtoniana di Ichabod poiché dotato di un comportamento ironico e stravagante che stride con l'atmosfera della pellicola, la quale è tenebrosa ma non abbastanza orrorifica (alcune morti sembrano passare inosservate). Altalenandosi fra il giallo e il thriller Burton non riesce a coinvolgere lo spettatore, il quale si sente sempre un po' spaesato e comprende che alla pellicola manca qualcosa, sicuramente a livello contenutistico visto che scenografia e costumi sono ottimi. Comunque, un buon film.
Una trama ben congegnata, una bella fotografia, scenografie meravigliose... Gli ingredienti per girare un horror con i controfiocchi c'erano tutti ma Burton, che probabilmente desiderava un film in grado di soddisfare tutti i palati, non ha premuto il pedale fino in fondo, confezionando un prodotto piacevole ma ibrido. In particolare, stride il contrasto tra i macchiettistici eccessi di Johnny Depp e l'atmosfera cupa della storia. Bene invece il resto del cast, soprattutto la Ricci. Buono, ma poteva (anzi doveva) essere migliore.
Favola gotica tipica di Burton: ambientazioni livide, fotografia contrastata, volti diafani. Su tutto grava un'atmosfera di malsano mistero alleggerito da frequenti momenti ironici. Nel cast spicca l'attore simbolo del regista, Depp, che con le sue fattezze delicate, quasi femminili, interpreta un giovane che riesce a imporsi grazie alle sue conoscenze e alla forza di volontà. Un film per grandi e piccini, magari non troppo piccini considerata la presenza di alcune scene splatter.
Memorie gotiche emergono flebili nel cinema di Tim Burton, ammantate di toni favolistici riflessi nei colori della fotografia digitale, tenui e freddi. Il racconto è giovane e, allo stesso modo delle pellicole mainstream, non induce alcun coinvolgimento emotivo, mentre il comparto attori si scuote più con le barbare scorrerie del cadaverico Christopher Walken che con un Johnny Depp illuminista, ironico e impressionabile. **/**!
MEMORABILE: Il cameo di Christopher Lee, giudice implacabile.
Ovvero la lotta fantastica tra razionalità (rappresentata da Depp) e irrazionalità (rappresentata dal cavaliere senza testa Walken). La favola di Burton si svolge in un periodo storico ben definito e caratterizzato dal totale scetticismo verso la scienza, cosa essenziale per rendere al meglio la vicenda. I personaggi non sono ben sviluppati e rimangono fissi nelle loro caratteristiche. Classico anche l'humor nero, segno distintivo che contraddistingue le favole gotiche rappresentate dal regista. Burton ha fatto di meglio.
Film coinvolgente, con una carica ironica dovuta alla spontaneità e a un Burton quanto mai appassionato che riesce a creare atmosfere da fiaba presentando gli elementi gotici con grazia e naturalezza. Ottima l'idea di coinvolgere Cristopher Lee che da solo evoca i tanti film vampireschi e orrorifici ai quali in passato ha prestato la sua persona. Grande negli effetti e nelle scenografie, diverte e istruisce su un cinema che ormai non riesce più a coniugare, come qui, arte e spettacolo.
La fiaba gotica per eccellenza, archetipo e summa di tutti quegli elementi che hanno contraddistinto la letteratura e le trasposizioni su schermo: un cavaliere senza testa, malefici e streghe, un piccolo eroe dall’animo puro. Lo stile di Burton e le musiche di Elfman si prestano bene a questo genere di storie e grazie anche alle scenografie da Oscar di Heinrichs il film risulta eccellente sul piano visivo. Forse i personaggi sono un po’ troppo stereotipati e poco approfonditi, unico limite del film.
È un Burton in stato di grazia quello che, con visionarietà, gira questo film; il risultato è un gioiellino costruito più sul cast che sugli effetti speciali e su un'atmosfera sognante (tipicamente burtoniana) che riesce a mantenere per intero la dimensione favolista, non senza una robusta spruzzata di ironia. Depp in formissima, ma chi in questo cast non lo è? Decisamente un prodotto perfetto che va oltre i limiti del genere.
Film all'insegna del "rifare": già nel 1999, infatti, Depp rifaceva Depp con le faccette e le smorfie, Burton rifaceva Burton che rifaceva un po' Poe e un po'la Hammer, la Ricci rifaceva l'adolescente gotica. Insomma, forse si è capito, il film è anche ben fatto a livello tecnico, sicuramente guardabile, ma è fondamentalmente tedioso, senza uno spunto emozionante o sorprendente (tolte le scene in cui compare Walken con i denti a punta). Personalmente, poi, non sono un fan sfegatato del fantasy, cosa che pesa sul giudizio finale. Sopravvalutato.
Dalla roccaforte di un immaginario dove gotico e fiabesco convergono senza mai raggiungere una sintesi superiore neanche quando si ricorre a cabrate splatter pur di rinverdire la leggenda di Ichabod Crane, Burton riconferma l’aporia del proprio cinema (comunque sferzante), dove romanticismo e spanciata orrorifica dormono schiena contro schiena, rischiando di scontentare l’animo spettatoriale bambino come chi lo vorrebbe vedere finalmente capace di osare passi più lunghi della gamba addentrandosi più a fondo nelle radici-ragioni del Male. Walken congeniale ma a dire il vero un po' buttato via.
Gran bel film che narra di una fiaba oscura e cattiva, ma gestita in modo da contenerne "gli effetti". Quasi sdrammatizzato, anche nei momenti più violenti quali le decapitazioni sistematiche, con il sangue che spesso schizza da alcuni corpi - o dagli alberi - macchiandone altri. Anche le contenute morbosità sono presentate senza oltraggio, in linea col resto. Ottima l'atmosfera e riuscite le scenografie, per far respirare il "gotico moderno" della vecchia America. Bravi il protagonista e gli atri attori, ottima la regia. Da vedere!
MEMORABILE: L'assalto nella chiesa; L'albero dei morti; La diabolica strategia e il finale "action".
Da un racconto molto noto e già trasposto sugli schermi, Burton trae libera ispirazione per una fiaba gotica elegante e ricca di richiami letterari e cinematografiche, di grande fascino visivo sia dal punto di vista cromatico per i toni freddi e desaturati che da quello scenografico, molto curato. In un cast di grande prestigio, l'anello forse più debole è proprio il beniamino Deep che replica il pallore lunare del freak Edward accentuando troppo le espressioni buffonesche del suo personaggio col rischio di risultare stucchevole, a differenza dell'iconograficamente perfetto Walken.
MEMORABILE: Le gemelline nel bosco (omaggio a Shining?); L'albero che sanguina quando tagliato
Ottimo ritorno all'estetica hammeriana (non è un caso la presenza di attori quali Lee e Gough) da parte di un Burton in gran forma. Prendendo spunto dal famoso racconto di Irving, lo script mescola con naturalezza spiazzante il giallo, l'horror e il fantasy, creando un concentrato al contempo cupo, spaventoso e divertente. Cast molto ben calato, anche quando si gigioneggia, efficaci effetti speciali (persino l'irrealistico sangue rosso acceso è ben amalgamato al contesto) e fotografia meravigliosamente suggestiva. Uno dei migliori di Burton.
MEMORABILE: Il flashback che narra le gesta del cavaliere; La strega nella foresta; L'albero dei morti; Lo sterminio della famigliola; Il confronto finale.
Burton rivisita il celeberrimo racconto del cavaliere senza testa di Washington Irving (già trattato da Disney) modificando il finale e altri particolari, creando una fiaba dark con zucche di Halloween, un paesino con case a traliccio (che sembra uscito da un film della Hammer) e immergendola in un'atmosfera gotica e folk con una curatissima immagine (piuttosto post-prodotta e digitalizzata ma pregevole). Depp rende bene i tratti caricaturali da pusillanime di Ichabod Crane e un silenzioso Walken è il cavaliere senza testa. Cameo di Christopher Lee.
Burton crea un suggestivo impianto visivo in cui spicca la scenografia, meritatamente premiata con l'Oscar. Ottimi costumi, atmosfera da fiaba noir, valido cast, trama avvincente, effetti speciali ben riusciti, azione, gore... Cosa chiedere di più? Non manca neanche quel tocco di umorismo macabro cui il regista non si sottrae mai: il fido Depp (che dà vita a un Crane serioso ma dall'atteggiamento spesso macchiettistico) fa il resto con l'istrionismo che lo contraddistingue.
MEMORABILE: L'incontro nel bosco tra il cavaliere senza testa (un inquietante Cristopher Walken) e le due bimbe.
Ispirandosi a un classico del gotico americano Burton firma quella che resta forse la migliore delle sue fiabe dark. La leggenda del cavaliere senza testa gli permette di dare sfogo al suo caratteristico talento visivo e alla sua passione cinefila. I b-movie di Bava, Corman e della Hammer si tramutano così in un prodotto altamente spettacolare e visivamente appagante in linea col moderno trend estetico dettato dal Dracula di Coppola. Peccato per la fotografia troppo scura e incolore rispetto ai modelli di riferimento e la superflua sotto-trama romantica tra i due protagonisti.
MEMORABILE: L’incipit con Martin Landau; I denti appuntiti del cavaliere; Il rumore del rametto spezzato; L’albero sanguinante; I sogni della madre di Crane.
Capolavoro finale del buon Tim prima di una lunga decadenza). La visionarietà immaginifica gotico-burtoniana si scatena al suo top: cavalieri senza testa, villaggi goticheggianti immersi nelle brune, zucche ghignanti, foreste incantate, streghe buone e malvagie, mulini e contorti alberi demoniaci. Citazionismo horror classico da veri intenditori. Fotografia pazzesca ma anche la trama gialla non è male, con un paio di buone sorprese. Non mancano stavolta risvolti splatter. Cast burtoniano doc, in cui spiccano la Ricci e la Richardson, mentre Depp appare un po' stucchevole.
MEMORABILE: La decapitazione iniziale di Landau; L'albero demoniaco con le teste mozzate; Lisa Marie e la vergine di Norimberga; Tutto il finale.
Si sa che Tim Burton quando si tratta di orrore e storie creepy non ne sbaglia una, e con questo film non manca di inserire un altro tassello molto positivo alla sua carriera e ai suoi meravigliosi anni '90. Tra scenografie di fine Settecento davvero pazzesche, boschi spaventosi, streghe e figure spaventose, un detective dedito alla scienza e alla ragione, interpretato da un carismatico Depp, vaga quasi terrorizzato e stupito dai misteri che coinvolgono questi uomini di campagna. Sceneggiatura che non fa una piega, musiche azzeccatissime per un film notevole.
Sembrava sangue, è solo cera: il cavaliere senza testa e il suo nero destriero mettono strizza solo a scriverne, Burton invece si limita a una (ottima) lectio nella sua accademia di fiabe gotiche, dove tutto è grigio eppure splende e seppur ispirato dal suo talento e baciato dalla scenografia si fa sfuggire per rigor proprio l’occasione di rilasciare un capolavoro del terrore di cui avremmo scritto a fiumi. Colpa un po' anche di Depp, a tratti farsesco, mentre viste le ovvie circostanze è un peccato non aver goduto maggiormente della acuminata dentatura di Walken. Ricco ma povero.
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Il film permise a Tim Burton di rientrare in carreggiata: il buon esito commerciale di Sleepy Hollow (un incasso mondiale di circa 200 milioni di dollari contro una spesa di 65) fece dimenticare ai produttori il clamoroso flop ottenuto con Mars Attacks!
HomevideoGestarsh99 • 12/11/11 14:54 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Cecchi Gori HV:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS: Inglese
5.1 PCM: Italiano
* Sottotitoli Italiano NU
HomevideoRocchiola • 25/02/20 14:42 Call center Davinotti - 1255 interventi
Il bluray CG era decisamente mediocre. Per un prodotto HD aveva con qualità decisamente più vicina ad un DVD. Ora annunciano una riedizione Sony per il 22.04.2020:
https://www.vecosell.eu/index.php?main_page=product_info&cPath=12&products_id=264032 Speriamo in una versione migliore ma temo che l'unico master disponibile sia quello della Paramount ormai risalente al 2006 e di certo non entusiasmante stando alle recensioni degli addetti ai lavori. Inoltre in tal caso dovrebbe essere lo stesso già utilizzato a suo tempo da CG.
HomevideoRocchiola • 20/08/20 12:15 Call center Davinotti - 1255 interventi
Finalmente uscito, il bluray marchiato Paramount della serie Passione cinema - Storie da collezione (quelli con copertina dorato-brunita per intenderci), non offre particolari miglioramenti qualitativi rispetto all'edizione CG che secondo me usava lo stesso master Paramount ormai risalente al 2006-2007 circa. Un master vecchiotto che non ha ma brillato per definizione. Le immagini nel formato panoramico 1.78 sono discretamente pulite ma davvero poco incisive. Forse sarà anche colpa della fotografia molto scura e incolore, ma nelle scene più particolareggiate molti elementi di fondo risultano poco percettibili e scarsamente dettagliati. Gi sfondi nebbiosi inoltre accentuano più del dovuto una certa granulosità di fondo. Anche l'audio italiano 2.0 è mediamente basso e poco impattante. Insomma per questo film è necessaria una nuova masterizzazione debitamente restaurata.